“Se non ti piace sorridere, non aprire un negozio”. Quanta serena saggezza in questo proverbio cinese! Fosse vera la sua lettura deprivata dalla doppia negazione, oseremmo affermare che… se ti piace sorridere, apri un negozio! Ed evidentemente questa frase, insieme con altre leve motivazionali, ha indotto la brava Ornella Buzzone ad aprire anni fa il suo pub Public House. Siamo a Caserta, a pochi passi da Palazzo Reale, in area “movida” del sabato sera così magicamente tranquilla e piacevole nelle altre sere.

La sala del pub Public House
Public House e la sua semplice e vincente filosofia di cucina
Ed è il sorriso radioso e solare di Ornella Buzzone che ci accoglie nel suo gradevole locale. Pochi tavoli ben distanziati tra loro, due le sale e altri tavoli all’esterno per fruizione durante le lunghe estati. Il concetto fondante le appetitose proposte di Ornella è semplice quanto arguto: faccio quanto la mia creatività mi induce a fare; nella realizzazione, che significa preliminarmente ricercare e sperimentare, affino tecniche e accresco la mia competenza; la nuova proposta è resa disponibile quando non solo io ma tutta la mia squadra decidiamo che è all’altezza. La squadra: persone giovani sia in cucina che in sala. Brillanti, appassionati, competenti. Anche costoro sorridono. Sarà un caso?!

Ornella Buzzone, chef di Public House
Cosa si mangia da Public House
Suadente il consiglio di Ornella sul come cominciare. Giusto per sintonizzarci sul fatto che sarà cena saporita ma non greve, ingredienti generosi ma niente di “ospedaliero”, si comincia con tre ottime frittatine: cacio & pepe; mortadella e pistacchio; alla Nerano. Deliziose al palato, si indugia nel prenderle a morsi voraci perché si vorrebbe che “non finissero mai!”. Negli appropriati bicchieri, a temperatura fredda il giusto che significa niente di ghiacciato, la birra “Assafà Natavota” fatta da Fabio Ditto, patron del birrificio Kbirr. A proposito, è un pub, volete che non ci siano i televisori accesi? Ah, così volete?! E allora delusione incombe: nessuna televisione; a bassissimo volume piacevole musica.
Il panino Cherry di Public House
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La Nerano a modo mio di Public House
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Massima qualità negli ingredienti dei burger di Public House
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California Club Sandwich di Public House
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Il montanaro di Public House
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La birra Assafà Natavota fatta da Fabio Ditto, patron del birrificio Kbirr perfetta con i burger di Ornella Buzzone
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Ornella lancia challenge: quattro panini a metà, onde degustare tutte le sue new entry primaverili. Vorremo mica passare per pusillanimi e non accettare la sfida?! Si comincia con “Cherry”, la cui componente carnivora è data da prelibata chianina. Costei si pone in voluttuoso abbraccio con la Feta Dop che di suo ci mette quella sì gradevole nota acidula. A mo’ di giaciglio, delicata maionese al basilico fatta in casa. A stuzzicare cromatismi e sapori intriganti, una confettura di ciliegie. A seguire, “Fiore”. La chianina c’è. C’è anche la maionese fatta in casa, ma è maionese alle olive. E poi, a connotarla per sua forza latrice di primavera, i fiori di zucca spadellati in gioioso giacere con crema di pomodori secchi e stracciata di bufala.
Siamo a metà di sì ghiotto cimento. Terzo panino (metà panino, per la precisione!): “Fresco”. Permane la stracciata di bufala che qui incontra i pomodorini confit, la rucola fresca, il prosciutto crudo e la squisita maionese affumicata. Carezzevole e gustosa presenza di glassa al balsamico e gocce di pesto di pistacchio. Quarto mezzo panino: “Nerano a modo mio”, dove ritorna la maionese al basilico fresco che cerca e trova, affinità non solo cromatica, la crema di zucchine alla Nerano, il robusto e ben cotto burger, la marmellata di limoni. A mo’ di vezzoso turbantino, ricciolo di zucchina fritta. Invarianza di bevanda: sempre e solo, di esemplare bontà, la birra di Fabio Ditto. Va detto: Ornella prepara anche ottimi panini per vegetariani. Dulcis in fundo, il tiramisù, che Ornella propone secondo sua ricetta rivisitazione dell’originale, senza uova.
Public House, esperienza di gusto con il… sorriso
L’importanza del sorriso, si diceva. In un’economia sempre più emozionale ed esperienziale, anche il sorriso può fare la differenza e creare un vantaggio competitivo. Il sorriso è un valore aggiunto. Il sorriso comunica cordialità e disponibilità. Il sorriso di Ornella è naturale, sincero e spontaneo e probabilmente la patronne Ornella nel fare recruiting dei componenti la sua squadra attinge all’insegnamento dei recruiter statunitensi: “hire the smile, train the skill” che tradurremmo così: “assumi chi sorride, e poi gli trasmetti le necessarie competenze”. Esperienza memorabile, quella vissuta al pub di Ornella in una sera di metà maggio. La mezza luna nel cielo, rendeva argentea l’armoniosa imponenza di Palazzo Reale.
Public House
Via Gasparri 30 - 81100 Caserta
Tel 0823 586821