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Molino Paolo Mariani
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Salta il GP di Imola: senza Formula 1 si perdono 300 milioni di indotto

L’esclusione di Imola dal calendario F1 2026 lascia una pesante eredità sul territorio emiliano- romagnolo, con perdite economiche per l'indotto turistico quantificate in 300 milioni di euro. Ipotesi alternanza con Monza

 
11 giugno 2025 | 11:48

Salta il GP di Imola: senza Formula 1 si perdono 300 milioni di indotto

L’esclusione di Imola dal calendario F1 2026 lascia una pesante eredità sul territorio emiliano- romagnolo, con perdite economiche per l'indotto turistico quantificate in 300 milioni di euro. Ipotesi alternanza con Monza

11 giugno 2025 | 11:48
 

L'ultima flebile speranza di rivedere Imola nel calendario di Formula 1 del 2026 si giocava tutta sulla riconoscenza e su una promessa, quella di recuperare l'edizione 2023 saltata a causa dell'alluvione che mise in ginocchio l'Emilia-Romagna. Invece alla pubblicazione del calendario del Cricus del prossimo anno il Gran Premio del Made in Italy e dell'Emilia-Romagna non c'è

Salta il GP di Imola: senza Formula 1 si perdono 300 milioni di indotto

Nel 2026 Imola non ospiterà il Gran Premio di Formula 1

La notizia segna una battuta d’arresto per il territorio emiliano-romagnolo, che negli ultimi anni aveva saputo rilanciare la propria immagine internazionale anche grazie all’autodromo Enzo e Dino Ferrari e che deve rinunciare ad un indotto quantificato dal presidente regionale Michele De Pascale in 300 milioni di euro. Monza resta così l'unica sede italiana per la Formula 1, mentre Imola esce di scena, almeno per il prossimo futuro.

La Formula 1 a Imola: la storia

Entrato nel calendario di Formula 1 come Gran Premio d’Italia nel 1980, subentrando a Monza, dall’anno successivo l’autodromo Enzo e Dino Ferrari ha ospitato la massima categoria del motorsport ininterrottamente fino al 2006 come GP di San Marino. Durante questo periodo, nel 1994, è venuto a mancare, a causa di un incidente in gara, il leggendario pilota brasiliano Ayrton Senna, che era solito soggiornare all’Hotel Castello di Castel San Pietro Terme (Bo). Imola è quindi tornata in calendario nel 2020 in piena emergenza Covid per rimanerci - con un contratto quinquennale e con la dicitura di Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna - fino al 2025, ma avendo dovuto annullare l’edizione 2023 a causa dell’alluvione che colpì la regione e con la promessa di “recuperare” quell’edizione.

Paga la volontà del Circus di evitare doppi appuntamenti in Europa, benché ad Imola subentrerà Madrid, seconda gara in Spagna, e con gli Stati Uniti che vantano addirittura tre appuntamenti. In riva al Santerno sono al lavoro per riportare la Formula 1 sul circuito Enzo e Dino Ferrari, magari in alternanza con Monza, non solo per la tradizione motoristica, ma anche per l’indotto economico che genera un evento di simile portata.

Formula 1 a Imola: addio ad un indotto da 300 milioni

Il mancato appuntamento con la Formula 1 comporta una perdita stimata di circa 300 milioni di euro di indotto per il territorio, secondo i dati ufficiali resi noti dalla Regione. Una cifra importante, che comprende l’effetto sul sistema turistico, sulla ricettività alberghiera e sulle attività commerciali locali. Le categorie economiche non nascondono la delusione. Il presidente di Federalberghi Bologna, Celso De Scrilli, ha commentato: «È una grossa perdita, sia economica che di immagine, per una terra dei motori riconosciuta a livello mondiale. Imola garantiva numeri che pochi altri circuiti europei possono vantare». Senza contare che il solo comparto alberghiero stima il danno in «decine di miloni di euro». Anche da Imola, il rappresentante degli albergatori Gianfranco Montanari sottolinea la necessità di non cedere allo scoraggiamento: «Non ci sorprende questa decisione. Tuttavia l’autodromo resta una risorsa fondamentale per il territorio, con eventi già confermati come il WEC fino al 2028 e i grandi concerti».

Salta il GP di Imola: senza Formula 1 si perdono 300 milioni di indotto

Il mancato appuntamento con la Formula 1 comporta una perdita stimata di circa 300 milioni di euro di indotto

Con una dichiarazione congiunta, il sindaco di Imola Marco Panieri e il presidente della Regione Emilia-Romagna De Pascale hanno espresso la volontà di proseguire il percorso intrapreso: «Sapevamo che il quadro fosse complesso fin dall’inizio. Abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere l’evento, compresa la disponibilità a stanziare i fondi necessari per l’edizione 2026 che doveva recuperare la gara annullata nel 2023». Nonostante l’amarezza, le istituzioni confermano l’intenzione di lavorare a una nuova candidatura, possibilmente con la logica dell’alternanza europea. E in questo senso l'opzione più accreditata potrebbe essere con Monza, ma una concorrenza di questo genere tra i due circuiti italiani potrebbe produrre effetti negativi.

Formula 1 in Italia, tra costi e benefici

La scelta della Formula 1 di puntare su nuove sedi in Asia e Africa, riducendo i doppi appuntamenti nello stesso Paese, pesa sulla decisione di escludere Imola. Il costo per mantenere un Gran Premio annuale è cresciuto sensibilmente: si parla di 50-55 milioni di euro per ogni edizione stabile e di circa 30-35 milioni per un evento biennale o triennale. L’ultimo contratto di Imola prevedeva un investimento di 25 milioni, ripartiti tra Governo, Regione, Comune, ACI e Con.Ami. Una cifra ritenuta insufficiente per garantire la presenza nel nuovo scenario della Formula 1 globale. Nel frattempo, il Governo ha annunciato uno stanziamento di 5 milioni di euro all’anno a favore delle gare di Monza e Imola, ma con il contratto della pista romagnola scaduto, il futuro resta incerto.

TeamSystem

Per avere un termine di paragone, i dati relativi al Gran Premio di Monza 2023 parlano di un indotto diretto di 143 milioni di euro (dato Censis) e di 179 milioni secondo Confcommercio. Solo la vendita dei biglietti ha fruttato quasi 30 milioni, mentre gli alberghi hanno registrato oltre 32 milioni di fatturato. Monza continua dunque a rappresentare un evento di riferimento per il turismo sportivo italiano, anche grazie a una visibilità internazionale che si traduce in un ritorno mediatico stimato in oltre 200 milioni di euro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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