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10 giugno

Miscelato o liscio, italiano o estero: torna la festa del World Gin Day

Un po' olandese, un po' italiano, un po' di tutto il mondo. Il gin è un distillato che ha attraversato la storia fino a conquistare palati e curiosità di tantissimi consumatori. Cresce la produzione Made in Italy

di Mariella Morosi
 
09 giugno 2023 | 13:04

Miscelato o liscio, italiano o estero: torna la festa del World Gin Day

Un po' olandese, un po' italiano, un po' di tutto il mondo. Il gin è un distillato che ha attraversato la storia fino a conquistare palati e curiosità di tantissimi consumatori. Cresce la produzione Made in Italy

di Mariella Morosi
09 giugno 2023 | 13:04
 

Ne ha di storia da raccontare il gin, che dal 2009 ha la sua Giornata Mondiale nel secondo sabato di giugno (quest'anno il 10). L'evento coinvolgerà milioni di gin lovers tra bartender, sempre più professionali, e appassionati di un distillato dalle tante espressioni miscelate, sia negli intramontabili cocktails classici che nelle inedite signature. Sarà una competizione planetaria in cui gareggeranno Martini, Negroni, Gin Tonic, Angelo Azzurro, French 75, Angel Face, Gimlet, Floradora, Hanky Panky e tanti altri cocktail.

Miscelato o liscio, italiano o estero: torna la festa del World Gin Day

Il 12 giugno si festeggia il World Gin Day

Gin, ogni anno vendute 50 milioni di casse ai locali

È amato e prodotto in vari Paesi questo distillato, tradizionalmente ottenuto attraverso la fermentazione di cereali, principalmente grano e segale o patate, e aromatizzato con le più diverse botaniche, erbe o spezie. A dominare sono però le bacche di ginepro che ne caratterizzano profumo e gusto e che gli danno il nome. Ogni anno oltre 50 milioni di casse di gin finiscono dietro ai banconi di pub e bar di tutto il mondo per essere miscelato perché normalmente non si gusta in purezza. Per accompagnare la composizione finale nel calice è stata inventata una speciale macchina ice maker che fa perfette sfere di ghiaccio.

Bindi

La storia del gin

Nessun altro spirit può vantare una storia come la sua, intrecciata nei secoli alle vicende dei popoli e talvolta controversa. Della nascita di questo distillato vanno ringraziate le comunità olandesi e fiamminghe del '600 che ne crearono l'antenato diretto, il jenever, a base di bacche di ginepro macerate nel vino. Per le sue doti considerate speciali la bevanda veniva data ai soldati come razione quotidiana nella guerra degli Ottanta Anni, e il coraggio dimostrato ne confermava l'efficacia. Bisogna però rivendicare una certa italianità considerando che nel Medioevo una sorta di proto-gin nostrano veniva distillato per uso medicale dalla Scuola Salernitana e poi dai monaci Benedettini. Grande produttrice ed esportatrice fu l'Inghilterra, soprattutto quando nel 1690 Guglielmo d'Orange sbarrò i confini al cognac prodotto dagli odiati francesi. Grazie al basso costo ne derivò un consumo di massa soprattutto nelle classi povere. Così il distillato - talvolta trattato con sostanze dannose come l'acido solforico - fu definito "Mother's ruin", la rovina delle madri che si ubriacavano trascurando la prole. Il Gin Act che nel 1736 impose tasse elevate sulla produzione fece poco effetto sulle tragiche conseguenze del suo abuso. Ancora oggi la sua reputazione negativa è rimasta nello slang newyorkese che con spregio definisce l'etilista proprio "gin". Successivamente la storia rese giustizia al distillato perché, miscelato ad acqua e all'amarissimo chinino, servì a curare la malaria nelle fiorenti colonie d'Oltreoceano. Nacque così il famosissimo Gin Tonic - anche se l'acqua tonica moderna, di chinino, ne contiene una minima traccia. Riguardo a questo cocktail, dal successo inarrivabile, sir Winston Churchill disse che «salvò più vite e menti di inglesi, che tutti i medici dell’Impero».

Miscelato o liscio, italiano o estero: torna la festa del World Gin Day

Brindisi a base di gin tonic

Numerose le sperimentazioni nei secoli successivi con le varie botaniche e spezie, ed oggi il distillato può essere classificato in Gin, Gin Distillato (come il Plymouth, elegante, fresco e aromatico e con ricetta segreta, prodotto da un'unica distilleria della città della Cornovaglia, la Black Friars) e il London Dry; può essere prodotto in tutto il mondo, con un disciplinare. Una sua derivazione più dolce è il famoso Old Tom Gin che invecchia in botti di vino ed è quello usato nell'originale cocktail Tom Collins. Numerosi sono poi gli spiriti aromatizzati al ginepro, tra cui il Genever che ultimamente vive un nuovo interesse. Soprattutto in seguito al proibizionismo nuovi stili di gin artigianali si sono affermati negli Stati Uniti per le origini britanniche di molti cittadini e molto apprezzata dagli appassionati è la produzione irlandese di grandi e modeste distillerie. Grande il successo delle originali iniziative della scozzese Hendrick's, nella regione dell'Aryshire, che ha fatto della presenza del cetriolo tra le sue botaniche il tratto distintivo e che organizza eventi al cucumber in tutto il mondo. L'ortaggio è stato anche oggetto di una ricerca dell'Università di Sidney che dimostra la sua "intelligenza" e il piacere nell'ascoltare la musica.

Alcune ricette con il gin

Ecco, di seguito, alcune ricette da preparare in casa a base di gin:

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