Riapre la casa-bottega di Carucci Pelosi sforna due "cene itagliane"

Al via a Torino la nuova stagione dell'associazione Loftnovantadue della fotografa Elisa Carucci. Ospite, domani 24 e venerdì 25, lo chef romagnolo Mirko Pelosi

23 settembre 2020 | 16:41
di Piera Genta
Con una cena firmata da Mirko Pelosi inaugura la stagione autunnale di Loftnovantadue, casa-bottega aperta lo scorso anno da Elisa Carucci, classe 1996, a Torino. Fotografa di professione, dopo una laurea in Economia e un’esperienza a Londra, Elisa Carucci decide di trasferirsi a Torino (lei è originaria di un comune alle pendici della collina) e di realizzare il posto dei sogni. «La nostra città ha bisogno di influenze esterne così mutuando l’idea di un fenomeno nato a Londra - ci racconta Elisa - e avendo a disposizione questo locale dall’architettura Liberty nel cortile di una casa nel quartiere Vanchiglietta, ho deciso di trasformarlo in casa-bottega facendo tesoro di alcune mie esperienze».

Mirko Pelosi ed Elisa Carucci

Una tendenza, quella degli home restaurant, partita nel 2006 con i guerrilla restaurant a New York, per poi diffondersi nel 2009 anche nel Regno Unito, la pioniera fu Miss Marmite di Kerstin Rodgers. Grazie ai social network la moda si è estesa a macchia d’olio dando origine alla nascita dei Supper Club newyorkesi, delle case particular cubane e degli Home Restaurant.

Nella sua casa-bottega, di design e super modulabile, Elisa ha il suo studio fotografico, la sua abitazione e ospita iniziative di vario genere il cui filo conduttore è la fotografia e la cucina. Nell’home restaurant, caratterizzato dalla cucina open space e da alcuni social tables (non più un unico tavolo, unico punto nero in un ambiente bianco, hanno luogo i “Supper Club”: si tratta di momenti conviviali con chef selezionati che cucinano (a vista) e raccontano i propri piatti, illustrandone provenienza, curiosità e storia.

Si inizia giovedì 24 e venerdì 25 settembre con due “cene itagliane”: errore voluto visto che il protagonista è uno chef molto apprezzato all’estero. Mirko Pelosi, classe 1994, chef romagnolo. Ha lavorato al Timberyard di Edimburgo, poi ad Oslo, per il ristorante tre stelle Maaemo, e, di nuovo, in Scozia, all’Edinburgh Food Studio, chiuso a causa del Coronavirus.

La sua filosofia è nordica, data l’esperienza maturata in Nord Europa, rustica e rurale: nella sua cucina, si sfruttano le reali connessioni con i produttori e si dà valore alla genuinità. Da Loftnovantadue propone una cena tra autenticità e progresso, tra Piemonte e Romagna. Il menu, prevede nove portate con acqua, vino e caffè inclusi: pane, burro e latticello; zucca, nocciola Piemonte e salvia; crescione romagnolo, erbe selvatiche, formaggio di fossa; costa di bieta, capperi di nasturzio, saba 2001; tuorlo marinato, riso vercellese, sake; tørrfisk, cipolla di Cureggio, uva spina; pollo, cavolfiore, fragola umeboshi; yogurt, castagna, castelmagno, miele fermentato; ciambella, ramassin. Per realizzarlo, Mirko Pelosi arriverà a Torino già sabato 19 settembre, quasi una settimana prima dell’iniziativa. Prima si recherà insieme a Elisa a Fontaneto d’Agogna, nel Novarese, per comprare, nella giornata di domenica, la cipolla di Cureggio, presidio Slow Food, un modo per dare valore al piatto finale e all’esperienza della cena.

Essendo la fotografia fil-rouge di questo progetto, tutto questo processo sarà documentato e narrato visivamente, come un reportage, dando valore ad etica ed estetica. L’ingresso è riservato ai soci, essendo Loftnovantadue un’associazione e per prenotarsi è sufficiente tesserarsi sul sito www.loftnovantadue.com e/o inviando una mail a eat@loftnovantadue.com.

I social tables di Loftnovantadue

Ad ottobre è previsto un calendario di “Talk&Taste”, incontri con produttori locali seguiti da una degustazione con aperitivo rustico offerto dalla casa per valorizzare il nostro  territorio e i suoi frutti. Verranno scelti piccoli e medi produttori con una spiccata etica lavorativa, che amano il proprio lavoro e sono dediti ad una produzione di qualità.

Infine, i “Workshops”, laboratori manuali di una giornata per un massimo di dieci persone dedicati alla scoperta di mondi antichi e contemporanei: panificazione, fermentazione, pasticceria. Dalla teoria alla pratica, in queste giornate ci si sporcherà le mani seguendo la filosofia dell’imparare per errori, facendo e creando, con tutti i vantaggi dello sentirsi a casa.

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Alberto Lupini


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