Il piccolo ristorante di pesce “Pesciolino” di Marina di Castagneto Carducci, gestito in cucina dalla chef Teresa Colia e in sala da Marco Marucelli, dopo aver ottenuto nei primi due anni di attività, consensi di clientela e critica giornalistica e dopo esser entrato a far parte recentemente della prestigiosa associazione CHIC (Charming Italian Chef), che riunisce una selezione di chef italiani di qualità, ha rappresentato per la prima volta il territorio di Castagneto Carducci alla prestigiosa “Festa a Vico”, appuntamento gastronomico cult organizzato dallo Chef stellato Gennaro Esposito a Vico Equense.

La sala interna del ristorante Il Pesciolino
Numeri da capogiro per questa kermesse che da oltre 20 anni si propone come una vera festa, inclusiva, colta e popolare al tempo stesso. Raccolta e donata la cifra record di 280.000 euro devoluta a realtà impegnate nel sociale, nell’educazione e nella sanità.

Teresa Colia e Marco Marucelli del Pesciolino di Marina di Castagneto
Un motivo di orgoglio in più per Teresa il fatto di essere stata selezionata per presentare un suo cavallo di battaglia: la palamita nell'orto, ovvero tacos con mousse di palamita, crema di patate, germogli di piselli, polvere di capperi su un letto di cavolo viola in agrodolce. Ne sono state servite circa 200. Spolverate in poco più di due ore. Inamovibile, e non potrebbe essere altrimenti per quanto è buona, nel menu del Pesciolino che vi andiamo a descrivere.
Antipasti
- Gran Crudo del Pesciolino (Ostrica, crostacei, tartare, carpacci)
- Tartare di dentice con maionesi di aglio nero di Voghera e soia (mare allo stato puro)
- Tonno Tonnato con salsa tonnata, maionese alla soia e olio Evo aromatizzato alla nocciola (sembra uno scioglilingua, infatti si scioglie in bocca)
- Carpaccio di Capesante con maionese al corallo di capesanta e peperono crusco di Senise (indovinato nei contrasto di sapori)
- Ostriche di Sardovari (ostrica rosa coltivata sul Delta del Po, consistente, vellutata ma saporita, in equilibrio fra salinità e morbidezza con un finale sorprendente di frutta secca).

Tartare di dentice con maionesi di aglio nero di Voghiera e soia
Capitolo tapas: baccalà mantecato su cialda di mais e polvere di liquirizia, Mini Burger del Pesciolino, rosti di pesce ghiaccio e patate con crema allo yogurt (delicato e intenso al tempo stesso), acciughe in varie vesti con maionese alla cipolla caramellata, polpettine di tonno con degustazione di maionesi. E il cavallo di battaglia presentato a Vico di cui sopra. In queste tapas emerge quanto sfiziosa, originale e creativa sia la cucina di Teresa.
Primi piatti
Come i Fagottiini di pappa al pomodoro al ragù di tonno e le Orecchiette con pesce spada, crema di piselli, pomodorini e stracciatella di burrata denotano un senso di equilibrio, sapori netti, definiti, con una tecnica esecutiva che parla da sola. Due Le zuppe di pesce. Sul Caciucco del Pesciolino ci siamo abbondantemente intrattenuti lo scorso anno con un resoconto dettagliato. Se tante persone si spostano da Livorno e dalla Costa degli Etruschi per gustare quello di Teresa e Marco un motivo ci sarà. Presente anche la Zuppetta di Moscardini con pane tostato.

Tonno Tonnato con salsa tonnata, maionese alla soia e olio EVO aromatizzato alla nocciola
E’ dall’apertura del locale che non mancano i Panini del Pesciolino (tutti serviti con verdure in tempura): Baratti (Polpo piastrato, patate mascè, cipolla rossa caramellata , salsa barbeque), Calamoresca (Straccetti di baccalà in oliocottura, crema di olive alla acciughe, cavolo cappuccio in agrodolce, maionese di pomodoro), Gorgona (Tonno fresco scottato, salsa di capperi e asparagi di mare, pomodori secchi, maionese di soia, Capraia (Tartare di gamberi allo juzu, salsa cocktail , pancetta croccante, maionese all’erba cipollina), Salivoli (Salmone marinato, pomodori confit, stracciatella di burrata, salsa guacamole). Per un volta il tanto abusato termine Panino Gourmet è speso bene.

Carpaccio di capesante con maionese al corallo di capesanta e peperone crusco di Senise
Nutrito anche il reparto Fritture. E’ possibile destreggiarsi fra Crocchette di baccalà allo zafferano, hummus di ceci, maionese all’aglio nero. Seppia croccante con maionese alla Nduja di Spilinga. Polpo fritto e maionese della sua acqua. Pepite di Tonno, pomodoro, olive e capperi (una tira l’altra) e La frittura del Pesciolino con le nostre maionesi (calamari, gamberi, verdure).
I dolci
Teresa ha studiato e bene l’arte pasticcera e ne dà ampia dimostrazione con il capitolo… e per finire in dolcezza. Precisa con orgoglio che tutti i dolci sono fatti in casa e montati al momento. Tiramisù Alternativo (Sablè al cioccolato, creme di mascarpone, gelee al caffè). Il Cioccolato in tre consistenze (Crumble gianduia, mousse cioccolato belga, cialde cioccolato fondente, caramello salato).

Delizia al pralinato con nocciole e caramello salato
Pavlova ai frutti rossi (Meringa, panna, frutti rossi.)Choux Craquelin al limone (Zeppola con copertura croccante e crema al limone, strepitosa). Semisfera golosa (Crème brulée, caramello salato, briciole di meringa e arachidi tostate, frutti rossi, semisfera di caramello croccante). Delizia al pralinato con nocciole e caramello salato (delizia di nome e di fatto). Nostri biscotti con vinsanto o vino passito.
La carta dei vini
La Preghiera a Bacco apre la carta dei vini, originale e ben costruita, nutrita e non convenzionale: “Bacco nostro che sei in cantina, sia sempre lodata la tua medicina, venga a noi il tuo buon vino, purché sia sano e genuino, sia fatta la tua volontà nel goderne in quantità. Dacci oggi la nostra dose quotidiana e riempi a noi i bicchieri come noi li riempiamo ai nostri bevitori. Non c’indurre all’astemia ma liberaci dall’acqua e cosi sia”.
Ma per l’occasione abbiamo ideato un abbinamento ad hoc con 7 bottiglie extra carta. Prima una bollicina trentina e che bollicina. Quando si parla di Cantine Ferrari è facile usare iperboli. Vero è che per poche aziende come l‘attuale Gruppo Lunelli si può parlare di ricerca dell’eccellenza anche nei vini che sono alla base della piramide produttiva. Come il Ferrari Maximun Blanc de Blancs. Giallo paglierino intenso, dal perlage fine e persistente. Al naso è gentile intenso, con una nota di frutta matura, sentori di crosta di pane, nocciola e un variegato bouquet floreale. Morbido, elegante e armonioso, ha notevole personalità con fragranze di lievito tipiche dello Chardonnay.

Marco Marucelli
Ora parliamo siculo. Cantine Fazio, con la sua storia familiare e la determinazione nel contribuire al riconoscimento della DOC Erice, ha alcune chicche nel segmento Selezioni del suo listino. Il Grillo Aegades 2024 è una di queste con i suoi netti sentori floreali di gelsomino e mimosa, pesca, ananas e un tocco di sottile mineralità. Solida e succosa la bocca dall’irruenta acidità e dalla notevole persistenza gustativa. Salina Bianco 2024 Colosi. Blend equilibrato di Catarratto e Inzolia, esprime grande territorialità grazie all’apporto dei suoli vulcanici ricchi di magnesio e potassio, alla scarsità di acqua e all’intensa irradiazione solare. Vino magnetico, dalle classiche sfumature mediterranee. Note di litchi, cedro e nettarina al naso,con tocchi di salvia limonata e sfumature iodate. Palato sapido con ritorno fruttato di pesca bianca a tracciarne il lungo finale.

Rosti di patate e pesce ghiaccio con crema di yogurt
Il Rosa Dolce&Gabbana e Donnafugata Sicilia DOC Rosato 2023 di Donnafugata nasce da uve Nerello Mascalese e Nocera, ed è un ambasciatore di stile fra due eccellenze del Made in Italy per una partnership duratura. Ha un colore rosa tenue brillante e presenta un ampio bouquet floreale di gelsomino, glicine con note fruttate di ribes e melagrana. Ancora fragolina di bosco, pesca e bergamotto Notevole l a freschezza alla beva, bilanciato il frutto, fragrante e sapido, chiude su persistenti note agrumate.
Fabio Vincenzo Costantino di Terra di Costantino cura la sua azienda nel rispetto del territorio assistito nella conduzione agronomica ed enologica dalla preziosa esperienza di Luca D’Attoma. L’Etna Rosato de Atena 2023 da uve quasi interamente Nerello Mascalese e un piccolo saldo di Nerello Cappuccio profuma di rose, ciliegia, pesca e lampone, timo e basilico. Si apre bene in bocca in equilibrio tra frutto e acidità, spinto da una leggera quanto vivace tannicità, che ne aumenta la piacevolezza di beva. Vino coerente, senza scorciatoie o compromessi.

Teresa Collia
E due vini campani a chiudere. Fondata nel 1986, Feudi di San Gregorio è oggi un simbolo della rinascita enologica del Meridione d’Italia e di una nuova cultura del bere che vuole riscoprire il patrimonio vitivinicolo mediterraneo. Il Fiano di Avellino Riserva Campanaro 2021 mostra un naso profondo, con cenni di tostatura, gocce di miele d’acacia, vaniglia Bourbon, pesca gialla, indizi marini di alga e cenni di polvere pirica. Palato suadente che maschera con classe la sua ricchezza glicerica tuffandosi in un finale di iodio e salsedine. La principessa del vino italiano è Silvia Imparato di Montevetrano.
Una signora colta, affascinante, ex fotografa di successo che, appassionata di vini, ha deciso una trentina di anni fa di produrne di eccezionali nella sua piccola tenuta di famiglia, vicino a Salerno (San Cipriano Picentino per la precisione). Coadiuvata da Riccardo Cotarella, è riuscita in breve tempo a farli conoscere in mezzo mondo. Il Core Bianco 2023 è un blend paritetico di Fiano e Greco. Giallo paglia verdolino. Al naso subito frutta a polpa bianca, a seguire fiori nella stessa tinta, erbe aromatiche e sbuffi di vaniglia Bourbon. Fanno capolino anche note di pompelmo. Bocca di volume e spessore, con la spinta acida a guidare la progressione gustativa in equilibrio con la freschezza. Finale persistente e appagante. Marco Marucelli ha già preso nota e chissà che presto non possiate trovare questi vini in carta.
Via della Sogliola, 1 57022 Marina di Castagneto Carducci (Li)