Magia, mistero, spiritualità, mito e leggende avvolti in una miscela olistica. The Spirit di Milano è un’immersione in queste dimensioni. Inaugurato il 24 maggio, è un cocktail bar che si definisce, a ragione, “unique & magic”. Già il portone d’ingresso mette le carte in tavola: non esiste maniglia e devi interpretare. Basta spingere la parete imbottita e sei in un altro mondo.

Luci soffuse e un invitante banco bar. Oltre, si apre una seconda sala, dove il mood del locale, “si vede non si vede”, è ancora più accentuato. Alle pareti, nicchie illuminate che ospitano distillati unici e numerosi cassetti mimetizzati nell’arredo. Accolgono le bottiglie acquistate da chi si è associato al locale, una membership che prevede sconti sulle consumazioni, la possibilità di prenotare un tavolo, altrimenti non consentita, e l’accesso a una saletta riservata. The Spirit ricerca etichette e annate da cultori. Tra gli oblò-vetrina che arredano le pareti, come in una gioielleria, sono esposte anche due rarità: Riserva Rum Don Q Serrales (la seconda bottiglia in Europa è a Londra) e Pisco Nusca (100 bottiglie in tutto il mondo).

L’offerta beverage è in linea con la filosofia del locale. La carta, oltre a tutti i classici, prevede ogni quattro mesi una selezione di 15 cocktail che interpretano leggende e misteri del luogo da cui traggono ispirazione per sviluppare la ricetta. Elaborazioni concettuali, ma semplici da realizzare. Un’esperienza che fonde presente e passato, che si materializza nel bicchiere in una frattura spazio-temporale che regala sensazioni organolettiche da grande scuola. Primo barman, Carlo Simula, bar manager, Fabio Bacchi, gentiluomo dell’accoglienza di antico lignaggio.