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Dall'aperitivo al dopocena, a Casa Coppelle un'esperienza senza interruzioni

Il locale romano di proprietà di Rachelle Guenot lancia Scandaleux, un evento a tutto tondo per cui «si sa quando arrivi ma non quando vai via». Immutata l'offerta gastronomica che ora si apre al formato bistrot

 
07 dicembre 2021 | 10:30

Dall'aperitivo al dopocena, a Casa Coppelle un'esperienza senza interruzioni

Il locale romano di proprietà di Rachelle Guenot lancia Scandaleux, un evento a tutto tondo per cui «si sa quando arrivi ma non quando vai via». Immutata l'offerta gastronomica che ora si apre al formato bistrot

07 dicembre 2021 | 10:30
 

Offrire un servizio più ampio, anzi: un’esperienza. «Casa Coppelle ha un ambiente internazionale e come tutti i luoghi con queste caratteristiche è frequentato da un pubblico esigente e aperto alle proposte. Io stessa vivendo a Parigi avevo l’abitudine di trascorrere tutta la serata, dall’aperitivo al dopo cena in una unica location senza bisogno di scegliere un posto differente per ogni momento. Iniziare e terminare il fuoricasa con un comfort maggiore, senza spostarsi. Visto che abbiamo un ambiente caldo e accogliente ci siamo chiesti perché non arricchire l’esperienza? Il pubblico, in questa particolare congiuntura storica, non avverte solo l’esigenza di mangiare bene ma anche di divertirsi. È una riflessione emersa durante il periodo del Covid. Perché dunque non dare una spinta in più al locale che già si caratterizza per una grande accoglienza, l’eleganza nell’arredo e nella mise en place, nell’illuminazione? Quando si varca questa soglia ci si sente accolti come a casa e non vi sono dubbi. Quando uno si sente bene fra le mura domestiche, non gli va di muoversi. Ecco, vogliamo ricreare quell’atmosfera: so quando arrivo ma non quando vado via».

La sala di Casa Coppelle Dall'aperitivo al dopocena, a Casa Coppelle un'esperienza senza interruzioni

La sala di Casa Coppelle

 

 

Scandaleux, l'evento del giovedì dall'aperitivo al dopocena

Le parole di Rachelle Guenot, proprietaria di Casa Coppelle, ristorante pieno di charme nel cuore della capitale, a due passi dal Senato, descrivono a pieno la filosofia di Scandaleux, l’appuntamento settimanale che ogni giovedì vedrà un “cambio d’abito” del locale. Si parte con l’aperitivo da consumare accomodandosi al bancone, sorseggiando un drink o un calice di vino da accompagnare a qualche boccone goloso in uscita dalla cucina. A rendere l’atmosfera ancora più rilassante ci sarà il dj set di Emanuele Vesci che come un vero sarto della musica, è in grado di capire al volo che umore dare alla serata adattando stili e generi musicali alle esigenze degli ospiti presenti. Musica e performance a cura di ballerine professioniste, continuano anche durante la cena, che ovviamente avverrà accomodandosi in uno dei tavoli dislocati nelle diverse sale del ristorante dove si potrà scegliere liberamente dalla carta gourmet o da quella bistrot. La serata prosegue con il dopocena dove, drink alla mano, si potrà scegliere se farsi coccolare dalle note soft del piano bar a cura di Giorgio Marconi, continuare con il dj set oppure, se si gradisce la tranquillità, per scambiare due chiacchiere è a disposizione una saletta riservata. Scandaleaux, una serata pensata per ogni tipo di ospite con l’unico intento di farli restare il più a lungo possibile godendo di un’atmosfera completamente avulsa dal traffico cittadino e dalle beghe della vita quotidiana.  

 

Non cambia l'offerta gastronomica, a partire dal foie gras fatto in casa

Non cambierà assolutamente l’offerta enogastronomica. «Su questo punto non voglio perdere l’identità altrimenti non siamo più Casa Coppelle - spiega Guenot - Non mancherà il must assoluto, il nostro foie gras che prepariamo in casa. I miei chef hanno studiato a Parigi per scoprire tutti i segreti di questo meraviglioso piatto. Direttamente dalla Francia arriva il lobo che snerviamo, puliamo, purifichiamo, cuciniamo e pressiamo. Per fare un foie gras con i fiocchi necessitano 72 ore di preparazione e 48 ore di riposo. Tra gli altri piatti cult di questa stagione dell’anno, la zuppa di cipolle, preparata su una ricetta di mia madre, il carrè d’agnello affumicato alle erbe e il tournedos, un filetto di manzo piemontese preso da un piccolo allevatore che lo dà in esclusiva a noi, cucinato con guanciale di cinta senese, pepe rosa, pepe nero e una riduzione di cognac. Un piatto che ci accompagna fin dall’apertura del ristorante».

 

In cucina, lo chef Fabio Rossi

A dirigere la brigata di cucina c’è lo chef Fabio Rossi in forza nel team da nove anni, in sinergia continua con Rachelle, prova lampante i piatti iconici da sempre presenti sul menu. Tra questi incursioni italiane con Risotto cacio pepe e gamberi rossi, Tonnarelli con ragù di polpo al vino rosso, Fettuccine al cinghiale in bianco. Nei secondi spazio ad un sontuoso piccione, disossato e farcito oppure al salmone in foglia d’oro con cocco e lime o a un filetto di maiale in crosta di senape e pistacchi, crema di patate dolci e cavolo cappuccio brasato all’arancia. Nei dolci spiccano profiterole, Creme brulée alla vaniglia, la noisette e il Montblanc.

 

Una carta dei vini "verticale"

Grande importanza ai vini italiani, con una carta che tocca quasi tutte le zone vitivinicole della Penisola, puntando su piccole o piccolissime aziende che, in alcuni casi sono in esclusiva su Roma. Tutto ciò convive insieme ai grandi nomi dell'enologia italiana, universalmente riconosciuti. Ampia è la scelta di etichette estere, soprattutto tra grandi vini di Francia. Una caratteristica merita di essere sottolineata: sono state selezionate etichette ed annate così da garantire possibilità di verticali, sia nei bianchi che nei rossi.

 

A disposizione dei clienti anche il menu pop formato bistrot

Altra novità, ad affiancare il menu gourmet una proposta più pop. «Durante la pausa Covid - sottolinea Guenot - abbiamo riflettuto sul fatto che noi siamo una casa e quindi abbiamo il dovere di accogliere tutti i clienti, anche chi va in cerca di piatti più semplici. Così è nato il nostro menu bistrot dove le materie prime sono le stesse incentrate sull’alta qualità ma le preparazioni sono meno elaborate. Un piatto che traduce questa idea è la bouillabaisse, una zuppa di pesce con gamberi, cozze, vongole, orata e crostoni di pane. In Francia è un classico da bistrot servita in un piatto di coccio ma da noi è proposta con maggiore stile per non perdere l’identità».

 

 

Per Natale un minicarte con cinque opzioni

Non potevano mancare anticipazioni sul Natale. «Stiamo lavorando a un menu delle feste - conclude Guenot - senza imporre nulla al cliente, ma lavorando su una minicarte dove scegliere fra cinque opzioni rispettivamente per gli antipasti, i primi, i secondi e i dessert. Mentre per il cenone di Capodanno prevediamo un menu fisso, piatti con caviale, foie gras, tartufo, perché ovviamente è una serata speciale. Quello che per me è il piatto simbolo del Natale sono i ravioli farciti con foie gras, salsa d’anatra e un fondo di vino rosso. Mi ricordano da sempre l’atmosfera delle feste. E per il brindisi non possono mancare le bollicine, Bollinger, Krug, Ruinart che adoro per la sua eleganza».

 

Casa Coppelle
Piazza delle Coppelle 49 - 00186 Roma
Tel. 06 68891707
www.casacoppelle.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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