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A Torino una nuova avventura gourmet Fabrizio Tesse al Ristorante Carignano

Il cuoco stellato approda al Ristorante Carignano del Grand Hotel Sitea di Torino per proporre una cucina che valorizzi i sapori più conosciuti della tradizione piemontese valorizzando le materie prime

 
01 febbraio 2017 | 17:54

A Torino una nuova avventura gourmet Fabrizio Tesse al Ristorante Carignano

Il cuoco stellato approda al Ristorante Carignano del Grand Hotel Sitea di Torino per proporre una cucina che valorizzi i sapori più conosciuti della tradizione piemontese valorizzando le materie prime

01 febbraio 2017 | 17:54
 

Il 7 febbraio inizierà a Torino una nuova avventura: un nuovo ristorante gastronomico forte della storica insegna “Ristorante Carignano” guidato in cucina da Fabrizio Tesse, già cuoco de “La locanda di Orta”. Il ristorante, per volontà della nuova impronta data dalla quarta generazione, si apre alla città diventando non più solo il ristorante del Grand Hotel Sitea, ma il ristorante di tutti. Nuovo nella carta, ma con radici profonde nel territorio, nuovo nel servizio e nell’allestimento dei tavoli. Al “Ristorante Carignano” si vuole intraprendere un viaggio nel piacere, una proposta enogastronomica, ispirata alla rinomata cucina piemontese, ridisegnata attraverso i codici tradizionali del gusto.

Fabrizio Tesse - A Torino una nuova avventura gourmet  Fabrizio Tesse al Ristorante Carignano

Fabrizio Tesse

«Da vero artigiano della cucina - ha spiegato Fabrizio Tesse - voglio trasmettere sapori riconosciuti, che tutti noi abbiamo nella nostra memoria, partendo dalla selezione delle materie prime proposte però in una nuova veste e diversi abbinamenti. Innovazione e tradizione, perché si innova, si recupera e si evolve una tradizione antica adattandola alle sfide, alle conquiste e alle esigenze dei nostri tempi. "Less is more", togliere il superfluo per esaltare ciò che è primario. E primari sono le materie prime, i colori, i profumi, le consistenze, i sapori, perchè se è vero che la bellezza è negli occhi di guarda, la bontà è... nella bocca di chi assaggia».

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