Protesta del latte in Sardegna Cisterna assaltata e data alle fiamme

Preoccupante escalation di protesta intorno alla questione del prezzo del latte ovino in Sardegna. Questa mattina alle 6.30 un camion cisterna è stato assaltato nel Sassarese e dato alle fiamme da due uomini armati . Oggi il tavolo della trattativa con i pastori si riunisce in prefettura a Sassari

26 febbraio 2019 | 09:41
Si tratta del secondo episodio in meno di 48 ore: domenica infatti un altro mezzo era stato preso di mira da ignoti malviventi in provincia di Nuoro. Stamani, intorno alle 6.30, i due assalitori, che hanno agito a volto coperto, hanno costretto il conducente della cisterna a fermarsi sul ciglio della strada provinciale che collega Nule a Osidda; lo hanno fatto scendere minacciandolo con due fucili e hanno dato fuoco al mezzo, prima di dileguarsi.



L’episodio è solo l’ultimo di una serie di altri assalti simili avvenuti nei giorni. Le procure della Sardegna stanno infatti già indagando su altre iniziative criminali consumatesi nelle ultime settimane. Proprio oggi in prefettura a Sassari è previsto un nuovo incontro del tavolo di trattativa, cui siedono Governo, pastori e aziende per discutere, tra l’altro, proprio sul prezzo del latte.

Poco dopo l’assalto di questa mattina, il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato: «Questi delinquenti non hanno niente a che fare con i pastori, con la loro fatica, la loro protesta e le loro ragioni. Questi sono solo dei criminali. E come tali saranno trattati».

Sul caso è intervenuto anche il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini: «Occorre accelerare nella chiusura della trattativa sul prezzo del latte per togliere spazio alle violenze e restituire serenità ai pastori, alle loro famiglie e al popolo sardo», ha detto nel sottolineare importanza della convocazione in tempi stretti del nuovo tavolo al Viminale annunciato dal vicepremier e Ministro dell’Interno Matteo Salvini, per evitare che la legittima protesta contro il crollo delle quotazioni del latte possa essere offuscata da episodi che nulla hanno a che fare con la battaglia degli allevatori sardi. «Non siamo assolutamente disposti ad arrendersi perché in gioco - ha aggiunto Prandini - ci sono 12mila allevamenti della Sardegna dove pascolano 2,6 milioni di pecore, il 40% di quelle allevate in Italia, che producono quasi 3 milioni di quintali di latte destinato per il 60% alla produzione di pecorino romano Dop».

«Quello che è accaduto questa mattina è un episodio gravissimo - ha detto il Ministro Gian Marco Centinaio - nell'ultimo tavolo di filiera con i pastori sardi, la scorsa settimana a Roma, ero stato molto chiaro: non erano più tollerabili episodi di violenza e intimidazione.  Le proteste sono legittime ma non devono sfociare nell'illegalità. Noi ce la stiamo mettendo tutta per risolvere i problemi. Stiamo lavorando per dare una speranza a tutti coloro che vivono di latte ovino-caprino. Il tavolo di oggi ne è la dimostrazione».

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Alberto Lupini


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