Osteria dell’Elefante Menu esaltato dalla qualità dei vini
Siamo sull’Aurelia, la prima tra le strade che innervano la rete stradale europea. Poco fuori Roma, non distante da Fiumicino, è situata la cantina Castello di Torre in Pietra, parte dell’antica Tenuta di Torre in Pietra
29 giugno 2018 | 12:32
di Vincenzo D’Antonio
Nel 1926 la tenuta viene acquistata da Luigi Albertini, storico direttore del Corriere della Sera e nonno degli attuali proprietari del Castello. Fu proprio lui, coadiuvato dal figlio Leonardo e dal genero Nicolò Carandini, ad avviare una grande opera di bonifica della tenuta e ad introdurre, tra i primi in Italia, la razza bovina frisona per la produzione di latte. La tenuta di 2.500 ettari fu infatti indirizzata alla produzione e trasformazione lattiero-casearia, creando il noto marchio “Torre in Pietra”.
Oggi l’azienda di Filippo Antonelli (che produce vino anche a Montefalco, in Umbria) e del cugino Lorenzo Majnoni (la cui famiglia Majnoni Guicciardini produce Chianti in Val d’Elsa) può contare su 150 ettari, dei quali 52 coltivati a vigneto. Tra le varietà a bacca bianca troviamo il Vermentino, lo Chardonnay, il Fiano e la Malvasia Puntinata; tra quelle a bacca rossa il Montepulciano, il Sangiovese, il Merlot, lo Syrah ed il Cesanese.
Le vigne, tutte coltivate secondo i dettami dell’agricoltura biologica, ricadono nel territorio del comune di Fiumicino, nell’ambito della Doc Roma. Il grande lavoro in vigna, a cui fa coerentemente seguito un accorto lavoro in cantina concorre ad una produzione di circa duecentomila bottiglie l’anno, tutte certificate Bio. L’enologo è Antonino De Gennaro Aquino, qui da circa un anno.
E con la premessa di tali bottiglie che giungono in tavola, ci si accomoda nell’accogliente e suggestiva L’Osteria dell’Elefante, ricavata nella grotta del Castello. Il prode cuoco Marco Di Luca, romano, poco più che quarantenne, appronta menu secondo stagione avendo cura di utilizzare i prodotti biologici in gran parte coltivati nell’azienda agricola Castello di Torre in Pietra. Ne sortiscono ghiotte preparazioni a base di legumi, pasta di farro ed un eccellente olio extravergine di oliva.
Si principia con un ottimo antepasto costituito da flan di ricotta e melanzane con pomodorini arrostiti. Nell’appropriato calice, garbato e professionale il servizio, il Roma Malvasia Puntinata Doc, da sole uve Malvasia Puntinata. A seguire, un sontuoso primo: Tonnarelli alla carbonara di porcini, a cui si abbina validamente un gagliardo Elephas Rosso da uvaggio di Montepulciano, Sangiovese e Merlot.
Ad invarianza di calice, giungono in tavola, pregevole esecuzione in cucina, Straccetti di manzo con friggitelli e riduzione di balsamico. A chiudere sì piacevole cena una delicata mousse di cioccolato e rhum. Conto che non arriva, vini al calice inclusi, a cinquanta euro. Confortevole gita fuori porta, luogo d’elezione per cene in cui la bontà del calice è in sintonia con l’alta qualità della cucina.
Per informazioni: www.osteriaelefante.it
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