Siamo nella conurbazione orientale di Napoli. Zona industriale gloriosa che ancora permane tale con insediamenti di spicco dell’industria aeronautica. A poca distanza dalla popolosa Pomigliano d’Arco vi è paesino alle falde del sonnecchiante Vesuvio: Castello di Cisterna. E qui è in funzione da tre anni la pizzeria I Vesuviani. La supervisione è di Francesco Saverio De Maria, pasticciere dilettante, l’attività è nelle mani dei figli Federico e Francesco che, gaiamente arguta la definizione, si proclamano pizzaioli da… zero generazioni.

I Vesuviani è stata aperta nel 2018
Una visione originale della pizza
Lasciando intendere che se è pur vero che non possono contare su esperienze di generazioni pregresse è altrettanto vero che non corrono rischio alcuno di vivere la suddetta (assente) esperienza come gabbia. Agiscono pertanto sul trampolino dell’entusiasmo, della
visione originale che hanno della pizza e della conduzione del loro locale.
L’amore per l’arte bianca trasformato in un lavoro
Federico scopre la sua passione per la pizza napoletana negli anni passati. Sceglie di imparare qualcosina, almeno i rudimenti del mestiere, andando a lavorare in una rosticceria di provincia. Questa rosticceria si giova di un panificio come suo fornitore e Federico, come folgorato, arretra di un passo nella filiera e piuttosto che continuare ad esitare fritti e rustici, lavorando di notte, si avvicina all’arte bianca, al magico mondo della panificazione.
Il maestro Gabriele Bonci
E poi l
’incontro che cambia la sua vita professionale con Gabriele Bonci di cui diviene allievo e discepolo. Si appassiona alla
panificazione a lunga maturazione e dopo un po’ inizia a produrre i bun per hamburger a lievitazione naturale di 24 ore che ancora oggi prepara per Gigione, rinomato locale di Pomigliano d’Arco.
Nel mentre, Federico e suo fratello Francesco frequentano i corsi di sommelier.
L’inaugurazione nel 2018
Quando si sentono pronti, parliamo del
2018, aprono la loro pizzeria I Vesuviani. Locale ampio, luminoso, tavoli ben distanziati, grande ed accorta igiene.
Esemplarmente professionale il servizio: celere quanto basta per non indulgere a soste lunghe, lodevole competenza del personale di sala nel raccontare quanto arriva a tavola.
Il valore insito nelle proposte dei fratelli De Maria risiede nell’aver lucidamente intuito e quindi attuato quanto per davvero rende la pizza un manufatto signature in virtù del quale si preferisce una proposta piuttosto che un’altra.
E la firma, diciamo così, sta tutta nell’impasto, frutto degli studi e dei continui esperimenti di Federico.
Ciò rende I Vesuviani una pizzeria molto ben frequentata: locale di destinazione.
Un percorso degustazione degno di nota
In meditato, ghiotto e suggestivo percorso di degustazione abbiamo avuto primo impatto con la pizza in teglia Burrata e Gambero Rosso, da Federico presentata come omaggio al suo maestro Gabriele Bonci. Si prosegue con la pizza napoletana denominata Delicato Sorrentino che Federico presenta come suo omaggio allo chef stellato Peppe Guida: Pomodorini gialli in succo, Parmigiano-Reggiano Dop 26 mesi, Mozzarella di Bufala Campana Dop, schiuma di bufala, olio al basilico, zest di limone.
Nel mentre, negli appropriati bicchieri, una successione di ottime birre, ben servite e ben raccontate dall’impeccabile personale di sala.
Un prelibato spicchio della classica pizza margherita: Pomodoro San Marzano Dop, fior di latte di Agerola, basilico, olio extravergine di oliva.
Francesco e Federico De Maria
Le pizze a padellino, a vapore in pala
La degustazione prosegue con le pizze a padellino, la prima delle quali, Prosciutto Crudo e Nocciole è omaggio a Simone Padoan: Stracciata di Bufala, Prosciutto di Parma Dop, nocciole tritate, basilico, olio extravergine di oliva. Qui la signature è di grande valore, dacché si specifica giustamente che l’impasto è ottenuto con lievito madre integrale.
Si prosegue con la pizza Pomodoro integrale, il cui impasto integrale è cotto a vapore: Pomodoro San Marzano Dop arrosto, pomodorini semi dry, riduzione di succo di pomodoro giallo, cacioricotta di capra, olio extravergine di oliva.
Si passa, per concludere, alla
pizza alla pala Parmigiana: Parmigiana di melanzane alla napoletana, fior di latte di Agerola, Parmigiano Reggiano Dop 26 mesi, basilico, olio extravergine di oliva
Una gradevole esperienza di edutainment, la scoperta di nuove tecniche di impasto, la presenza, insomma, di pizze che hanno valore identitario sommo nella loro sostanza primigenia: l’impasto.
L'amore per la pizza trasformato in lavoro