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Ristorante o locale? Tutti e due! Ecco il segreto dell’Hi-Res

Il ristorante e terrace lounge dell'Hotel Valadier è tra i luoghi privilegiati dove poter vivere un’esperienza a 360°, abbracciando con lo sguardo uno skyline che va dal Pincio a Piazza del Popolo e oltre

 
15 luglio 2021 | 10:07

Ristorante o locale? Tutti e due! Ecco il segreto dell’Hi-Res

Il ristorante e terrace lounge dell'Hotel Valadier è tra i luoghi privilegiati dove poter vivere un’esperienza a 360°, abbracciando con lo sguardo uno skyline che va dal Pincio a Piazza del Popolo e oltre

15 luglio 2021 | 10:07
 

Complice la pandemia che ci ha tenuti in casa nei mesi scorsi, quest’estate la voglia di cenare all’aperto lasciandosi sedurre dalle proposte gastronomiche si avverte davvero fra i tavoli. Roma non fa eccezione potendo aggiungere alla sua offerta ricettiva un plus che tante altre città non hanno. Ovvero scegliere la terrazza di un hotel de charme dove ammirare tra una portata e l’altra un panorama ineguagliabile, ricco di bellezze storico – artistiche e naturalistiche. Tra i luoghi privilegiati dove poter vivere un’esperienza a 360°, abbracciando con lo sguardo uno skyline che va dal Pincio a Piazza del Popolo e oltre, passando per i tetti del tridente vi è l’l'Hi-Res (High Restaurant e Terrace lounge dell'Hotel Valadier).

 

A tutte le ore il fascino di Roma dalla terrazza

«Il nostro è un progetto di assoluta eccellenza in cui le materie prime del territorio sono esaltate dall'abbinamento con i cocktail e i vini della nostra cantina con più di 600 etichette - spiega Daniele Lassalandra, uno dei titolari di Groupe Valadier – L’Hi-Res è un ambiente molto variegato sia nella clientela che nell’offerta proposta. È come se ad ogni fascia oraria corrispondesse un pubblico e un’atmosfera differente, con anche una scenografia diversa, un alternarsi di quinte teatrali sullo sfondo meraviglioso di Roma. E a quest’altezza pare di essere immersi in un grande giardino, dall’alto si ha una prospettiva unica e si gode della bellezza capitolina in una maniera tutta particolare. L'aperitivo che parte al tramonto lascia poi spazio alla cena classica, per poi passare ad un dopocena frequentato da un pubblico eterogeneo che va da chi ha appena finito di assistere ad uno spettacolo e ha voglia di mangiare qualcosa di veloce ma gustoso a chi invece desidera concedersi un cocktail rinfrescato un piacevole venticello. Da noi si viene anche perché la cucina chiude alle 1.30».

 

 


Un ristorante ma anche… locale

Una terrazza dove l’atmosfera è informale nonostante sia frequentata anche da attori e personaggi del mondo dello spettacolo, e si ha sempre l’impressione che accada qualcosa da un momento all’altro. Una situazione improntata alla socialità e alla convivialità con il pubblico che magari gira fra i tavoli salutandosi, un ristorante che camaleonticamente diventa anche un locale.


Ristorante anche dei romani

«Abbiamo lavorato molto per far conoscere il nostro ristorante anche ai romani che fino a poco tempo fa ne ignoravano quasi l’esistenza – evidenzia Lassalandra - D’altronde anche la pandemia, l’impossibilità di muoversi di fatto liberamente e a grande distanza come nell’era pre-Covid ci ha fatto riscoprire i luoghi sotto casa. Molti dei nostri frequentatori sono fidelizzati. Questo ci conforta ed è la conferma che lavoriamo bene. La nostra è una cucina che punta molto sulla qualità della materia prima e tutti i piatti prima di essere inseriti nel menu vengono rigorosamente testati da me e dal mio staff, anche se alla fine l’unico vero giudice è il cliente. È capitato infatti qualche volta che magari le nostre convinzioni non erano così solide e preparazioni che ci sembravano perfette per il nostro menu non hanno riscosso il successo della clientela. Così abbiamo cambiato. Adeguarci rapidamente d’altronde, oltre che sinonimo di intelligenza, è fondamentale per chi svolge la professione del ristoratore».


Stile informale e design contemporaneo

L'ambiente ricercato e informale, lo stile contemporaneo del design con linee essenziali e colori neutri sono esaltati dalle trasparenze delle vetrate per un tocco etereo e molto raffinato. Una cucina di pesce tradizionale, ma rivisitata in chiave moderna e una nuova cocktail list emozionale rendono la location uno degli indirizzi più ricercati della capitale e punto di partenza ideale per scoprire Roma e le sue meraviglie.


Il nuovo menu: dai crudi alla Pavlova

Nel nuovo menu, che si caratterizza per la qualità e stagionalità dei prodotti, i crudi di mare e gli spiedini di calamari glassati con panella di ceci e pesto trapanese fanno la parte del leone per gli antipasti dove spicca anche un roastbeef di tonno, tagliato finemente servito a mò di pastrami accompagnato da misticanza, pesche e mandorle e una maionese all’aglio nero. Per quanto riguarda i primi, spazio agli spaghettoni ai ricci e risotto alla puttanesca di polpo, oltre a uno spaghettone Cavalieri servito con gambero rosa di Porto S. Stefano, pomodoro datterino giallo e pistacchi. Trionfo di pescato freschissimo nei secondi con rana pescatrice, zucchine e fiori e rombo; fregola, asparagi e vongole e un polpo alla vignarola, ovvero un polpo precedentemente cotto a bassa temperatura e poi rosticciato servito su una vellutata di vignarola (fave, piselli e asparagi). Una irresistibile Pavlova alla camomilla e cioccolato, nocciola e caffè è l’ultima arrivata nella golosa e imperdibile proposta di dolci dello chef. Nella nuova drink list, 10 alcolici e 3 analcolici. Tra i signature cocktail del locale firmati dal bar manager, il "Valadier" con gin, bitter al cioccolato e il dannunziano sangue morlacco, il "Dark Hotel" con apricot brandy e bourbon, il "Flavour trip" con Montenegro e rosolio al bergamotto.


Un salotto delle probabilità

Una realtà che lavora a gran ritmo con uno staff di 17 addetti tra cucina e personale di sala per soddisfare oltre 60 coperti. «Sul futuro sono molto ottimista – conclude Lassalandra - La gente dopo questi mesi di pausa forzata dovuta alle restrizioni sanitarie imposte per contenere la pandemia ha voglia di divertirsi, di ritornare alla socialità e alla convivialità, di cenare di nuovo fuori. Anzi ritengo che post virus coloro che magari in epoca pre-Covid non erano assidui frequentatori dei locali avranno ancora più voglia di uscire e quindi compenseranno numericamente anche quel gruppo di persone che magari rimarranno ancora timorosi nell’andare in giro fino a quando questo problema non sarà scomparso del tutto. Lentamente poi ritorneranno anche i clienti internazionali che sono stati sempre una componente rilevante nella nostra clientela. Credo inoltre che nel futuro della ristorazione la componente del servizio e dell’accoglienza ricoprirà un ruolo sempre più determinante. D’altronde in locali come il nostro si viene anche e soprattutto per vivere una experience, sentirsi coccolati con lo sguardo rivolto ad un panorama incantevole. Ma per offrire un servizio unico bisogna dare qualcosa di realmente esclusivo. Ad esempio, noi proponiamo la possibilità ad una coppia che vuole suggellare una serata indimenticabile di consumare un cocktail in bicchieri prestigiosi e realizzati a tiratura limitata da una vetreria di Murano e a fine serata di portarli via come ricordo indelebile di quel momento. Per chi viene una volta sola nella vita a Roma o vuole ricordarsi di questi momenti è davvero una esperienza irripetibile. Il nostro ripeto spesso come un mantra è un salotto delle probabilità, dove tutto può accadere».


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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