Locuzione che, più o meno appropriatamente, si adopera sovente: “nel cuore della città” o, ancora più specificamente, addirittura, “nel cuore del centro storico”. E va bene, e va bene tutto. Ma palese qui l’imbarazzo su come descrivere l’ubicazione di questa pizzeria. Indirizzo da toponomastica: via dei Tribunali 38 - Napoli. Insomma, stiamo parlando del ventre di Napoli, le sue viscere, se così possiamo ancor meglio esprimerci. Luogo vissuto da sempre, sempre animatamente, e dove naturalmente, in scioltezza, subito si acquisisce il duplice ruolo di spettatore ed attore nella recita quotidiana nel teatro della vita di strada a Napoli.

Pizzerie celebri, pizzerie storiche. Intrecci tra stirpi e tra omonimie. Celebra il decennale la pizzeria di Antonio e Gigi Sorbillo, al civico 38, si diceva, della via dei Tribunali. Praticamente molto vicina alla sede storica dove il nonno Luigi aprì nel lontanissimo 1935. Ruoli di Antonio e Gigi che sono in giunzione ma non in sovrapposizione e, soprattutto, non lasciano “vuoti” di conduzione. Governano l’intrapresa molto abilmente. Il pizzaiolo, di grande talento e di crescente competenza, è il giovane Vincenzo Iannucci.
Ai Tribunali la pizza, si sa, è a ruota di carro, a voler intendere che ha diametro tale che fuoriesce dal piatto. Per gli appetiti robusti, chiamiamola proprio “fame” delle generazioni del passato. Vincenzo, invece, si attiene a dimensioni più consone alle abitudini alimentari attuali. Non aspettiamoci pizze mignon (!). Diciamo, semplicemente, che è pizza il cui bordo coincide con il bordo del piatto!

Locale grazioso e lindo. Molto più di un vezzo, ma vero impegno responsabile ai fini della salvaguardia dell’ambiente e della massima igiene, nonché gradevolezza al palato, qui sono banditi i recipienti di plastica e le lattine. Tutto in vetro! Meditati gli assaggi. Vincenzo Iannucci esordisce con la classica Margherita. Il pomodoro è il San Marzano Dop, il fiordilatte proviene da Agerola. Sulla tavola, per uso determinato e stabilito dal cliente in modalità e quantità, l’olio extravergine di oliva Teti fatto da Maria Provenza, Oleificio Torretta di Battipaglia (Sa), proprio a testimonianza palese di quanto qui la qualità sia valore sommo.
Nel solco della classicità si prosegue con una ben fatta marinara; anche qui il pomodoro è il San Marzano Dop e l’aglio proviene da Sulmona. Si passa, gioia dei sensi, al cicolone, ovvero un sontuoso calzone con i cicoli (da qui il nome), il fiordilatte, tanto pepe (ma non tantissimo) e la ricotta. A chiudere, la grande pregevole novità di questa corrente stagione, la pizza Tribunale 38, dall’indubbia originalità, di grande bontà.

Il caciocavallo podolico irpino viene lasciato cadere in briciole sulla pizza appena uscita dal forno il cui topping d’ingresso è costituito da provola e uovo. Sì, uovo! Subito dopo il caciocavallo, caduta calibrata di petali di tartufo nero di Bagnoli Irpino. L’olio, sapiente quanto opportuno il filino che disegna il “6”, è sempre il Teti dell’Oleificio Torretta. Ottima la proposta attenta delle birre in abbinamento. Dal birrificio Fravort del Trentino, la Bionda del Brenta e l’Ambrata del Brenta.
Imperdibile il dulcis in fundo. In esclusiva, il valente maestro pasticciere Salvatore Gabbiano da Pompei, il dolce originale Tribunali 38 dessert: crema di banana con passion fruit, ganache montata con passion fruit, cremoso di cioccolato al latte, composta di passion fruit, crumble ricoperto di cioccolato al latte. Davvero un piccolo capolavoro!

Lode ad Antonio e Gigi Sorbillo, al pizzaiolo Vincenzo Iannucci ed al valoroso team, così tanto garbato ed attento. Siamo in via del Tribunali e pertanto, lo si diceva e lo si ribadisce, siamo nel contempo spettatori ed attori nel teatro della vita quotidiana e qui sia quando il sipario si alza e sia quando il sipario cala, la buona pizza ci sta proprio bene!
Per informazioni: www.pizzeria-sorbillo.it