Non è un resort, è un luogo identitario. A Borgo Scopeto l’ospitalità diventa racconto: cucina toscana contemporanea, vigneti, storia millenaria e mixology elegante. Un lusso gentile, lontano dall’ostentazione. La cucina di Pietro Fortunati è simbolo di autenticità e bellezza.

Veduta panoramica del borgo con Siena sullo sfondo
Il classico viale di cipressi, che sembra il marchio di origine delle colline del Chianti Classico, porta a un borgo immerso in una campagna perfettamente curata che sembra ispirare relax e immersione nella natura. A pochi minuti da Siena, e con una vista unica sulla città, tanto da scorgere la Torre del Mangia e il campanile del Duomo, Borgo Scopeto Wine & Country Relais è un rifugio elegante che sa mixare con stile e senza nessuna esagerazione l’idea di trovarsi in edifici medioevali coniuga con il comfort contemporaneo.

La hall di Borgo Scopeto
Se l’obiettivo di trasformare questa antica tenuta fortificata in un resort a cinque stelle, va detto subito che la famiglia Gnudi Angelini (a cui fanno capo 4 cantine) è andata oltre gli standard, visto che qui l’ospitalità non è un format standardizzato, ma rappresenta realmente lo stile di una Toscana autentica, che si vive appressa la terra, il silenzio della campagna, la cura dei dettagli, il vino e, soprattutto, la cucina.
Cucina e vini: la radice toscana che profuma di contemporaneità
E partiamo dalla cucina non casualmente, perché la proposta gastronomica di Pietro Fortunati corrisponde a ciò che naturalmente ci aspetterebbe in un posto così: identità di territorio e autenticità. Classe 1989, con esperienze fra le cucine della campagna toscana, Firenze e Roma, Fortunati è uno di quegli chef che parlano poco e cucinano molto. Cresciuto con i profumi dei piatti dei nonni, ha scelto di lasciare la facoltà di Economia per dedicarsi all’arte culinaria e oggi guida i progetti del relais con un approccio che parte dalla tradizione, ma è concretamente contemporaneo.

Lo chef Pietro Fortunati
La sua filosofia è semplice, quasi disarmante: “non si inventa nulla, si rispetta tutto”. La materia prima è il cuore pulsante della cucina - biologica, stagionale, tracciabile. Molti ingredienti provengono direttamente dalla fattoria interna: ortaggi, frutta, olio evo, vino e aromatiche. E visitare l’orto è una delle esperienze da non perdere per chi visita il resort. Il resto arriva da piccoli produttori locali selezionati con cura. Il risultato è una cucina che non fa finta di imitare la Toscana, ma te la porta realmente a tavola, vera.

L'orto del Relais
«L’esperienza culinaria - spiega Fortunati presentando il suo manu - è un viaggio alla ricerca dell’equilibrio fra l’essenza della tavola, e l’utilizzo di tecniche moderne e contemporanee. La nostra cucina è un omaggio ai sapori e ai prodotti autentici delle eccellenze del territorio toscano, seguendo la filosofia della centralità della materia prima, che mantiene la sua semplicità e regala calore all’anima». E se l’architettura racconta la storia del borgo, la cucina ne scrive ogni giorno nuove pagine ogni giorno.
La Tinaia: dove la tradizione respira aria nuova
Il ristorante principale, La Tinaia, si trova all’interno delle antiche cantine della tenuta: soffitti a volta in pietra, luci calde, legno e ferro battuto. Lo spazio conserva l’anima rustica del borgo, ma la veste è elegante e contemporanea. All’esterno, un pergolato di glicine incornicia la vista su Siena, uno di quei panorami che fanno sospendere la conversazione e riempiono il silenzio di meraviglia.

Il ristorante La Tinaia
La cucina della Tinaia è come detto quella che ti aspetteresti… E non è “finta”: i pici sono fatti a mano con ragù di cinta senese, le zuppe contadine sono alleggerite, ma non perdono di sapore, la carne alla brace è cotta lentamente. Non mancano piatti di pesce con accenti toscani, segno di una cucina che sa evolvere senza perdere l’identità.
Terra mia (4 piatti a 90 euro) o Vegetale (3 piatti a 75 euro) sono i due manu degustazione proposti, ma senza nessuna pretesa di imporli come avviene oggi in troppi fine dining. 6 antipasti, 8 primi, 5 secondi primi e 5 piatti alla brace sono invece le proposte alla carta, tutti immediatamente comprensibili e corrispondenti alle aspettative che ci si può fare. Da segnalare la terrina di quaglia e piccione o il prosciutto di Cinta senese 36 mesi al coltello. I ricordati Pici al “Borgonero”, i Fusilli e gli Gnocchi salva, arancia e ragù d’anatra sono altre dosi di autentica Toscana nel piatto. E ugualmente da consigliare i Cardoncelli in brodo di porcini, la faraona e spettacolari carni alla brace a partire dalla Bistecca alla fiorentina fino al Rollè di pollo toscano ruspante.

La mise en place del ristorante La Tinaia
I dessert, curati internamente, seguono la stessa logica: semplicità ben fatta. Tiramisù al vinsanto, mousse di ricotta e miele di Borgo Scopeto, gelati artigianali e piccola pasticceria a base di frutta stagionale. Un percorso dolce, ma non stucchevole.
Il Glicine Bistrot: la leggerezza dei sapori quotidiani
Per chi cerca un’esperienza più informale, c’è Il Glicine Bistrot, aperto tutto il giorno, ideale per pranzi leggeri o cene rilassate. Qui si trova l’idea di comfort food toscano alleggerito: bruschette con pane di grani antichi, insalate con prodotti dell’orto, formaggi locali, taglieri e piatti pensati per accompagnare un calice di vino, magari all’aperto guardando la campagna. Il servizio è volutamente più agile e conviviale: meno rituale, più calore. Perfetto per chi, dopo una giornata in piscina o in cantina, vuole continuare a godersi l’atmosfera senza doversi “vestire da ristorante”.
Vino, mixology e cultura dell’ospitalità liquida
Per immergersi nella “toscanaterapia” con un calice in mano, la tenuta offre diverse anime liquide. Il wine bar La Cisterna è il cuore enologico: degustazioni, wine hour quotidiana, masterclass dedicate ai cru della casa e alle annate storiche delle cantine della proprietà Caparzo, Altesino, Doga delle Clavule e Borgo Scopeto. Tre calici a rotazione ogni giorno, in un ambiente conviviale, per trasformare la degustazione in un gesto quotidiano.

Il wine bar La Cisterna
La scena si sposta poi al cocktail bar Il Castello, firmato dal bar manager Fabio Serra, arrivato nel 2023 dopo esperienze in strutture di lusso in Toscana, Sicilia e sul Garda. Qui la mixology incontra il territorio con signature drink pensati per raccontare il borgo attraverso profumi e colori:
- Red Crest - Chianti Classico Borgo Scopeto, gin, bitter toscano, liquore alla vaniglia, mela e rosmarino;
- Il Castello - Vodka infusa al Butterfly Pea Flower, soluzione salina, liquore al lychee, limone, sciroppo di zucchero e acqua tonica.

Il cocktail bar Il Castello
Cocktail eleganti, tecnici, ma mai impostati: serviti spesso accanto al braciere nel giardino o nella lounge esterna, dove il tramonto toscano fa il resto.
Recensioni e percezioni
Le recensioni online confermano che la ristorazione è uno dei punti di forza del relais: molti ospiti citano la qualità della materia prima, la coerenza della proposta e la bellezza della sala come motivi principali di soddisfazione. La sensazione diffusa è quella di un luogo che invita a rallentare, dove ogni piatto diventa parte di un racconto più ampio: la Toscana vera, quella che si gusta e non solo si guarda.
Un borgo autentico nel cuore della Toscana
La tenuta si estende su 500 ettari di vigneti, oliveti e terreni agricoli, in un paesaggio disegnato dalla natura e custodito dall’uomo. Al suo interno si trovano 52 sistemazioni - camere, suite e ville - ciascuna con una propria identità architettonica e cromatica, tutte arredate con materiali locali e finiture che rispettano il genius loci: legno, pietra, affreschi, tessuti naturali, luci calde.
La filosofia è quella della “toscanaterapia”: un concetto creato e difeso dal relais per definire un’esperienza immersiva che non è solo relax ma anche immersione sensoriale. «Vogliamo che i nostri ospiti sentano di appartenere a questo luogo - dice Simone Marigliani, General Manager - Ogni gesto, dalla cucina alla spa, è pensato per accompagnarli in un viaggio nella Toscana più autentica».
Atmosfera e benessere diffuso
Arrivare a Borgo Scopeto significa staccare mentalmente ancora prima di appoggiare le valigie. I ritmi rallentano, l’aria profuma di erbe spontanee, e lo sguardo corre lungo file ordinate di cipressi e filari di viti. Gli ospiti possono vivere esperienze a contatto con la natura: camminate tra i vigneti, passeggiate a cavallo, pedalate leggere tra gli ulivi, momenti di lettura nei cortili interni o relax a bordo piscina.

La piscina esterna
Le piscine - una immersa in un anfiteatro naturale tra gli ulivi, l’altra nel giardino principale con servizio bar - sono pensate per chi desidera un contatto silenzioso e autentico con il paesaggio.

La sauna del centro benessere Green Therapy
Il centro benessere Green Therapy, ospitato in uno degli annessi laterali alla villa principale, è costruito intorno al concetto di natural wellness: i trattamenti utilizzano solo materie prime provenienti dalla tenuta: vinacce d’uva, olio extravergine di oliva, lavanda, elicriso e miele. Il risultato è un benessere olistico che alterna rituali sensoriali a momenti di attività fisica: tennis, yoga, corsa, meditazione, ciclismo. Non un semplice soggiorno, ma un piccolo reset.
Una storia millenaria (e viva)
Il nome Borgo Scopeto deriva dalla presenza nella zona dell’erica scopaia, l’arbusto con cui si fabbricavano le scope. La prima torre risale all’anno Mille, eretta per difendersi da Firenze durante le guerre tra città toscane. Quando i fiorentini conquistarono l’insediamento, vi posero un Marzocco - simbolo del potere popolare - che ancora oggi accoglie gli ospiti nel giardino principale.

L'interno della Piramide Bifora
Dal XIV al XIX secolo la nobile famiglia senese dei Sozzini trasformò la struttura militare in villa-fattoria fortificata, aggiungendo la cappella, le stalle, le case dei coloni e la cantina. Nel 1997 la famiglia Gnudi Angelini acquistò la proprietà e avviò un lungo e meticoloso restauro, riportandola alla sua bellezza originaria. Oggi Borgo Scopeto è non solo un relais di charme, ma anche il cuore pulsante di un’azienda agricola nota per i suoi vini Chianti Classico e il pregiato olio extravergine toscano.
La struttura fa parte di due importanti circuiti internazionali dell’hotellerie: The Hotel Collection di American Express e la Lifestyle Collection di Preferred Hotels & Resorts.
Più di un relais, un racconto
Borgo Scopeto non è un hotel che offre semplicemente camere e servizi. È un luogo identitario, dove storia, architettura, natura e gastronomia si intrecciano in una trama coerente. Il risultato è una forma di lusso gentile e discreta, lontana dall’ostentazione e vicina all’essenza. Qui l’esperienza non si consuma, si vive. Come ama ripetere lo staff: «La toscanaterapia non si spiega, si sente».
Località Borgo Scopeto 53019 Castelnuovo Berardenga (Si)