Un angolo di gusto transalpino trapiantato a Bologna. Si presenta così il Re Sole Bistrot, in via San Mamolo 14A, appena fuori dalla cerchia delle mura nella via che conduce alle verdi colline che circondano Bologna. Frequentatissimo nelle ore dell’aperitivo (ma nei week end fino a tarda notte) il locale di Luca Mazzoni e del socio Mario Gandolfi, segue la scia dell’altro gettonatissimo fashion-club “L’Inde Le Palais", a due passi da piazza Maggiore, anch’esso imperniato nella passione condivisa per tutto ciò che gastronomicamente risuona con accento francese e, ça va sans dir, ben innaffiato da pregiate bollicine Champagne.
E così dalla passione per l’antiquariato, che vent’anni fa aveva dato vita ad Arcadia, il concept-store di via San Vitale, anni di puntate transalpine sono diventate una nuova sfida per i due amici che propongono agli appassionati del genere le più pregiate ostriche francesi, acciughe del Mar Cantabrico, caviale, gamberi, aragoste, astici, e pescato del giorno, il tutto abbinato a cocktail d’autore e una accurata selezione di vini e champagne.
Il locale si preannuncia all’esterno dall’accogliente dehor, molto gradito in queste prime serate primaverili mentre all’interno una decina di tavoli raccolti, come vuole la tradizione deI bistrot, sovrastati dal bancone del bar-manager, l’impeccabile Celestino Salmi, freneticamente impegnato a miscelare una delle sue creazioni originali premiate in numerosi contest nazionali ed internazionali, come il campionato italiano 2015 “Angostura Global Cocktail Challenge” grazie al quale ha partecipato alla competizione europea di Madrid, sempre con stile impeccabile, da navigato maitre-barman (molti bolognesi lo ricorderanno “signore dei miscelati” da Gamberini).
Celestino Salmi
La proposta gastronomica del “Re Sole” è a base di pesce, molluschi e crostacei, suddivisa in due momenti: la prima da aperitivo (dalle 18.00 alle 20.30) con una petit entrée di stuzzicherie come l’orientaleggiante “Sashimi di tonno pinna gialla, salmone selvaggio Sokai, ricciola Hiramasa, Wasabi, soia” oppure la transalpina “Acciughe del Mar Cantabrico, pan brioche e burro d’Isigny” al prezzo di 5 euro.
La seconda per cena con variegate proposte di cruditè e piatti caldi accompagnati da calici di Poully Fume, Chablis, Cremant de Bourgogne come di selezioni di Champagne scelti dai titolari insieme a Celestino che è sommelier e Chevalier dell’Ordre des Coteaux de Campagne.
Nei piatti, tutti preparati (e accuratamente presentati) al momento dal giovane chef Vincenzo Ielpi, nel raccolto spazio a vista a fianco del bancone oltre alla selezione accurate di più di 50 tipi di ostriche provenienti dai migliori allevamenti dall’Alta Normandia fino alla nostra Sardegna abbiamo degustato una selezione di gamberi, serviti al naturale, con a parte una salsina a base di olio extravergine, bergamotto e erbe fini, con un trittico costituito da un gambero blu della Nuova Caledonia, un gambero tigre del Madagascar e un rosso “carabineros” ispanico, oltre che gamberetti di nassa.
Luca Mazzoni
Eccellenti, carnosi e soprattutto freschissimi, come è doveroso nel caso di pesce crudo, dove la qualità della materia prima e i tempi di approvvigionamento sono determinanti. Fra le proposte di pesce cotto abbiamo apprezzato il polpo al vapore fiammeggiato su purea di patate viola e pomodorini confit, ben eseguito e presentato, semplice ed equilibrato classico rivisitato della cucina di mare del nostro mezzogiorno.
Chiusura in dolcezza affidata ad alla fine biscotteria secca al burro in abbinamento ad un calice di Sauternes Domaine de Carbonnieu 2012, corposo e avvolgente, con all’olfattivo note di frutta candita e spezie, di buona intensità e sapidità con una chiusura al retrogusto di albicocca disidratata.
Un locale brioso, arredato con gusto e ricercatezza ma di pronto impatto, frequentato da una discreta dose di clientela abituale ma che con la complicità degli spazi raccolti e delle nobili bollicine, facilità la socializzazione e l’integrazione dei “nuovi arrivati”, proprio come decreta l’essenza antica del vero bistrot parigino.
Per informazioni:
www.resolebistrot.com