Uno studio della Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza evidenzia come i siti e le tradizioni agroalimentari italiane riconosciuti dall’Unesco generino effetti positivi su turismo, occupazione e imprese locali. Analisi sui dati 2023-2024 mostrano aumenti significativi di arrivi e presenze, con casi emblematici come Pantelleria, i Pizzaiuoli Napoletani e il Prosecco Superiore, confermando l’impatto economico e culturale dei patrimoni Unesco.

A Pantelleria il turismo è cresciuto del 9,7% annuo
La spinta post-Covid: perché i territori Unesco recuperano prima
Secondo lo studio interdisciplinare su “Impatto economico dei riconoscimenti Unesco”, avviato nel 2023 dalla Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza di Roma, i siti e le tradizioni agroalimentari con marchio Unesco mostrano effetti positivi significativi su turismo, imprese locali e occupazione. «Analizzando i dati connessi al turismo, alle produzioni locali, alla forza lavoro globale - spiega Pier Luigi Petrillo, direttore della cattedra e curatore del dossier italiano - emerge che i luoghi e le tradizioni con riconoscimento Unesco sono più attrattivi e più produttivi rispetto a luoghi simili privi di riconoscimento».
I dati 2023-2024 mostrano un aumento del 7,39% degli arrivi nei siti Unesco, contro una riduzione del 3,26% nei siti non riconosciuti. Le presenze crescono mediamente del 14,87% nei siti Unesco e solo del 2,5% in quelli privi del marchio. I dati post-Covid confermano la tendenza: nel 2021 gli arrivi nei siti Unesco sono aumentati del 53,59% rispetto al 2020, mentre nel 2022 l’aumento è stato del 67,83%. Nei siti non Unesco, l’incremento è stato rispettivamente del 41,24% e 50,65%, con uno scarto a favore dei siti Unesco di oltre 17 punti percentuali.
Lo studio si articola in tre fasi. La prima (2023-2024) ha definito modelli-campione in Italia e altri sette Paesi per raccogliere dati sui flussi turistici, imprese, servizi culturali e forza lavoro. La seconda fase (2024-2025) ha analizzato la corrispondenza causale, distinguendo l’impatto diretto del riconoscimento Unesco dalla semplice correlazione tra eventi. «Gli effetti economici non sono immediati - spiega Petrillo - ma si manifestano nel medio periodo se il riconoscimento è diffuso in coerenza con i motivi dell’iscrizione e se si valorizza la dimensione culturale e identitaria». La terza fase si concluderà alla fine del 2026.
Dalla cultura al mercato: come l’Unesco favorisce imprese e lavoro
La ricerca mette in luce come l’Unesco non influisca solo sul turismo, ma anche sull’occupazione e sullo sviluppo delle imprese locali. A Pantelleria, patrimonio Unesco dal 2014 per la coltivazione della vite ad alberello, il turismo è cresciuto del 9,7% annuo, con un aumento del 75% del turismo fuori stagione e un incremento del 500% della forza lavoro agrituristica negli ultimi dieci anni. Anche i Pizzaiuoli Napoletani, patrimonio immateriale dal 2017, hanno registrato un aumento del 283% dei corsi professionali e del 420% delle scuole accreditate all’estero. Nel Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene, patrimonio materiale dal 2019, l’impatto è visibile con +45,4% di strutture turistiche e +35,4% di posti letto rispetto a siti simili senza riconoscimento.