Va detto, anche senza cena, basterebbe solo la vista di cui si gode dal B-Roof per saziarsi. Saziare, quantomeno, occhi e spirito, perché il panorama di cui si beneficia dal quinto piano dell’hotel Baglioni di Firenze (un quattro stelle a poca distanza dalla stazione di Santa Maria Novella, di proprietà del gruppo Carattere Toscano, che possiede altre strutture sparse tra Chianti e Maremma) è di quelli rari da trovare in giro. E la città, va detto, si presta particolarmente per questo tipo di vista, con lo sguardo che nel giro di pochi gradi si perde ora sulle Cappelle Medicee, ora sul Duomo di Santa Maria Maggiore, sino a fermarsi su Palazzo Vecchio che sovrasta piazza della Signoria. Alle spalle, la cattedrale di Santa Maria Novella. Sullo sfondo, a disegnare lo skyline naturale, le colline della città del Giglio, quasi ad incorniciare quella perla artistica ed architettonica che risponde a nome di Firenze.
La vista notturna dal B-Roof - Foto credits Daria Ivleva
E la culla del Rinascimento non poteva non offrire una vista eccezionale da uno degli hotel più rinomati della città. Una struttura storica, risalente al 1903, che in oltre 11 decadi ne ha viste di personalità passare per i propri corridoi e le proprie camere. Corridoi che percorriamo anche noi, per arrivare al quinto piano del Baglioni, quello in cui trovano dimora sia l’American Bar sia il ristorante dell’hotel. Ampie vetrate panoramiche permettono di osservare i monumenti poco distanti, visibili da altra (e più alta) prospettiva uscendo sul terrazzo, salire una rampetta di scale che favorisce una vista ancor più magica su ciò che c’è tutto intorno.

Grand Hotel Baglioni, a Firenze - Foto credits Daria Ivleva
Da tempo affermiamo come la ristorazione d’hotel rappresenti un punto di forza del futuro del settore. Vale per i ristoranti “esterni” che si appoggiano, per così dire, all’interno della struttura alberghiera. Vale, ovviamente, per i ristoranti dello stesso gruppo della struttura stessa. Ed allora eccolo il B-Roof, indirizzo con ambizione e passione, non propriamente un fine dining, che propone una cucina attenta e precisa, ma che volontariamente si tiene distante dai canoni dei gourmet più puri che in tanti casi caratterizzano strutture alberghiere di livello.
Cosa si mangia al B-Roof di Firenze
Un bel bistrot, verrebbe quasi da dire, che propone una cucina di più semplice lettura e comprensione. Fatta con canoni, a modo, precisa, a metà tra una bella osteria contemporanea e un ristorante che strizza l’occhio ai canoni più pettinati. Una cucina guidata dallo chef Richard Leimer e dalla sua giovane brigata in cui le radici della tradizione si sviluppano verso una visione più personalizzata e personalizzante.

Facile, quasi, distrarsi dalla vista di cui si può beneficiare da qui. Elemento che favorisce sensazioni positive amplificate poi tanto dall’American Bar quanto dalla cucina. Una bella drink list per chi volesse per un aperitivo alla Golden hour, tra classici, signature e no alcol ben studiati e ben realizzati. Cocktail adatti, comunque, anche per pasteggiare. È quindi il momento della cena: piatti di ispirazione toscana ma dallo sguardo più ampio, non limitato ai canoni della tradizione locale. All'insegna della frutta l'incipit della cena: fresco un entreè a base di albicocca e caprino, ghiotta la mousse di fegatini accompagnata da un pan brioche, pesche al vin santo, caramello salato.
Mousse di fegatini - Foto credits Daria Ivleva
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Bottoni ricotta e spinaci, asparagi - Foto credits Daria Ivleva
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Il piccione - Foto credits Daria Ivleva
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Lingotto al cioccolato- Foto credits Daria Ivleva
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Arriva poi il piatto che abbiamo preferito maggiormente: un coriaceo bottone ripieno di ricotta (e realizzato con 32 tuorli per chilo di farina), crema di asparagi e bottarga a conferire una piacevole e duratura sapidità al morso. Il secondo, ci dicono, è uno dei piatti forte dello chef: il piccione. Leimer si diverte, periodicamente, a lavorarlo e proporlo in modi sempre diversi: stavolta è a mo' di porchetta: disossato e arrotolato, farcito con cardoncelli e cotto a bassa temperatura. Un bel piatto, gustoso, per gli amanti del piccione. Magari se la pelle all'esterno del rotolo fosse stata più abbrustolita avrebbe avuto una marcia in più. Si chiude in dolcezza: lingotto al cioccolato con zuppetta di lamponi, il tutto mentre da dietro Palazzo Vecchio si alza una bella luna piena, in un primo momento color rubino, poi man mano sempre più dorata nel solcare la sottostante Piazza della Signoria. Un'immagine affascinante con la quale chiudere la cena, nell'apprestarsi a goderci la notte al Baglioni.
Il gruppo: Carattere Toscano
Carattere Toscano Hotels & Resorts è un gruppo alberghiero con sede a Firenze, nato con l’obiettivo di valorizzare l’autenticità dell’ospitalità toscana attraverso un’elegante combinazione di tradizione e modernità. Le sue strutture incarnano lo spirito del territorio offrendo esperienze di soggiorno che uniscono comfort moderno, charme locale e attenzione ai dettagli. Il gruppo gestisce tre proprietà principali, ognuna con una propria identità ma accomunate dalla qualità del servizio e dall’atmosfera ricercata.

Lo chef, il terzo da sx, e la brigata di cucina - Foto credits Daria Ivleva
Il Grand Hotel Baglioni, nel cuore di Firenze, è un’icona dell’hotellerie cittadina: attivo dal 1903, vanta camere raffinate, una terrazza panoramica affacciata sul Duomo e un centro congressi tra i più moderni della città, sede anche di eventi legati all’innovazione digitale. Il Resort Roccamare, a Castiglione della Pescaia, è immerso nella pineta maremmana e affacciato su uno dei tratti di costa più belli della Toscana; è il luogo ideale per chi cerca relax, natura e servizi per famiglie. Infine, il Borgo di Pietrafitta Relais, tra le colline del Chianti, offre un soggiorno immersivo tra vigneti e oliveti, perfetto per degustazioni, esperienze autentiche e momenti di quiete.
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