Menu Apri login

Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
mercoledì 24 dicembre 2025  | aggiornato alle 14:59 | 116519 articoli pubblicati

A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu tradizionali e spesa in crescita

Il pranzo di Natale resta il vero punto fermo delle feste: il 91% degli italiani lo consumerà in casa, spostandosi tra città e regioni per ritrovarsi a tavola, con menu riconoscibili e una gestione attenta. Fra prezzi che salgono e si abbassano a macchia di leopardo e abitudini che resistono, il cibo diventa la bussola delle feste

24 dicembre 2025 | 12:43
A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu italiani e spesa in crescita
A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu italiani e spesa in crescita

A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu tradizionali e spesa in crescita

Il pranzo di Natale resta il vero punto fermo delle feste: il 91% degli italiani lo consumerà in casa, spostandosi tra città e regioni per ritrovarsi a tavola, con menu riconoscibili e una gestione attenta. Fra prezzi che salgono e si abbassano a macchia di leopardo e abitudini che resistono, il cibo diventa la bussola delle feste

24 dicembre 2025 | 12:43
 

P di nove italiani su dieci trascorreranno il pranzo di Natale a casa. È questo il dato che più di ogni altro racconta le feste 2025: il 91% mangerà infatti fra le mura domestiche, proprie o di parenti e amici (qui il vademecum sul galateo), con una spesa media di 116 euro a famiglia, menu saldamente ancorati alla cucina italiana (occasione anche per festeggiare il riconoscimento Unesco), tempi ai fornelli in lieve aumento e una scelta sempre più attenta all’origine delle materie prime. Attorno a questo rito si muovono poi i regali enogastronomici, le presenze negli agriturismi (circa due milioni di persone, italiani e non), le spese per addobbi ed eventi e un carrello della spesa che riflette un Natale a due velocità, senza rinunciare a una solidarietà diffusa ma misurata.

Il pranzo di Natale resta (per fortuna) il centro delle feste

A dirlo è l’indagine Coldiretti/Ixè, che ci dà l’immagine di un Paese ancora fortemente legato al pranzo del 25 dicembre come momento centrale delle feste (per fortuna, aggiungiamo noi). La maggioranza si divide quasi equamente fra chi resterà nella propria abitazione e chi si sposterà da amici e parenti, spesso anche fuori regione, con una media di circa otto persone sedute attorno alla tavola. Solo una minoranza, pari al 9% (in sostanza chi si può permettere di spendere), sceglierà ristoranti o agriturismi.

A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu tradizionali e spesa in crescita

L'Italia è un Paese ancora fortemente legato al pranzo del 25 dicembre

Nonostante la crisi, il budget cresce comunque rispetto allo scorso anno, con un aumento del 7% sul 2024, ma senza strappi evidenti (complice, ovviamente, il continuo caro vita). La fascia più numerosa resta infatti quella tra i 50 e i 100 euro, seguita da chi arriva a 150 euro e da una parte (molto) più ridotta che supera i 200. A fare la differenza sono, però, ancora una volta i territori: al Centro la spesa media tocca i 124 euro a famiglia, mentre nel Nord-Ovest si ferma a 103, a conferma di un Natale più caro ma gestito con attenzione.

Tradizione a tavola e prodotti italiani

Quanto al menu, vincono i piatti che non hanno bisogno di essere spiegati, dalla pasta fresca in brodo agli arrosti, e soprattutto vince l’italianità. Il 30% delle famiglie cercherà di portare in tavola prodotti locali o a km0, mentre un altro 55% si orienterà su alimenti di origine nazionale. Anche sui dolci prevale il fare in casa: in quasi una famiglia su due si prepareranno le specialità della propria regione.

Di conseguenza, il tempo trascorso ai fornelli aumenta: chi cucinerà passerà, di fatto, in media, circa 2,8 ore in cucina, più dello scorso Natale ma ancora lontano dalle 3,8 ore del periodo pre-Covid. Allo stesso tempo, però, cambiano le modalità organizzative: quasi un italiano su dieci dichiara che ricorrerà all’asporto o ai piatti portati da parenti e amici, una soluzione che negli ultimi anni ha smesso di essere un’eccezione.

Il carrello della spesa: un Natale a due velocità

Intanto, ricordiamo, il carrello natalizio riflette dinamiche contrastanti, a due binari, a due velocità: da un lato il pesce, simbolo delle tavole festive, che registra rincari addirittura fino al 20%, spinto principalmente dall’inflazione, dal fermo pesca nel Tirreno e dalle condizioni climatiche avverse. Dall’altro l’ortofrutta mostra una domanda più cauta e prezzi stabili, con - ad esempio - le arance tarocco siciliane attorno a 1,40 euro al chilo e le clementine tra 0,60 e 1,20 euro. In netta controtendenza, invece, latte e derivati. Secondo Areté, negli ultimi mesi i prezzi hanno toccato i minimi dal 2020, con cali marcati per burro (-43%), polvere di latte (-30%) e formaggi (fino al 29%). A dare poi una mano all’equilibrio del carrello è anche il riso, con ribassi significativi per varietà come Arborio, Baldo e Carnaroli (-19/20%).

Oltre il 25 dicembre: spese, regali, ristorazione e solidarietà

Accanto al pranzo, il Natale, ovviamente, si allarga alle altre voci di spesa. Il 73,1% degli italiani indica cibi e bevande come l’uscita principale del periodo, seguiti da accessori per le feste, decorazioni ed eventi. Tre italiani su quattro hanno rinnovato gli addobbi natalizi, con una spesa media di 50 euro, mentre i mercatini di Natale restano l’appuntamento più frequentato, davanti agli eventi gastronomici, ai concerti e ai presepi viventi. Parallelamente, cresce il peso del cibo anche nei regali.

A Natale gli italiani stanno a casa (e ai fornelli). Menu tradizionali e spesa in crescita

A Natale un italiano su tre sceglie cesti enogastronomici

A Natale un italiano su tre sceglie cesti enogastronomici, confermando il primato assoluto dell’alimentare su moda e tecnologia e spingendo la spesa complessiva delle feste fino a 9,6 miliardi di euro. È lo stesso filo che spiega anche l’aumento delle presenze negli agriturismi: come detto, oltre due milioni di persone (sia italiani che turisti) trascorreranno qui le feste, con un buon incremento (del 5%, ndr) sul 2024.

Sul piano della solidarietà, infine, emerge una generosità prudente ma diffusa: quasi due italiani su tre faranno donazioni, con un importo medio di 27 euro, mentre circa uno su dieci parteciperà a iniziative di beneficenza. Un impegno più simbolico che economico, ma comunque radicato, soprattutto al Sud, tra le donne e nella fascia 35-44 anni.

Un Natale che cambia poco, ma resta riconoscibile

Ne esce così il ritratto di un Natale che resta fedele a se stesso, pur adattandosi ai tempi. Si mangia a casa, si cucina ancora, si spende un po’ di più ma con misura, si regalano sempre più spesso prodotti da portare in tavola e si cerca un equilibrio tra costi, abitudini e piccoli piaceri che, anche quest’anno, passano soprattutto dalla cucina.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


TuttoFood
Italmill
Fontina DOP
TreValli

TuttoFood
Italmill
Fontina DOP

TreValli
Sana
Ar.Pa