Al confine tra la Svizzera e la Francia, esattamente a L’Auberson, una frazione del comune di Saint-Croix – la capitale del carillon - nel cantone del Vaud, c’è un museo particolarissimo che vale il viaggio.
È il Museo Baud, museo degli strumenti e automi musicali meccanici: ospita una collezione di pezzi eccezionali, realizzati tra il 1750 e il 1940 e provenienti da ogni parte del mondo.

Museo Baud: carillon, automi, orologi e non solo
Vi sono raccolti carillon, automi, orologi, uccelli canori, dipinti animati, grammofoni, piccoli e grandi oggetti rari, rarissimi, introvabili. Tra i pezzi unici di inestimabile valore più prestigiosi, un enorme organo da fiera del 1900, un'orchestra composta da dieci strumenti diversi, e la splendida "Phonolistz Violiona", che suona pianoforte e violino da soli: minuscoli o enormi, a manovella, ad aria calda, a motore, sono tutti meravigliosamente conservati e perfettamente funzionanti.

Dedicato a tre fratelli
Il Museo è dedicato ai tre fratelli Frédy, Robert e Auguste Baud che nel 1946 acquistarono il laboratorio di riparazioni meccaniche in cui lavoravano: con l’aiuto di molti clienti e appassionati provenienti da ogni parte del mondo, riuscirono a dare vita al Museo Baud (inizialmente una baracca in legno di 21 metri per 6) che aprì al pubblico il 2 ottobre 1955 passando poi di mano nel 1995.
Nel corso degli anni il museo si è ampliato ed arricchito di tantissimi strumenti meccanici. Nel 1997 si è costituita anche l'Associazione degli Amici del Museo Baud che si occupa anche di raccolta fondi per continuare a mantenere il Museo.

Il laboratorio di Michel Bourgoz
Nel piano inferiore del museo è situato il laboratorio di Michel Bourgoz, un altro luogo magico per i pochi che hanno la fortuna di visitarlo: riparare, restaurare, acquistare e vendere vecchie macchine musicali meccaniche è la sua specialità. Michel Bourgouz e i suoi aiutanti utilizzano esclusivamente vecchie attrezzature, laddove per vecchie si deve intendere “perfettamente funzionanti e ottimali per gli strumenti che devono essere riparati”. Ad esse unisce l’utilizzo di computer e sofisticati macchinari. Tra i servizi che offre a clienti di tutto il mondo: rimontatura completa del cilindro, sostituzione delle lame o punte rotte della tastiera. risintonizzazione e piumaggio, controllo. riparazione di soffietti, diaframmi e parti difettose, fonografi, uccelli canori.

Una guida appassionata
Alain JeanMonod è l’appassionata guida di questo magico mondo che nessuna descrizione seppure accurata riesce a far comprendere davvero. Bisogna andarci, e scoprire come al suono di ogni macchina meccanica che viene attivata il volto dei visitatori esprima stupore assoluto.
La visita è anche un excursus nelle abilità dei maestri artigiani, che sapevano ricreare suoni, ritmi, intonazioni abbinandoli a movimenti articolati e complessi. Come l'automa Acrobat, uno tra i tanti pezzi presenti di inestimabile valore: prodotto a Parigi intorno al 1890 è mosso da un movimento a molla e suona una musica di organetto, L'Entrée des Gladiateurs.
La deliziosa gabbia che contiene un usignolo, naturalmente di metallo, naturalmente canterino, l’orologio da tavolo, il piano che suona da solo e che funziona con i cartoni forati, come il Violino virtuoso, fabbricato a Chicago nel 1935.
L’enorme Orchestrione un organo da fiera realizzato a Parigi nel 1938 dalla Maison Decap e trasformato negli anni 1925-1930 dai fratelli Bruder di Waldkirch per lavorare con carta forata; l’Orchestrion Popper Bianca costruita a Lipsia intorno al 1925. Contiene un pianoforte, un mandolino, uno xilofono, un metalofono, una grancassa un tamburo, un piatto e all'interno ha un effetto ombra cinese.
La "Phonolistz Violiona", pianoforte e violino solo, e ancora il "Weber Maesto", prodotto a Waldkirch dalla casa Weber nel 1922, uno strumento raro, di cui esistono solo 5 o 6 esemplari in tutto il mondo.
Il tavolo da musica per orchestra, costruito a Ginevra intorno al 1880, con tamburo, timbri, nacchere, una “voce celeste” con 6 melodie, che suona la marsigliese.
Ma anche i piccoli oggetti come la collezione di scatole di puntine per fonografi, le etichette: una storia infinita racchiusa in pochi vani, in un edificio accogliente ma discreto, quasi anonimo, nella verde campagna svizzera.
Museo Baud
Grand-Rue 23, 1454 Auberson, Svizzera
Tel +41244542484