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Roma, Argot Prati, nuova stagione per il cocktail bar con cucina

La proposta è l’alta miscelazione con l'idea di cucina dello chef Andrea Quaranta anche in versione “bites” esaltata da una competente selezione di cocktail pairing. Informale e accattivante l'ambiente

di Mariella Morosi
 
16 gennaio 2022 | 10:30

Roma, Argot Prati, nuova stagione per il cocktail bar con cucina

La proposta è l’alta miscelazione con l'idea di cucina dello chef Andrea Quaranta anche in versione “bites” esaltata da una competente selezione di cocktail pairing. Informale e accattivante l'ambiente

di Mariella Morosi
16 gennaio 2022 | 10:30
 

Dopo il consolidato successo del secret bar Argot di Campo de’ Fiori a Roma, il format viene replicato e ampliato in via Alessandro Farnese e diventa Argot Prati. La proposta è l’alta miscelazione con l'idea di cucina dello chef Andrea Quaranta anche in versione “bites” esaltata da una competente selezione di cocktail pairing.

Il dehor Roma, Argot Prati, nuova stagione per il cocktail bar con cucina

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Offerta a tutto tondo e per tutta la giornata

Ai fondatori del primo storico locale Gianluca Melfa e Francesco Bolla, si sono aggiunti nel nuovo progetto Ivano Gambacorta e Sirio Di Francesco, tutti esperti di mixology, birra artigianale e fermentazioni. Il locale, aperto tutti i giorni dalle ore 18:00 alle ore 2 propone anche un brunch la domenica, con la prospettiva di una lunga giornata diversa e rilassante perché l'offerta prosegue con il tea time, l’aperitivo, la cena e il dopocena, spesso con eventi e musica live.


Attenzione alla stagionalità e proposte veg

Lo chef, di solida esperienza, propone piatti, o anche intriganti assaggi, che seguono la stagionalità, anche con soluzioni “veg friendly”, mentre ai barman, in stretta collaborazione, è delegata la proposta giusta per gli abbinamenti. «Questo nuovo progetto - dicono i soci - vede la fusione di tutto quel bagaglio culturale che individualmente ognuno di noi si è portato dietro. Ai mondi dell’alta miscelazione e del whisky, fino a quello della fermentazione e della birra artigianale è stata affiancata una cucina che possa esaltarne le caratteristiche anche con formule meno impegnative e snelle come quella dei bites».

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Atmosfera speciale e informale

Già all'ingresso del locale si coglie un'atmosfera speciale e informale con colori caldi e il rosso dei mattoncini e i materiali di recupero, come legno e ferro, a cominciare dal bancone con la bottiglieria realizzato con sapienza artigianale da Gianluca Bolla, fratello di Francesco. Macchinista teatrale di mestiere, ha saputo dare un'armonia ai décor e ai tanti oggetti di uso comune ma d'antan o dismessi come un filatoio, pezzi di biciletta, un antico telefono, un clarinetto, un seggiolino ma anche recuperati a nuova funzione come una testiera di letto diventata fioriera. La bottiglieria è tirata su tra tondini per i muri di cemento armato, gli sciroppi naturali per i blend sono custoditi in un box ex lustrascarpe e i drink sono anche “à porter”, grazie a una lattinatrice che imbottiglia per l’asporto di cocktail e birra. Potrebbe sembrare una casa giovane per giovani, arredata con pezzi recuperati e riadattati a nuove funzionalità, nel saggio spirito di un'economia circolare.


Musica live e mixology

Così ad Argot Prati si vogliono far sentire i clienti: all’insegna della convivialità e con un servizio accurato ma informale e tutto il buono possibile nel piatto e nel bicchiere. A completare l'atmosfera tanta musica con esibizioni live con dj set, e mixology con i twist on classic al primo livello nelle terrazza coperta sovrastante, dagli arredi minimal con sedute in ferro e pochi pezzi vintage. Il coinvolgimento degli ospiti in una sorta di improvvisata jam session è quasi inevitabile.


Il divertimento in cucina di Andrea Quaranta

E la cucina di Andrea Quaranta non è certo una minore attrazione per chi sceglie Argot Prati. Lo chef trentino, papà calabrese e mamma ligure, dopo la scuola alberghiera ad Arma di Taggia (Im) e varie esperienze vagabonde, ma solidamente mirate alla conoscenza e alla ricerca, ha scelto Roma per vivere. Un percorso formativo, con il risultato di piatti firmati da un linguaggio riconoscibile, metabolizzando l’esaltazione della tradizione italiana, attualizzata da tecniche di cottura, contaminazioni e creatività. C'è rigore, concretezza, conoscenza nei piatti di Quaranta, per cui può permettersi di giocare, sorprendere, destare la curiosità del "niente è come sembra".


Ingannati dal nome del piatto, ci si inoltra in un gioco di scambi, di trasformazione di ingredienti in uno scenario imprevedibile. Non è una provocazione fine a sé stessa, ma una scoperta di quanto il gusto, il profumo o la forma di una materia possa diventare altro, se realizzato con maestria e senso estetico. Così il suo Micapizzaefichi - lo street food romano - nega già dal nome quanto ci si aspetta e il Picchiapo' è tutt'altro che il popolare piatto di recupero della cucina povera. La cottura a bassa temperatura con succo di pomodoro, l'aggiunta nel piatto di un’altra crema al pomodoro leggermente acidula, di una tartare di vitello, purea di pastinaca e curcuma e scalogno arrosto ne fanno un piatto gourmet, sorprendente per il suo equilibrio. L'equivoco gioca anche nello Spaghettone burro e parmigiana con melanzane affumicate e non fritte e salsa di pomodoro bruciato. Da provare anche la Lasagna bianca broccoli salsiccia e pecorino e Pasta e patate e dessert mai troppo dolci come Pere e foie gras, sorbetto al finocchio e croccante di noci.

Andrea Quaranta Roma, Argot Prati, nuova stagione per il cocktail bar con cucina

Andrea Quaranta


Il menu domenicale

Grande scelta al menu domenicale (dalle 12-16, costa 25 euro, bevande escluse) con piatti anche molto classici anche in versione verde o vegana. In bella vista Torte rustiche spinaci e cavolfiore, Carpaccio di salmone marinato con zucchine alla scapece, Polpette cacio e ova al sugo, Frittelle di bieta con alici marinate, Fiori di zucca ripieni al forno ricotta e guanciale, Riso nero salmone avocado o con stracciatella, Cosciotto di maialino al forno, Trancio di salmone scottato, Cavolo rosso marinato, Scarola olive e pinoli e Insalata di finocchi e arance.

 


Cucina regionale e oltre…

È un po' schivo Andrea Quaranta, mentre si racconta, ma rende merito al collega stellato Andrea Fusco con cui ha condiviso i fornelli al Bernini Bristol per un decennio. «Da lui – dice - ho imparato come si sta in cucina, il rigore e la dedizione al mestiere, ma anche il modo di trattare la materia prima e il piacere nello sperimentare,  sempre. Da qui nasce il menu di Argot Prati, un incontro gastronomico tra tutti questi fattori e anni di mestiere». Se lo spunto è sempre quello della cucina regionale, della cultura che ha segnato il gusto, lo chef non esita a valicare confini geografici - ma solo le l'alchimia del momento lo richiede-  come nel Salmone con pappa al pomodoro e il kimchi, il cavolo fermentato coreano.


Tutto cominciò con Argot di Campo de' Fiori

Merita ricordare la storia di quel primo Argot di Campo de' Fiori, in Via dei Cappellari - oggi circolo privato - che nel 2014 segnò una svolta nel modo dei bar capitolini. Ai soci fondatori - allora c'era anche Gabriele Somonacci - si unirono i barman Daniele De Angelis e Biagio Maurice Gennaro. Con entusiasmo e un pizzico di sana follia, trasformarono una cantina dismessa in quello che sarebbe diventato un luogo iconico, un secret bar per gli intenditori del buon cibo con una drink list ricercata, in grado di regalare un'esperienza unica e multisensoriale ma, soprattutto, innovativa. La mission, fin dall'inizio dell'avventura, fu quella di trasmettere la cultura del bere bene e responsabilmente con un approccio gustativo ma anche culturale e storico.


Il nome Argot - il dialetto purtroppo parlato sempre meno nei bistrot parigini - era stato scelto per definire un luogo riservato, speciale, dove ci si poteva esprimere in una lingua più personale, comprensibile a pochi, quasi in codice. Anche in questo nuovo locale in Prati ci sono tutte le premesse per un successo. E lo merita: l'inaugurazione del locale è stata bloccata dal lockdown per lunghi mesi e poi ecco una brevissima, illusoria apertura in estate, quando sembrava la pandemia fosse alle spalle. Ma i quattro ragazzi hanno resistito, più uniti che mai, cercando di guardare oltre. «Ci siamo attrezzati in vari modi - racconta Gianluca Melfa- anche portando noi stessi a casa piatti e hamburger gourmet. Ma poi siamo ripartiti, con buon risultato. Non è stato facile, ma oggi ci ripaga l'interesse di chi ci sceglie. Soprattutto ci entusiasma vedere come la clientela, abituata al vino, sappia apprezzare i nostri cocktail, quasi tutti signature. Ma gli irriducibili si rassicurino: abbiamo in carta degli ottimi vini e anche alla mescita».


Argot Prati
Via Alessandro Farnese 2 - 00192 Roma
Tel 06 3230829
www.argotprati.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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