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Marmolada da scoprire tra borghi "dog", storia e sport in quota

Un viaggio affascinante che passa da piccoli borghi, tra i più belli d’Italia e pet-friendly, attraverso coltivazioni di zafferano per giungere al museo più alto del mondo dove praticare yoga con vista mozzafiato

di Emanuela T. Cavalca
 
19 luglio 2021 | 12:42

Marmolada da scoprire tra borghi "dog", storia e sport in quota

Un viaggio affascinante che passa da piccoli borghi, tra i più belli d’Italia e pet-friendly, attraverso coltivazioni di zafferano per giungere al museo più alto del mondo dove praticare yoga con vista mozzafiato

di Emanuela T. Cavalca
19 luglio 2021 | 12:42
 

Benvenuti a Rocca Pietore (Bl), ai piedi della Marmolada, nelle Dolomiti. Trascorrere giornate tranquille, facendo passeggiate, praticando sport, ammirando la natura incontaminata, è un desiderio comune a molti. La situazione sanitaria e le violente perturbazioni nel nord Europa ci lasciano con uno stato d’animo incerto. D’altra parte qui possiamo ancora osservare alcune parti dei boschi devastati e del terreno franato nel 2018. Si stanno ancora tagliando gli alberi caduti e rinforzando gli argini. Ferite che si rimarginano lentamente, ma che fanno pensare agli errori dell’uomo. Cosa c’è di meglio che visitare queste zone, lontano dalla mondanità, dove la popolazione ha un grande rispetto del passato.


Natura selvaggia e borghi “Dog”

Ci spostiamo nella parte alta della provincia di Belluno, risaliamo la Val Pettorina nel cuore delle Dolomiti e arriviamo a Sottoguda, l’ultimo borgo, prima di arrivare a Malga Ciapéla e la Marmolada. Il territorio comunale ha come capoluogo Rocca Pietore: si estende da Punta Penia, vetta della Marmolada fino a tutta la Val Pettorina e il lago di Alleghe.

Comprende stupende zone selvagge, come quelle di Ombretta, Franzedaz e Valbona. Merita un soggiorno Sottoguda, un antico villaggio, oggi abitato solo da un centinaio di abitanti. È considerato uno dei borghi più belli, non solo dal 2016 è entrato a far parte della rete "Borghi Dog" d’Italia, che punta a favorire il turismo pet-friendly.

Troviamo numerosi tabièi, fienili in legno diffusi nella zona ladina, in passato usati  dai contadini per il deposito del fieno e il ricovero del bestiame e degli attrezzi. La maggior parte è stata ristrutturata con cura, non solo molti sono abitati da fantocci, vestiti realisticamente, mentre lavorano nell’orto o stanno entrando in casa. Custodi di un passato, fatto di cose semplici, verso cui proviamo nostalgia.

 

 

Zafferano: l’oro delle Dolomiti

Grazie a un progetto è stata realizzata una coltivazione di zafferano: l’oro delle Dolomiti. La tradizione della lavorazione artistica del ferro battuto sopravvive grazie ad alcuni artigiani con la loro bottega sulla strada che collega il borgo di Palue a Sottoguda. L’unica ad essere risparmiata dall’incendio del 1881 è la chiesetta dedicata ai santi Fabiano, Sebastiano e Rocco: il campanile risale al Cinquecento e l’altare al Seicento.

 

Regno per gli sportivi

Subito dopo le ultime case inizia la gola dei Serrai di Sottoguda, un profondo canyon, oggi Parco di interesse regionale, che arriva fino alla conca di Malga Ciapéla, ai piedi della Marmolada. In inverno la gola diventa una palestra di arrampicata su ghiaccio tra le più apprezzate d’Europa.

Qui lo sport non manca: Dolomiti Superski, l'ice climbing, lo sci nordico, i percorsi con le ciaspe e lo sci alpinismo. Salendo con la funivia, aperta sia in estate che in inverno, si arriva in macchina in pochi minuti da Sottoguda, si può raggiungere Punta Rocca a 3265 m, con la terrazza panoramica e la Grotta che ospita la statua della Madonna donata e consacrata da Giovanni Paolo II nell'agosto 1979.

 

Il museo più alto del mondo

La stazione di partenza della funivia della Marmolada a Malga Ciapela è stata rimodernata interamente nel 2004, secondo i canoni dell’efficienza e sicurezza. Nella stazione intermedia della funivia della Marmolada, troviamo il museo più alto del mondo: il Museo della Grande Guerra a Serauta, che si trova a 3000 metri vicino alle postazioni di guerra italiane e austro-ungariche.

È stato realizzato senza alcuna distinzione di sorta: espone cimeli bellici, mostrando quanto la grande guerra sia stata complessa, soprattutto per i militari italiani scarsamente equipaggiati. Gli austriaci, grazie all’ingegnere Leo Handl, in due anni(1916) sono riusciti a realizzare 12 chilometri di gallerie e cunicoli sotto ghiaccio, invisibili agli occhi delle nostre truppe. Una vera e propria città invisibile per ovviare ai camminamenti esterni troppo esposti alle valanghe e alle mitragliatrici. Gli italiani non sono mai riusciti a scoprirla, solo più tardi sono emerse mappe.

 

Yoga in quota

Secondo il rispetto della buona architettura sono stati apportati ammodernamenti, come gli ascensori che permettono di collegare il piano di imbarco con il livello di accesso al ghiacciaio. Non basta, chi lo desidera può praticare yoga dal 9 luglio al 3 settembre, a 3.265 metri sulla terrazza panoramica con balaustre vetrate di Punta Rocca. L’appuntamento è di fronte alla stazione della funivia a Malga Ciapèla. Da qui si sale con la funivia fino a Punta Rocca per un’ora di lezione di yoga.

A fine lezione si scende alla stazione intermedia di Serauta (2.950 m) per una ricca colazione naturale e rigenerante presso il Bar Ristorante della stazione. In questo luogo è possibile concedersi aperitivi e pranzi completi.

 

Un percorso per famiglie con bambini

Un percorso semplice da fare a piedi, consigliabile anche a famiglie con bambini, può essere quello che va da Laste fino alla Malga Laste. Sorge in una posizione privilegiata con un panorama sulle più belle vette dolomitiche. Si può sostare in malga, osservando l’attività casearia della famiglia Dorigo. Da giugno a settembre servono piatti freddi, dallo speck a una scelta di formaggi di loro produzione. Vale la pena acquistare qualche loro specialità casearia: alcuni formaggi hanno ottenuto riconoscimenti e premi.

Non manca l’appuntamento con la bicicletta elettrica, che si consiglia di prenotare con anticipo. Si parte dal Lago di Alleghe e in un’ora e mezza si arriva al villaggio Bramezza, abitato solo da un simpatico signore, che ha deciso di ritirarsi tra queste montagne.


 

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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