Il Sannio, terra nobile, esprime quella mediterraneità che appare austera al cospetto delle policrome quanto gioiose frivolezze costiere. Qui con gioia degli occhi e dell’olfatto, si vive la sintesi dell’italianità.
Sui dorsi collinari che il Sannio tutto connotano all’ulivo si abbraccia la vite. Ed il Sannio ha apice di tesori nel suo fiero capoluogo: Benevento. La bella e si spera non caduca esperienza della locale squadra di calcio in serie A sta aiutando la città a darsi visibilità incrementale e tra i fattori che generano attrattività non può non esserci l’offering enogastronomico.
Patata interrata del Taburno, petali di tartufo nero di Ceppaloni, Pecorino di Carmasciano e crumble di sottobosco
Sul corso principale il bistrot, sulla contigua stradina, nel centro storico di Benevento, il
Dionisio Ristorante di cui è patron, così come lo è del bistrot, il giovane Dionisio Mignone. Palazzo storico, sala a volte con tavoli tra loro ben distanziati, sobria ed elegante la mise en place. Garbato e professionale il servizio di sala. In cucina il talentuoso Pasquale Basile, aedo, in fertile simbiosi con il patron Dionisio, del prezioso patrimonio agroalimentare del Sannio. Dovizia che non diviene gabbia. Ne sortiscono, perciò, proposte ben fatte ed intriganti.
Zite spezzate con ragù di punta di petto di vitellone
Si comincia con un gradito benvenuto del cuoco. Pasquale incamicia la patata interrata del Taburno (montagna del Sannio) in petali di tartufo nero di Ceppaloni (Ceppaloni, nel Sannio, è città del tartufo) su cui aleggia aria di Pecorino di Carmasciano (siamo nella contigua Irpinia) e crumble di sottobosco Funge da saporito giaciglio la fonduta di Pecorino di Carmasciano. Nel calice un vigoroso aglianico, il Don Enzo, omaggio al papà di Dionisio.
Zuccotto con frutto della passione ed accostata una meringa di limone
La bravura del cuoco si palesa ulteriormente in un sontuoso primo: Zite spezzate con ragout (rigorosamente bianco) di punta di petto di vitellone. Esecuzione corretta. Così come corretta e frutto di sana creatività è anche la portata successiva: Quaglia. Della quaglia, il petto lo si rende ripieno di crema di ostriche e la coscia la si pana e frigge con pioppini saltati ed uva. Ampia scelta di formaggi, campani in prevalenza. Squisiti ed imperdibili i dolci. Memorabile lo Zuccotto con frutto della passione ed accostata una meringa di limone.
Pasquale Basile
In abbinamento un passito di grande bontà, ancora sconosciuto ai più: Moscato di Baselice, ottenuto da uve Moscato bianco in purezza, vigneti di montagna. Baselice è un comune del Sannio ai confini con la Puglia. Molto ben fatta la carta dei vini, ragguardevole il servizio al calice. Encomiabile anche l’illuminata scelta di Dionisio di consentire il cosiddetto servizio Byob, ovvero la facoltà per il cliente, al verificarsi di determinate condizioni rese preliminarmente note, di poter portare la bottiglia di vino da casa. Presenti anche tre menu degustazione con prezzi che variano dai 35 ai 47 euro. Appare evidente la grande competenza e la grande passione che il patron Dionisio mette nel suo locale e la felice identità di vedute con il prode chef Pasquale Basile e con le persone in sala. Ristorante Dionisio, per il Sannio che finalmente si svela.
Per informazioni:
www.dionisioristorante.it