Da 70 anni la famiglia Urbano applica in concreto la filosofia del dare, che nel mondo dell’ospitalità significa accogliere e offrire il proprio patrimonio umano e professionale alla massima potenza. I fratelli Salvatore, Giuseppe, Ezio e Antonio da inizio millennio hanno trasferito l’azienda di famiglia e la sua tradizione tramandata dai bisnonni da Napoli a Firenze. E qui si sono fatti subito notare, non solo per la cultura alimentare partenopea, ma per essere stati i primi ad aver intrapreso un percorso sul senza glutine e senza lattosio.

Il loro ristorante pizzeria sfoggia un’insegna hollywoodiana - Ciro & Sons - e allo stesso tempo lavora sotto traccia a livello sociale. «La nostra linea di cucina - spiega Salvatore Urbano - la definisco “comunitaria”, nel senso che il nostro scopo è formare una comunità all’interno della nostra realtà. Donare è il nostro sapere. Qui si impara da zero. Aiutiamo le persone a diventare professionisti. L’obiettivo è essere utili agli altri. Essere gelosi della propria esperienza è non ha senso».
Il risultato è una squadra coesa e un locale che in assenza di pandemia e orari bloccati correva. «Troppo facile chiudere oggi e mandare a casa tutti - sottolinea Salvatore - c’è sempre da dare, anche un’immagine sociale. Siamo sempre stati abituati ad avere la sala piena, ma restiamo aperti comunque per le poche persone che hanno bisogno di normalità. Le insegne illuminate sono un segno di vitalità. Anche per noi. Aprire, lavorare, ragionare significa non mollare. Mai».

Antonio e Salvatore Urbano
Con il tutto esaurito o con pochi coperti dalla mattina alle 18, la carta rappresenta un
mix gastronomico tra Campania e Toscana. Zuppe, paste di terra e di mare, carne e pescato. E poi le
pizze, napoletana e di ricerca. Per la cronaca, Ciro & Sons in questo periodo non ha intrapreso la strada dell’asporto e della consegna a domicilio. «Non abbiamo mai optato per questi servizi - precisa Salvatore - e non ci sembrava il caso di improvvisarci. Se le cose si fanno, vanno fatte per bene».
Una serietà che si riverbera a maggior ragione sulle
materie prime. Da napoletani veraci, il pomodoro deve essere una garanzia. «Per il ragù napoletano e bolognese, la
salse madri, come per le pizze, utilizziamo
Cuor di Pelato di
Cirio Alta Cucina. Una polpa densa e cremosa ottenuta da pomodoro lungo, con tutto il sapore fresco e dolce tipico del vero pelato italiano. In questo periodo, poi, la confezione bag-in-box con le buste da 5 chili si rivela ultra sicura a livello di manipolazione». Un prodotto importante per corposità, resa, gusto intenso e condibilità, che si esalta con la pizza. «Le più apprezzate dalla clientela? Margherita e Napoli». Manco a dirlo.
Per informazioni:
www.ciroandsons.com -
www.cirioaltacucina.it