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Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità, ma con comfort e gusto

Il sito umbro ha una storia ultra secolare, ma solo nel 2007 è iniziata l'opera di recupero per renderlo attrattivo dal punto di vista turistico. Un modo per vivere l'Umbria a 360 gradi

di Vincenzo D’Antonio
 
08 luglio 2022 | 05:00

Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità, ma con comfort e gusto

Il sito umbro ha una storia ultra secolare, ma solo nel 2007 è iniziata l'opera di recupero per renderlo attrattivo dal punto di vista turistico. Un modo per vivere l'Umbria a 360 gradi

di Vincenzo D’Antonio
08 luglio 2022 | 05:00
 

La strada si fa camminando. Circa mille anni fa camminando si faceva la strada che collegava Assisi a Norcia, attraversando Foligno e Spoleto. Velocità media: 10 km all’ora. Andava bene. Sbilanciato su Norcia, quindi non proprio a metà strada, laddove i pericoli per i viandanti (e per le merci trasportate, soprattutto legname, arnesi in ferro e la canapa) diventavano maggiori, si edifica un originale Castello. È il Castello di Postignano. Forma triangolare, alta torre di avvistamento, le mura, e a grappolo l’una a sostenere l’altra, le prime abitazioni di quello che, siamo ad oggi, è considerato tra i Borghi più Belli d’Italia.

Castello di Postignano Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità ma con comfort e gusto

Castello di Postignano

La storia del castello

Ma, come suole dirsi, sic transit gloria mundi. Fiorente ancorché belligerante nelle lotte tra Guelfi (sostenitori del predominio del papato) e Ghibellini (sostenitori della supremazia imperiale) il Castello ha vitalità culturale, artistica ed economica. Nel XIV secolo l’Umbria entra definitivamente nell’orbita dello Stato Pontificio. Da allora scema l’importanza del Castello sul piano politico ma non ancora sul piano spirituale e su quello culturale.

Il declino cominciò a partire dal XVI secolo: emigrazione, conseguente drastico calo demografico fino, e saltiamo circa quattro secoli, all’anno 1996. In quell’anno, a seguito di un piccolo cedimento del terreno, le poche famiglie residenti nel borgo furono evacuate; l’anno successivo, il 1997, il sisma. Fu la fine! Ma dopo la fine c’è il nuovo inizio!

Nel 2004 il Castello di Postignano fu inserito dal ministero dei Beni Culturali nell’elenco dei monumenti di interesse storico artistico. Nel 2007 la Mirto srl, che aveva acquistato il borgo prima del sisma, iniziò il restauro degli edifici e degli affreschi, con il parziale contributo della Regione Umbria e il sostegno della amministrazione di Sellano.

Il recupero architettonico ha restituito al borgo le sue forme originarie migliorandone la resistenza alle scosse sismiche. A dimostrazione dell’efficacia di questi interventi, la soddisfacente constatazione che il sisma del 2016 non provocò nessuna lesione. Inoltre, l’adozione di tecnologie moderne ha permesso di ottenere un elevato grado di isolamento acustico e termico, con un significativo risparmio energetico. Per coerenza con il contesto architettonico sono stati utilizzati materiali tradizionali per finestre, portoni, camini, pavimentazioni e per il trattamento delle facciate. Un ascensore, realizzato nella roccia, collega la strada sottostante al centro del borgo. Nel 2014 il restauro ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “La Fabbrica nel Paesaggio”.

 

Il tragitto

Ci si arriva percorrendo la Valnerina e, da Spoleto in direzione Norcia, appare austero ma al contempo invitante, e pare che voglia dire… vieni, ti sto aspettando. E noi pare che gli si risponda… e difatti sto venendo.

Si arriva e spontaneo il primo gesto è sbarazzarsi di oggetto divenuto superfluo: l’orologio. Qui il tempo si è fermato. L’affermazione di per sé dolce e tenera vivrebbe sciocco velleitarismo se non vi fosse attuazione coerente da parte del top management e della proprietà del comfort di cui il global citizen del terzo millennio naturalmente necessita. Oggi il borgo offre servizi alberghieri di alto livello in ospitalità diffusa, in suites di una o due camere da letto, tutte con salotto privato, tv satellitare e Wi-Fi.

La suite Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità ma con comfort e gusto

La suite

Piscina all’aperto e centro benessere con bagno turco, jacuzzi esterna e sala massaggi.

 

Cosa fare al Castello

Ma per quale motivo si dovrebbe andare al Castello di Postignano? A fare cosa? Il Borgo Castello di Postignano è il posto giusto per dedicarsi ad attività per la quale patiamo soggezione: oziare. Ove, beninteso, qui per ozio non si intende il cosiddetto e negletto “padre dei vizi”, bensì la virtù massima dell’ozio creativo. Quel vagare di mente, quei sussulti emozionali e quei sentimenti riaffioranti atti a renderci creativi nell’approccio ad un vivere quotidiano che può, anzi deve, essere affrancato dai ritmi vetero di società obsolete.

Siamo, appunto, tra l’ozio creativo e la Yolo, ove Yolo sta per You Only Live Once. Si visita l’Umbria con gli occhi, la mente ed il cuore del temporary citizen e di essa si scopre la sua centralità mediterranea. Qui il paesaggio è tale da far sovvenire che la mediterraneità è quel luogo fatato “dove all’ulivo si abbraccia la vite”. In facile disponibilità trekking, equitazione, cicloturismo; ed anche, per esperti, rafting e deltaplano.

Stile tradizionale per l'ospitalità Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità ma con comfort e gusto

Stile tradizionale per l'ospitalità

In questa stagione, fino ad ottobre qui si tiene il ciclo di eventi “Un Castello all’orizzonte”, mostre, concerti, conferenze, spettacoli teatrali.

L'ospitalità

Ma non è che, hai visto mai, al Borgo Castello di Postignano è possibile anche mangiare bene, oltre che dormire bene? Sembrerebbe proprio di sì. Ben funzionante, attrattivo per gli ospiti del Borgo e per clienti esterni, il ristorante “La Casa Rosa”. Con ragguardevole servizio all day long, la caffetteria “La Terrazza” aperto dalle ore 8 alle ore 23. E ancora, il wine bar “Vini&Oli” per aperitivi, degustazioni, vendita prodotti locali.

Vini e oli Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità ma con comfort e gusto

Vini e oli

Basta così ? Ma no che non basta! Qui vive e lavora in stato di grazia il prode e talentuoso pluristellato chef Vincenzo Guarino. La sua creatura è “La Tavola Rossa”. Esperienze in ristoranti di alto livello inseriti in strutture alberghiere di lusso, lo chef Vincenzo Guarino fa cucina mediterranea creativa e quale luogo migliore per sbrigliare il suo estro e le sue robuste tecniche se non nella verde Umbria?

La Tavola Rossa è come il dio Giano: bifronte. Durante il dì è il luogo incantevole dell’Academy Tavola Rossa. Dieci postazioni high tech per altrettanti ospiti discenti. Il docente è Vincenzo Guarino, ovviamente.

Vincenzo Guarino Castello di Postignano, fuga dalla quotidianità ma con comfort e gusto

Vincenzo Guarino

Calato il sole, vissuto il momento dell’aperitivo, La Tavola Rossa diviene il ristorante atto a contenere un massimo di dieci clienti. Vincenzo Guarino cucina a vista, racconta i piatti mentre li elabora e, abilmente coadiuvato da persone di sala, dona una deliziosa esperienza cognitiva ed emozionale agli happy few che contornano la tavola rossa.

A vivi recentissimi ricordi attingendo, menzioniamo l’Amuse-Bouche Assoluto di Pomodoro, primo trionfo di schietta mediterraneità. Dal vicino pescoso fiume Nera, La Trota della Valnerina incontra la panzanella con gazpacho di pomodoro verde. Nel mentre il sommelier propone i giusti abbinamenti negli appropriati calici. Composito, policromo, delizia multisensoriale il Riso Carnaroli, pomodorino giallo, stracciata di bufala, gamberi rossi crudi, camouflage di verdure.

A seguire, elogio al grano, La Pasta Linguine “Pastificio Mancini” con cipollotto e colatura di alici di Cetara, pane croccante alla Nduja.

Il secondo piatto ha nome evocativo e beneaugurante: Volare. Piccione con nutella di foie gras, tarte-tatin di mele, variazione di carote e salsa di passito Sagrantino.

Due deliziosi dessert: Fiori di Fragola, La Nocciola incontra il Salato.

I titolari sono ben presenti nel Borgo. Altri progetti già avviati, cantiere in opera.

Investimenti talmente immani che a ragionare secondo logica strettamente imprenditoriale si arriverebbe a dire, melanconicamente, che forse non ne vale la pena. Ma qui si è messo temporaneamente da parte il rigore matriciale del foglio excel e alla logica del “what-if” è subentrata la saggezza mediterranea. Il Roi (Return On Investment) non è lo scopo. Lo scopo è la qualità del vivere. Vivere all’ombra della torre del Castello in questo borgo tra i più belli del nostro Bel Paese, accogliendo quanti vogliono deliziarsi con la sedimentata cultura millenaria, guardando il bello e assaporando il buono.  

E poi si va via dal Borgo Castello di Postignano perché comunque, ahinoi, viene il momento di rientrare nei gorghi della quotidianità. Noi si va via dal Borgo Castello di Postignano, ma è il Borgo Castello di Postignano che non andrà via da noi.

 

 

Castello di Postignano
Località Postignano - 06030 Sellano (Pg) 
Tel 0743 788911

 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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