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lunedì 22 dicembre 2025  | aggiornato alle 13:34 | 116482 articoli pubblicati

A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni vanno in agriturismo

Secondo le previsioni di Coldiretti/Ixè la spesa natalizia complessiva arriva a 9,6 miliardi e la scelta del cibo (34%) supera moda e tech, spinta anche dal riconoscimento dell’Unesco e dalla voglia di filiera corta. In parallelo, Coldiretti stima oltre due milioni di presenze fra pasti e pernotti negli agriturismi (+5% sul 2024)

22 dicembre 2025 | 10:57
A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni scelgono l’agriturismo
A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni scelgono l’agriturismo

A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni vanno in agriturismo

Secondo le previsioni di Coldiretti/Ixè la spesa natalizia complessiva arriva a 9,6 miliardi e la scelta del cibo (34%) supera moda e tech, spinta anche dal riconoscimento dell’Unesco e dalla voglia di filiera corta. In parallelo, Coldiretti stima oltre due milioni di presenze fra pasti e pernotti negli agriturismi (+5% sul 2024)

22 dicembre 2025 | 10:57
 

C’è un dato che più di altri racconta come stanno cambiando i regali di Natale in Italia: nel 2025, un italiano su tre sceglie un cesto enogastronomico, espressione della stessa cultura gastronomica che in questi giorni anima mercati contadini e agriturismi (dove le stime vedono una crescita delle visite del 5%) in tutta la Penisola. A dirlo è l’indagine Coldiretti/Ixè sulle abitudini festive, che fotografa una spesa complessiva da 9,6 miliardi di euro e una gerarchia dei doni sempre più chiara. In cima c’è il cibo (34%), davanti ad abbigliamento e accessori, poi articoli per la casa, libri, giocattoli e tecnologia. Un risultato che si spiega anche con il riconoscimento della cucina italiana come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, ma che va oltre l’effetto-annuncio e intercetta un modo diverso di pensare il regalo.

Quanto spendono gli italiani (e quando)

La corsa agli acquisti, come spesso accade, entra nel vivo all’ultimo momento: cinque milioni di italiani concentrano le spese nella settimana che precede il Natale. Il budget medio cresce rispetto allo scorso anno, pur con differenze marcate. L’11% non supera i 50 euro, il 44% resta nella fascia tra 50 e 150 euro, il 24% arriva fino a 300 euro, mentre una parte minoritaria spende anche di più. Dentro questi numeri si muove il successo dei cesti, come preannunciato, scelti dal 34% delle famiglie, con una spesa media di 48 euro, una cifra che li rende accessibili ma tutt’altro che banali.

Il motivo è semplice: il cibo funziona perché parla a tutti, entra nelle case senza chiedere misure o istruzioni e racconta qualcosa di chi lo regala. Nei mercati contadini di Campagna Amica, dal Circo Massimo in poi, l’atmosfera è già quella delle grandi occasioni. Tra i banchi si cercano confezioni curate ma non rigide, prodotti riconoscibili e storie da portare a tavola insieme ai pacchi. La biodiversità agricola italiana, che è uno dei pilastri del made in Italy agroalimentare, diventa così materia concreta per un regalo che ha un senso preciso e non si esaurisce nell’estetica.

Dai cesti Unesco alla biodiversità contadina

Non a caso stanno prendendo spazio i cesti a tema Unesco, costruiti attorno ai cardini della Dieta mediterranea. Dentro ci finiscono passata di pomodoro, olio evo, pasta, lenticchie, pecorino, frutta secca - nocciole, mandorle, noci - e naturalmente il panettone, che resta il simbolo più immediato della convivialità natalizia. È un insieme che, come spiega Coldiretti, «racconta l’Italia del buon cibo, fatta di semplicità, stagionalità e legame con il territorio».

A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni vanno in agriturismo

Il cibo, come regalo, funziona perché parla a tutti

Accanto a questi, resistono e anzi si rafforzano i cesti della biodiversità contadina, che custodiscono produzioni meno scontate e spesso poco conosciute fuori dai confini regionali. Per esempio, la Melannurca Campana Igp, il maialino nero di razza casertana, gli oli extravergini aromatizzati e tante altre specialità diventano il cuore di pacchi che hanno il sapore della scoperta e, allo stesso tempo, della tutela di un patrimonio agricolo e culturale fragile.

Viaggi regionali e cesti su misura

Poi ci sono i cesti territoriali, veri itinerari gastronomici lungo la Penisola. Dalla Lombardia arrivano proposte che mettono insieme riso Carnaroli, miele d’acacia, vino spumante brut, torrone classico e passata di pomodoro, componendo una tavola delle feste equilibrata e immediata. Dalla Puglia il racconto passa invece per la civiltà del grano e dell’olio, con caciocavallo, carciofo brindisino sott’olio, friselle di grano Senatore Cappelli, taralli all’olio evo e orecchiette di grano duro. Liguria, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Sicilia, Emilia-Romagna e tutte le altre regioni completano la mappa, valorizzando conserve, salumi, formaggi, vini, mieli, confetture, cereali e prodotti freschi delle aziende agricole di Campagna Amica.

Restano tra i più richiesti anche i cesti più classici, quelli che mettono insieme spumante e panettone con lenticchie, olio evo, cotechino e zampone, una formula che continua a funzionare perché rassicurante. Allo stesso tempo cresce la richiesta di personalizzazione: cesti fai da te, temi specifici, scelte legate alle nuove sensibilità dei consumatori. I prezzi, di conseguenza, si muovono su un’ampia forbice: si parte da circa 20 euro e si può superare quota 200 per le selezioni più ricercate.

Anche gli agriturismi protagonisti a Natale

E a confermare la centralità del cibo come esperienza, oltre che come regalo, arrivano anche i numeri del turismo rurale durante le festività. Secondo le previsioni di Coldiretti e Campagna Amica, saranno infatti oltre due milioni le persone che nel 2025 sceglieranno di trascorrere il periodo natalizio in agriturismo. Un dato in crescita del 5% rispetto allo scorso anno, che racconta un’Italia dove il viaggio si lega sempre di più alla tavola e ai luoghi della produzione agricola. A prevalere sono nettamente gli italiani, che rappresentano circa l’80% della clientela e optano per soggiorni di media durata, intorno alle tre notti, confermando l’agriturismo come formula capace di tenere insieme riposo, scoperta e senso del luogo.

A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni vanno in agriturismo

Saranno oltre due milioni le persone che sceglieranno di trascorrere il periodo natalizio in agriturismo

Inoltre, in vista delle festività, molte strutture hanno ampliato l’offerta con attività pensate per pubblici diversi: dagli sportivi agli amanti delle tradizioni, da chi cerca esperienze culturali a chi privilegia il benessere e i cammini, senza dimenticare le iniziative natalizie come i corsi di cucina dedicati alle ricette delle feste. Un mosaico di proposte che rafforza il ruolo dell’agriturismo come presidio vivo delle aree interne e rurali, dove il turismo affianca e sostiene le attività agricole e artigianali locali, contribuendo alla tutela dei borghi, del paesaggio e alla prevenzione dello spopolamento.

A Natale un italiano su 3 regala cesti enogastronomici. E in 2 milioni vanno in agriturismo

La presidente di Campagna Amica e Terranostra, Dominga Cotarella

«Trascorrere le festività in agriturismo - ha commentato la presidente di Campagna Amica e Terranostra, Dominga Cotarella - significa vivere le tradizioni autentiche, le usanze tipiche delle aree rurali, dei borghi e dei piccoli comuni. Scegliere percorsi responsabili e proposte sostenibili, acquistando prodotti agricoli direttamente dalle aziende agricole, celebrando il recente riconoscimento della nostra cucina patrimonio immateriale dell’umanità, che trova espressione nella sana cucina contadina. Sempre più italiani e stranieri scelgono le nostre aziende agricole, un fenomeno in continua crescita che dimostra la capacità dell'agricoltura di creare valore, relazioni, coesione e benessere sociale diffuso».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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