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Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

Un viaggio tra il silenzio degli avori medievali, la luce del mare che accarezza le mura del Castello di Arechi e i segreti di una terra fertile, che custodisce memorie greche, sapori antichi e sguardi lenti. Salerno sorprende chi la visita con la sua capacità di raccontarsi fuori dai soliti percorsi

11 giugno 2025 | 16:02
Salerno
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Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

Un viaggio tra il silenzio degli avori medievali, la luce del mare che accarezza le mura del Castello di Arechi e i segreti di una terra fertile, che custodisce memorie greche, sapori antichi e sguardi lenti. Salerno sorprende chi la visita con la sua capacità di raccontarsi fuori dai soliti percorsi

11 giugno 2025 | 16:02
 

Con i suoi 5mila km quadrati (poco meno: 4.954), Salerno è tra le province più estese d'Italia. Popolazione complessiva di poco superiore al milione di abitanti, di cui circa 125mila nel comune capoluogo. Salerno - terza tappa di Praesentia - è città di grande bellezza, ricca di vestigia storiche e con lungomare tra i più gradevoli del mare Tirreno, per amena fruizione. L'aeroporto, di recente apertura, contribuisce di suo ad un incremento non solo quantitativo di flussi turistici. Sì, ma a Salerno per visitare cosa? La città, innanzitutto, con il suo Museo Diocesano, non ancora noto come invece meriterebbe. Imperdibile la visita, assolutamente non frettolosa, degli avori salernitani: doviziosa e meticolosa raccolta di tavolette eburne istoriate del Medioevo.

Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

Il Castello di Arechi a Salerno

Di notevole interesse, collocata nei luminosi corridoi di accesso alle sale, la collezione di monete della Magna Grecia, della Repubblica Romana, dell'Impero Romano e della Zecca di Salerno. Si scala, si fa per dire (!), la collina Bonadies, onde giungere al Castello di Arechi, sorta di simbolo della città. La vista è di quelle che, va detto, “non bastano gli occhi”: sulla mano destra la Costiera Amalfitana, sulla mano sinistra la Piana del Sele e, in lontananza, il magico Cilento. Sguardo all'indietro, per un attimo volgendo le spalle al mare, e ammiriamo le dolci Colline Salernitane, dove abita l'ulivo.

Il fascino della Costiera e il canto del mare

La Costiera Amalfitana, la divina costiera famosa nel mondo, è anche luogo prescelto per wedding di altissimo standing: qui vengono a sposarsi star hollywoodiane, sceicchi, insomma il bel mondo. Eppure, è a matrimonio altro che vogliamo fare cenno: il matrimonio del guarracino. Canzone di autore ignoto del Settecento, “Il matrimonio del guarracino” è occasione per elencare tutte (o quasi tutte) le specie di pesci che popolano il mare della costiera. Il guarracino sposa la sardella. Al matrimonio furono invitati lo scorfano, il cefalo, il pesce spada, alici e sardine a milioni, anguille, murene e capitoni, merluzzi, spinule e polpi, triglie, ghiozzi rasposi e bianchetti, orate, dentici e calamari; il delfino fece da compare. La nostra attenzione, tra tutti gli invitati, cade sulle alici, presenti a milioni. Ed è davvero l'alice il pesce che evoca la Costiera: nuotano in branchi, fanno il pallone per difendersi dal predatore alalunga. Lode a chi inventò la locuzione “frutti di mare”.

Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

La Costiera è anche luogo prescelto per wedding di altissimo standing

Ancor più dovremmo dare merito a chi per primo descrisse l'alice (altrimenti denominata acciuga), indicandola come “pane di mare”. E davvero di pane del mare trattasi, sia per sua consistenza, amalgama seducente tra crosta e mollica, sia per suo scopo sociale: sfamare in ogni stagione la popolazione. Quanti modi per mangiarla, questa umile e saporita alice: la mariniamo, la friggiamo, la facciamo in tortiera, la facciamo diventare ingrediente di originale parmigiana, ed altro ancora, laddove il limite è l'estro del cuoco. Dal garum degli antichi romani, necessarie ed opportune le attualizzazioni, discende la Colatura di Alici di Cetara Dop. Cetara è uno dei borghi rivieraschi della Costiera Amalfitana. La colatura di alici di Cetara Dop è una salsa liquida dal colore ambrato, che si ottiene da un tradizionale procedimento di maturazione delle alici in una soluzione satura di acqua e sale.

Ulivi, colline e sapori d'identità

Lo sguardo all'indietro di cui si diceva e si ammirano gli uliveti. Dalle cultivar Carpellese, Frantoio, Nostrale e Rotondella, da sole o congiuntamente, si ottiene l'olio evo Colline Salernitane Dop. Come lo usiamo? A crudo, per condire altra delizia di questo territorio: la Mozzarella di Bufala Campana Dop, allorquando la utilizziamo per approntare la caprese, alla porcellana bianca, preferibilmente in nativa forma di treccia; tagliata a fatte, intervalliamo fette di pomodoro e, in sommità, foglie di basilico.

Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

Gli ulivi salernitani

Sempre dal Castello di Arechi, rimiriamo il mare, questa volta volgendo lo sguardo al meridione e giungendo perciò alla Piana del Sele. Qui la storia recente e la storia di un glorioso lontano passato coesistono, ed entrambe si prodigano a ché noi se ne tragga saggezza.

Paestum, tra archeologia e profondità del tempo

Siamo a Paestum, e la visita al Museo Archeologico è un must. Imperdibile, guai ad avere fretta, la contemplazione radiosa della tomba del tuffatore. Un giovane nudo in tuffo, sospeso in aria, si è separato dal trampolino dal quale ha preso slancio ed è in procinto di immergersi in uno specchio d'acqua.

Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

Il museo archeologico di Paestum

È il viaggio che inizia? La datazione è quinto secolo a.C., quando a Paestum convivevano etruschi, greci e romani. Il fiume Sele non creava rivali tra gli abitanti delle rive opposte e le migrazioni generavano contaminazioni virtuose.

Lo sbarco, il Cilento e la scoperta della Dieta Mediterranea

Ed è proprio in prossimità della foce del fiume Sele che, appena 82 anni fa (9 settembre 1943), ci fu l'operazione Avalanche, ovvero lo sbarco degli Alleati e poi, dopo venti mesi tremendi, la liberazione (25 aprile 1945). Un ufficiale medico statunitense prese la direzione sud: andò nel Cilento. Studiava e studiava, appassionatamente, le abitudini alimentari dei Cilentani, così sereni e così longevi. Scoprì la Dieta mediterranea. Il suo nome è Angel Keys.

La Piana del Sele, giardino fertile del gusto

Quanto è fertile la Piana del Sele. La Piana del Sele possiede caratteristiche ambientali, climatiche e morfologiche ideali per la coltivazione e la produzione di prodotti agricoli di qualità eccellente. Ne citiamo due: Rucola della Piana del Sele Igp, Carciofo di Paestum Igp.

Salerno: città di bellezza nascosta tra colline, ulivi e archeologia

La Piana del Sele

Della Mozzarella di Bufala Campana Dop, che qui ha il fuoco ellittico meridionale, laddove è Caserta il fuoco ellittico settentrionale, si è già fatto cenno. La sola allegra tra le guerre: ma qual è la migliore mozzarella tra le due? Ci si guarda bene dall'emettere verdetto. Il dubbio permane, e quindi si tratta di procedere con ulteriori degustazioni. Fino a quando non è dato saperlo!

Geografie salernitane: dalla costa all'entroterra

Il Castello di Arechi ha egregiamente assolto al compito di farci comprendere la suddivisione della provincia di Salerno. La Costiera Amalfitana, le Colline Salernitane, la Piana del Sele. E c'è ancora, verso Napoli, l'Agro Sarnese Nocerino, e ci sono ancora, ben retrostanti, a fare divisione con la provincia di Avellino, i Monti Picentini. E c'è ancora, lo abbiamo già detto, il magico Cilento con l'attiguo Vallo di Diano. Quanto ben di Dio. E c'è il tuffatore!

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