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Caffè espresso italiano, un rito insostituibile che va celebrato

Il 26 marzo si celebra la “Giornata nazionale del rito del caffè espresso italiano”. Un'occasione di festa ma anche una raccolta ufficiale di firme per sostenere il dossier di candidatura a patrimonio Unesco

di Antonio Iacona
 
26 marzo 2022 | 11:15

Caffè espresso italiano, un rito insostituibile che va celebrato

Il 26 marzo si celebra la “Giornata nazionale del rito del caffè espresso italiano”. Un'occasione di festa ma anche una raccolta ufficiale di firme per sostenere il dossier di candidatura a patrimonio Unesco

di Antonio Iacona
26 marzo 2022 | 11:15
 

C’è un “testimone” delle vicende storiche e sociali italiane che può raccontare dettagliatamente le nostre vite, i nostri commenti, le nostre relazioni, restando sempre quel “simpatico amico” che conosciamo e che ogni mattina riesce a darci il suo “buongiorno”! Lui è il caffè, che silenziosamente ma ostinatamente è diventato il vero e proprio simbolo della democrazia e dello stile di vita di noi italiani. Lo ha fatto attraversando anni di splendore, anni di rivoluzione, anni di lotta, anni di contestazioni, anni di miracolo economico, ed oggi anche anni di pandemia e di restrizioni.

La Giornata nazionale del rito del caffè espresso italiano Caffè espresso italiano, in rito insostituibile che va celebrato

La Giornata nazionale del rito del caffè espresso italiano


Un rito da Patrimonio Unesco

Una bevanda che non è solo tale ed è anche per questo che oggi, 26 marzo, su iniziativa del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, se ne celebra la “Giornata nazionale del rito del caffè espresso italiano”, da nord a sud, da Venezia a Napoli, da Trieste a Roma, da Lecce a Bologna, a Modica, a Palermo… Un evento che non è fine a se stesso, ma che lancia in contemporanea la raccolta ufficiale di firme per la Carta dei Valori, per sostenere il dossier di candidatura a patrimonio immateriale dell’Unesco, presentato su iniziativa congiunta dalla Regione Campania e dal Consorzio di Tutela del caffè espresso italiano tradizionale.

 


Una iniziativa culturale, dunque, e alimentare insieme, che vede il pieno sostegno della Fipe Confcommercio, che ha colto l’occasione per ribadire anche l’importanza economica fondamentale che rivestono bar e caffetterie nel nostro Paese e quanto queste siano state martoriate e massacrate in questi due anni di pandemia. Proprio così, perché accanto alle immagini dei bar nelle piazze di città e paesi italiani, pronti ad accogliere decine di avventori per godersi la meritata pausa caffè, abbiamo imparato infatti a conoscere anche il caffè da asporto, quello da consumare fuori dai locali, magari velocemente sui marciapiedi, con le mascherine appena poco abbassate sulla faccia, perché non era consentito farlo al bancone, o ancora la totale cancellazione della “goduriosa” pausa caffè, dato che la metà degli italiani si sono ritrovati in smart working da casa!


«Oggi questa candidatura - spiega Aldo Cursano, vicepresidente nazionale di Fipe Confcommercio - vuole essere anche un’occasione di rilancio per un settore martoriato dalle misure restrittive che per oltre un anno e mezzo hanno messo a repentaglio la sopravvivenza di questa modalità di consumo. Ora che ci stiamo rialzando, seppur con fatica, la promozione del rito del caffè espresso a patrimonio dell’umanità rappresenta un’ulteriore iniezione di fiducia alla quale la Fipe-Confcommercio contribuisce con convinzione insieme al Consorzio e al Ministero. Anche perché, è bene ricordarlo sempre, questa è una bevanda democratica, che identifica il nostro stile di vita e come tale va promossa e valorizzata».


La minaccia del caro energia e caro prezzi sui bar


Ed è sempre Fipe Confcommercio a sottolineare come un altro durissimo colpo alla categoria sia arrivato con il rincaro di energia e materie prime: secondo la Federazione italiana pubblici esercizi, infatti, 9 imprenditori su 10 hanno registrato un aumento della bolletta energetica fino al 50% e del 25% per i prodotti alimentari. «Ma guai a risparmiare chiudendo un occhio sulla qualità dei prodotti, sarebbe un suicidio. Anzi, proprio quando il costo della vita aumenta, e le famiglie devono tagliare le spese voluttuarie, si deve dare il massimo nell’offerta di prodotti e servizi» avverte Aldo Cursano. Nel frattempo, secondo le stime dell’associazione di categoria, per 6 imprese su 10 il ritorno ai fatturati pre-Covid non arriverà prima del 2023. «Molto dipenderà ovviamente anche dagli sviluppi della situazione internazionale. Il conflitto in Ucraina ha contribuito ad accelerare fenomeni depressivi sui consumi, proprio quando la gente aveva voglia di lasciarsi alle spalle il periodo duro della pandemia».

 

Aldo Cursano Caffè espresso italiano, in rito insostituibile che va celebrato

Aldo Cursano


Le famiglie stringono la cinghia su caffè e ristorante

Infine, il sentimento di timore e paura da parte degli italiani, che psicologicamente sono stati sotto pressione in questi anni e continuano ad esserlo, dimostrando «una minore propensione a spendere in bar e ristoranti dovuta principalmente, secondo il 43% degli imprenditori, agli effetti del carovita e al perdurare di un indice di fiducia negativo. Ma gli aumenti dei prezzi ai consumatori restano contenuti: nel febbraio 2022 lo scontrino medio è salito solo del 3,3% rispetto a un valore generale dei prezzi aumentato del 5,7%. E più della metà di bar e ristoranti (il 56,3%) non prevede di rivedere a breve il rialzo dei propri listini prezzi».

 


Da qui si comprende quanto sia importante sostenere anche questo comparto del nostro agroalimentare e come la ufficializzazione a patrimonio immateriale dell’Unesco porterebbe una ventata di ossigeno, anche economico oltre che culturale e sociale, a un intero mondo gastronomico: quello delle caffetterie!


Il caffè “personaggio” letterario


Vogliamo chiudere, infine, ricordando come anche tante firme illustri della letteratura, italiana e non solo, hanno fatto del caffè quasi un vero e proprio personaggio delle loro opere letterarie: da Carlo Goldoni, con le sue commedie, a Luigi Pirandello, con le sue novelle e i suoi drammi, da Italo Svevo a James Joyce, che hanno vissuto sulla propria pelle tutto il fascino della città di Trieste, con i suoi bar e caffè storici, dall’aria austroungarica e mitteleuropea...


Ecco, allora, nel dettaglio le tante iniziative congiunte che si stanno svolgendo oggi, sabato 26 marzo, in ambito nazionale:


Venezia
- ore 9-20, visite gratuite al caffè Florian;
- ore 9.30- 22-30, Un caffè nella piazza più bella del mondo presso Caffè Lavena.


Trieste
dalle ore 11, apertura al pubblico dei caffè storici e di alcune torrefazioni della città;


Milano
ore 10-17, Giornata nazionale del caffè espresso al Museo Mumac – Museo della macchina per caffè Gruppo Cimbali. Visite e degustazioni;


Torino
ore 10,30 “La Torrefazione del caffè come strumento di inclusione sociale per le persone in limitazione della libertà personale” presso la casa di reclusione;


Bologna
tutto il giorno, “Il principe in centro”, degustazioni all'ombra dei portici del centro storico;


Pescara
tutto il giorno, visite presso alcuni istituti scolastici per illustrare il dossier di candidatura e sensibilizzare i giovani al rito del caffè espresso;


Roma
ore 11-13, presso l'Antico Caffè del Teatro di Marcello dal 1886, Costituzione della Comunità Emblematica di Roma;


Lecce
ore 11.15, evento divulgativo dedicato al caffè espresso italiano presso Lounge Bar 300mila;


Palermo
ore 10-12, apertura della Fabbrica museale del caffè Morettino;


Modica
tutto il giorno, “Il tuo sostegno vale un caffè”: 120 Locali clienti di caffè Moak offriranno un espresso;


Napoli
- ore 9-11, Gran Caffè Gambrinus, racconti sull'usanza del caffè sospeso; ore 17, divulgazione sui segreti della cuccuma;
- ore 9-12, Gran Caffè la Caffettiera, degustazioni di miscele di caffè di tutto il mondo; ore 15-20, esposizione delle più antiche caffettiere;
- ore 10.30-12.30, Lazzarelle bistrot, storie di riscatto dal carcere femminile di Pozzuoli;
- ore 11-13 Teatro Trianon Viviani, presentazione del dossier di candidatura con interventi di accademici, testimonial e collegamenti streaming con le altre comunità;
- tutto il giorno, “Un caffè sospeso per l'Ucraina”, acquistando un caffè sospeso nei bar e ristoranti il ricavato sarà devoluto alla Caritas in favore del popolo ucraino colpito dalla guerra.


In altre città, grazie alla Fipe e all’Associazione Locali storici d’Italia, nonché ad alcuni Musei dedicati alla storia del caffè, si svolgeranno iniziative volte alla raccolta firme a sostegno della candidatura. Nel corso di tutte le iniziative verranno raccolte le firme a sostegno della Carta dei Valori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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