Discoteche, l’imprenditore Ascani: «Sembra il teatro dell’assurdo»
Figura di spicco nel mondo dei locali notturni e dell’intrattenimento, secondo lui il Governo ha colpito le discoteche per dare un esempio: «È stata fatta di tutta l’erba un fascio»
17 agosto 2020 | 17:31
di Carla Latini
Aldo Ascani
40 anni di fiorente attività: come si possono riassumere?
Dallo storico Green Leaves a Porto Recanati, nella memoria di tutti, seguito dal Flexus a Porto San Giorgio e via via il Lola, il primo latino-americano d’Italia, il Babaloo a Porto Potenza Picena, considerato uno dei più bei 10 locali al mondo, e nel 2013 il Donoma e lo Shada Beach Club a Civitanova Marche, un salotto sul mare per come l’abbiamo concepito, dagli arredi al format.
Questa decisione del Governo è stata un fulmine a ciel sereno o se l’aspettava?
Ce l’aspettavamo. Già segnali ben decisi arrivavano dalla Sicilia e dalla Romagna. Dopo la riapertura sono state date nuove possibilità a tutti i locali di allargare l’offerta. Molti sono i semplici bagni al mare che si sono improvvisati anche ristoranti e discoteche. Credo sia stata fatta di tutta l’erba un fascio.
La Silb-Fipe che vi rappresenta parla di un “grandioso capro espiatorio”. Lei è d’accordo?
Hanno voluto penalizzare noi per dare l’esempio. Colpire noi vuol dire colpire il problema minore se parliamo di Covid.
Quindi la discoteca, come molti suoi colleghi sostengono, è un luogo a rischio come tanti altri e forse meno di altri?
La discoteca, come la intendiamo noi professionisti del settore, è un luogo dove la sicurezza è servita su un piatto d’argento. Ospiti controllati e seguiti dall’entrata all’uscita. La somministrazione degli alcolici è monitorata. I prezzi delle bevute sono alti. Altrove nelle vie, nelle piazze e lungo il mare è tutto free, alcol compreso.
Ma i controlli da parte delle forze dell’ordine ci sono?
Sempre e serrati. Le pattuglie intervengono quando gli assembramenti diventano ingombranti sulla passeggiata del lungomare. Si potevano aumentare i controlli a tutti gli operatori coinvolti. Soprattutto a quelli che si sono trovati, per la prima volta, di fronte a una nuova esperienza da affrontare.
Mascherine obbligatorie dalle 18 alle 6 anche all’aperto saranno ancor più penalizzanti?
Sembra il teatro dell’assurdo che più assurdo non si può.
Che misure pensa di prendere?
Torneremo a quello che era 2 mesi fa lo Shada appena post Covid. Spiaggia, bagno al mare, nelle regole, cene e intrattenimento musicale dal vivo. Senza creare situazioni che inducano al ballo. In alcun modo. Dovremo ridurre di molto ogni proposta di divertimento.
E i dipendenti assunti nella fase 3?
Saranno a carico dei datori di lavoro anche se di lavoro ce ne sarà meno. Andremo in sofferenza. Vedremo in che modo il Governo attuale ci verrà incontro.
Dicono le previsioni che i prossimi saranno i bar, i ristoranti, ecc.
Non ci voglio nemmeno pensare...
Foto: Kruger Agostinelli
© Riproduzione riservata
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Alberto Lupini