A soli 10 minuti da Malpensa, l’Osteria della Pista a Casorate Sempione (Va) è molto più di un ristorante con camere: è un indirizzo che sorprende per accoglienza, cucina e storia. Qui, dove si può anche dormire prima o dopo un volo, la famiglia Taiano porta avanti da tre generazioni uno spirito autentico. Nel 2025 l’osteria festeggia 150 anni di attività ininterrotta, ma Celeste Taiano precisa con orgoglio: «Celebriamo la storicità del locale, non 150 anni di gestione familiare. Noi siamo arrivati nel 1971, quando mio nonno, con mia nonna e i cinque figli maschi, lasciò la Costiera Amalfitana per iniziare qui una nuova vita. Trovò una piccola osteria con qualche camera, e disse: qui abbiamo casa e lavoro. Da lì è partito tutto».

L'Osteria della Pista a a Casorate Sempione (Va)
«In questi 54 anni, chiaramente il locale è cresciuto parecchio. Da una piccola osteria di paese, con alcune ristrutturazioni ogni 10-15 anni, fino alla grande ristrutturazione del 2010, poi il mio rientro in azienda - dopo il diploma alla scuola alberghiera di Losanna ho lavorato infatti circa 10-11 anni nei grandi alberghi - con l'idea adi prendere in mano quello che era della nostra famiglia e portarlo avanti, insieme a me poi sono arrivate altre forze, mia sorella Silvia, poi Giacomo e mia moglie Francesca. Insieme abbiamo creato questo bel gruppo unito che dal 2013, porta avanti questa azienda».

Francesca Colombo, Celeste Taiano, Giacomo Moalli e Silvia Taiano
Come detto, l'attività si è trasformata nel tempo e oggi è un albergo quattro stelle con 30 camere, un ristorante e pizzeria da 200 coperti e oltre 40 dipendenti. Al centro di tutto però, come detto, la famiglia: Celeste Taiano e Giacomo Moalli, insieme alle rispettive mogli, Francesca Colombo e Silvia Taiano. «Io e Giacomo gestiamo sia la parte albergo che il ristorante - spiega Taiano - ognuno con un suo focus: io più sull'hotel, lui più sul ristorante. Ma lavoriamo in sala insieme tutte le sere». «La nostra forza - aggiunge Giacomo Moalli - è l'unione: siamo un gruppo affiatato, ognuno con competenze diverse, ma con una visione comune».
Un giugno di festeggiamenti diffusi
Per celebrare i 150 anni, l'Osteria ha organizzato quattro serate speciali nel mese di giugno, con musica dal vivo e brindisi per tutti gli ospiti. «Ogni giovedì, e poi la serata finale il 28 giugno, offriamo un calice di champagne a tutti. Ci piace l'idea che chiunque arrivi, anche senza sapere della festa, si trovi a farne parte» racconta Moalli.
Osteria della Pista, mise en place
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Osteria della Pista, pranzo all'esterno
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Osteria della Pista, il dehor
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Osteria della Pista, la sala
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All'Osteria della Pista la convialità è di casa
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Taiano spiega: «Avevamo pensato a una sola grande festa, ma le persone sarebbero state più degli abitanti del paese. Così abbiamo deciso di spalmarla su più serate e il risultato è stato emozionante: clienti storici e nuovi che brindano con noi».
150 anni di storie e ricordi
150 anni sono tanti, come tante sono le storie che si susseguono parlando con Giacomo e Celeste. «Intorno a noi - aggiunge Moalli - c'erano campi di grano, c'era una stalla. Parliamo della fine dell'Ottocento. L'aeroporto non esisteva: è arrivato con la seconda guerra mondiale, inizialmente come scalo militare, poi trasferito a uso civile, fino a diventare l'attuale Malpensa». E anche durante le due guerre, l'Osteria non ha mai chiuso: «Abbiamo ricevute storiche recuperate dagli archivi del Comune di Casorate - racconta Moalli - che testimoniano come l'osteria fosse alloggio per i militari. Abbiamo anche vecchie foto con soldati fuori dalla porta».

All'Osteria della Pista la storia si respira in ogni angola
«Noi, come detto, esistiamo da ben prima dell'aeroporto - puntualizza Taiano.- “La Pista" non è la pista di Malpensa, ma deve il suo nome alla pista Sant'Uberto, una strada sterrata voluta dalla famiglia Bocconi per collegare Milano a Casorate, dove avevano la villa, villa Bocconi appunto, splendida tutt'ora anche se in disuso».

La prima cassa dell‘Osteria della Pista, una National tuttora funzionante
«Nel recupero dell'edificio - aggiunge Taiano - abbiamo cercato di preservare alcuni elementi che permettessero di respirare ancora un po' della sua storia. Ad esempio, il pozzo - ancora attivo - davanti ai bagni, oppure i soffitti della vecchia cantina, dove abbiamo mantenuto i puntoni su cui un tempo si appendevano i salami. Abbiamo voluto conservare anche la storicità della facciata, restaurando la scritta originale, dipinta a mano da un pittore»
Osteria della Pista, il ristorante: 200 coperti, due anime
«Il ristorante conta circa 200 coperti - spiega Moalli - e abbiamo sette persone che lavorano in cucina. Siamo aperti sette giorni su sette e chiudiamo solo il giorno di Natale e Santo Stefano, per permettere a ciascuno di festeggiare con la propria famiglia. Il nostro menu è piuttosto ampio: ci sono i classici intramontabili, che non escono mai dalla carta, e poi piatti che cambiamo stagionalmente. Tra i classici, ad esempio, ci sono gli Scialatielli ai frutti di mare o la Cacio e pepe al lime con pepe di Sichuan, nata quasi per gioco e diventata poi irrinunciabile. Un altro piatto che racconta Tramonti, e che non possiamo assolutamente togliere perché è l'antipasto più venduto, è il Polpo scottato con stracciatella, pomodorino secco e pane biscotto al finocchietto (pane che arriva direttamente da Tramonti). Abbiamo anche le alici di Cetara, la colatura di Cetara, e i dolci: alcuni fatti da noi, altri invece arrivano dalla costiera, prodotti da Salvatore De Riso, nostro caro amico - la sua azienda è a 100 metri da casa nostra - e siamo stati tra i primi ristoranti del Nord a lavorare con lui. Offriamo anche i fruttini amalfitani, fatti a mano da una gelateria di Salerno».
Polpo e stracciatella, Osteria della Pista
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Fiori di zucca, ricotta e alici di Cetara, Osteria della Pista
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Battuta di manzo a coltello con pan brioche al cacao, Osteria della Pista
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«Dall'altra parte - prosegue Moalli - ci sono piatti più contemporanei, come il Tonno con salsa teriyaki, ingredienti come le salse ponzu, lo yuzu, il limone nero... Il menu è diviso in due anime: da una parte la “comfort zone”, quella storica, con i classici come gli spaghetti alle vongole; dall'altra, la parte più creativa, nata dalla nostra curiosità. All'inizio eravamo un po' timorosi, ma abbiamo scoperto che la gente si fida e si lascia sorprendere».
Scialatielli ai frutti di mare, Osteria della Pista
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Tagliatelle zola e tartufo, Osteria della Pista
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Tonno panato ai taralli con salsa teriyaki, Osteria della Pista
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Costata di manzo, Osteria della Pista
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Profiteroles, Osteria della Pista
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I fruttini gelati amalfitani, Osteria della Pista
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«Negli ultimi due-tre anni, ad esempio, il risotto ha preso molto piede: lo cambiamo ciclicamente ogni quattro mesi, e c'è chi lo ordina a occhi chiusi, sulla fiducia. Ora in carta abbiamo un Risotto all'astice, preparato con una bisque di astice, polvere di prezzemolo e asparago di mare, che sta piacendo tantissimo. O ancora le Orecchiette con sugo di pomodorino giallo, tonno cotto a bassa temperatura, una grattugiata di limone nero e guanciale croccante», conclude Moalli.

Patatine fritte fatte in casa, un must irrinunciabile all‘Osteria della Pista
«Un'altra cosa che facciamo da sempre - ricorda Taiano - è offrire a tutti i clienti, quando si siedono al tavolo, un piattino di patatine, sono delle chips fatte in casa, patata fresca, che friggiamo e diamo nell'attesa del piatto. Sono cresciuto qua, quando ero piccolo, la prima cosa che ho imparato a fare era pelare le patate, perché adesso abbiamo le macchine, però io mi mettevo in cucina, pelavo le patate con la mandolina. Dall'Osteria della Pista non si può uscire se non sono arrivate le patatine».
Osteria vera, accoglienza sincera
L'identità dell'Osteria della Pista resta fortemente legata ai valori dell'accoglienza autentica. «Che tu sia un manager, un artista o un operaio - dice Taiano -, riceverai sempre lo stesso sorriso. Mio padre diceva: stessa attenzione per tutti. E questo lo portiamo avanti con orgoglio».

Giacomo Moalli e Celeste Taiano al lavoro in sala
La pizza, tra Tramonti e creatività
E poi c'è l'offerta della pizzeria che, come ricorda Moalli, «Proponiamo la classica salernitana, o tramontina: una tonda con cornicione medio, non troppo grande, croccante ma scioglievole. La cuociamo in forno a una temperatura tra i 280 e i 300 gradi, così da ottenere una cottura interna perfetta. L'impasto segue una maturazione medio-lunga, tra le 48 e le 72 ore. Oltre alla pizza tradizionale, da un paio d'anni abbiamo introdotto anche i padellini, che stanno avendo un grande successo. È una pizza alta, gourmet, servita tagliata a spicchi. Ne facciamo ad esempio uno con pata negra, un altro che riprende la classica Napoli con San Marzano confit, alici di Cetara e basilico cristallizzato. Oppure ancora una versione con impasto al carbone vegetale, sashimi di ricciola e salsa ai piselli».

Pizza padellino con San Marzano confit, alici di Cetara e basilico cristallizzato, Osteria della Pista
Vini, cocktail e... cultura del bere
La carta dei vini conta circa 170 etichette italiane e 25-30 champagne (grandi maison e piccoli produttori a rotazione), con un'attenzione particolare al racconto e all'abbinamento. «Abbiamo inserito anche una drink list di cocktail e mocktail, dai classici analcolici come il Negroni reinterpretato, fino agli spritz dealcolati. È una tendenza in crescita - aggiunge Moalli. - E a fine pasto proponiamo whisky di pregio e amari artigianali o poco conosciuti provenienti da tutta Italia».

All'Osteria della Pista una carta dei vini con 200 etichette
Un hotel tra business e piacere
Con le sue 30 camere e una clientela internazionale, l'Osteria della Pista è oggi un perfetto esempio di “Bleisure Hotel”, adatto sia al business traveler che al turista. «La nostra clientela - puntualizza Taiano. - è composta da persone che viaggiano: dall'uomo d'affari singolo, che ha bisogno di un appoggio nei dintorni di Malpensa - poiché la zona di Varese è una provincia produttiva, e poi Milano, naturalmente, con tutto ciò che ne consegue - fino al cliente familiare, oppure alla coppia, che viaggia per piacere».

La reception dell'Osteria della Pista
«Perché dorme da noi? Perché ha una coincidenza con il volo - aggiunge Taiano. -. Quindi, o la notte prima o l'ultima notte, di solito, deve trovare un albergo dove dormire. Noi diciamo sempre - e questa cosa viene anche scritta nelle recensioni - che per chi dorme da noi sembra che la vacanza inizi un giorno prima o finisca un giorno dopo. Perché? Perché chi arriva a Malpensa spesso ha la necessità di avvicinarsi all'aeroporto per poi prendere il volo, e quella notte se la immagina come una notte di passaggio. E invece si trova all'Osteria della Pista, dove c'è un ambiente familiare, magari una serata con musica dal vivo, il limoncello, il cibo buono, camere belle, una clientela locale e non solo alberghiera che mangia al ristorante. E sembra davvero di essere in vacanza in un locale italiano. Questa cosa ce la riconoscono in tanti, ed è davvero un nostro punto di forza».
Una delle suite, Osteria della Pista
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Una delle camere, Osteria della Pista
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Dettaglio di una delle camere, Osteria della Pista
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Uno dei bagni, Osteria della Pista
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«A livello di servizi, cosa offriamo? Sicuramente - dice Taiano - la navetta aeroportuale gratuita, che è un plus enorme. Siamo stati il primissimo albergo intorno a Malpensa a introdurla, con il babbo che all'epoca mi disse: “Andiamo a prenderci i clienti in aeroporto”, e aveva ragione. E poi ci sono tanti piccoli servizi che un albergo quattro stelle deve avere. Ma, soprattutto, siamo attenti. Se un cliente arriva presto al mattino - sappiamo che a Malpensa ci sono voli molto presto, per esempio - e non può fare colazione, ci organizziamo per preparargliela da asporto. Se qualcuno arriva molto tardi, il nostro ristorante è comunque aperto fino alle dieci e mezza, a volte anche fino alle undici. Difficilmente si trova un altro albergo con il ristorante aperto così tardi. Quindi spesso i clienti arrivano alle dieci e mezza pensando di non poter mangiare nulla, e invece possono farlo. E poi ci sono i servizi essenziali, ma devono essere fatti bene. Così come il letto deve essere comodo, le camere ordinate, la doccia bella: sono le piccole cose, ma sono quelle che fanno stare bene il viaggiatore».
Via Verbano 1 21011 Casorate Sempione (Va)