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Con contagi, tamponi e morti cresce il timore dei ristoratori

L'ultimo bollettino parla di 3.678 contagi con 25mila tamponi in più. Il nuovo decreto sarà in vigore da settimana prossima, non sono previsti limiti ai locali, ma se la curva continua a crescere il rischio c'è.

 
07 ottobre 2020 | 17:56

Con contagi, tamponi e morti cresce il timore dei ristoratori

L'ultimo bollettino parla di 3.678 contagi con 25mila tamponi in più. Il nuovo decreto sarà in vigore da settimana prossima, non sono previsti limiti ai locali, ma se la curva continua a crescere il rischio c'è.

07 ottobre 2020 | 17:56
 

Balzo dei contagi Covid in Italia, con l'incremento dei casi che per la prima volta dopo mesi torna sopra i tremila in un solo giorno: secondo il bollettino del ministero della Salute nelle ultime 24 ore sono stati registrati 3.678 casi, mille più di martedì, un incremento che non si registrava da metà aprile. Il numero dei contagiati, comprese vittime e guariti, sale così a 333.940. In aumento anche il numero delle vittime - 31 in un giorno, ieri erano 28 - tornato sui valori di fine giugno.
Tra le regioni ben cinque hanno almeno trecento nuovi casi e ancora una volta è la Campania a far segnare l'incremento maggiore, con 544 casi. Seguono la Lombardia (520), il Veneto (375), il Lazio (357) e la Toscana (300). Incrementi consistenti si registrano anche in Piemonte (+287), Sicilia (213), Puglia (196) ed Emilia Romagna (193). Nessuna regione fa segnare zero casi.

Ristoratori in ansia per i contagi - Con contagi, tamponi e morticresce il timore dei ristoratori

Ristoratori in ansia per i contagi

Comprensibile che a questo punto bar e ristoranti inizino a temere che si materializzi l’ipotesi che il Governo decida per restrizioni nei loro confronti. Nei giorni scorsi infatti era ventilata l’idea che si potesse imporre un coprifuoco tra le 22 e le 24 con l’ira degli addetti ai lavori che era subito divampata. Poi però l’intervento del Premier Giuseppe Conte aveva calmato gli animi dicendo che non se ne sarebbe fatto nulla, a patto che la curva dei contagi non subisse impennate improvvise. Quella di oggi non è forse tale da indurre l’Esecutivo a cambiare repentinamente idea, ma tutto sta a quello che accadrà nei prossimi giorni.

In giornata il commissario straordinario Domenico Arcuri aveva parlato della pandemia in Italia. «Siamo attrezzati - ha detto - a contenere la forza di una eventuale seconda ondata pandemica. Per i numeri che abbiamo realizzato finora, però abbiamo bisogno di rafforzare il territorio». Arcuri ha ringraziato i medici, ricordando che «durante l'epidemia la medicina del territorio è stata sotto stress ed ha perduto molte vite con comportamenti spesso eroici».

«Abbiamo dei numeri ancora nei limiti della normale gestione, ma dobbiamo prepararci alla possibilità che crescano. Per ora abbiamo stabilizzato 7mila posti di terapia intensiva e 15mila di sub intensiva, e abbiamo già avviato un piano di rafforzamento delle reti ospedaliere Covid che porteranno altri 3.500 posti stabili in intensiva e 4.500 in sub intensiva. In questo momento ci sono circa 300 nostri concittadini in terapia intensiva». All'inizio dell'epidemia, ha ricordato Arcuri, «avevamo 5.179 posti di terapia intensiva e 6mila nelle malattie infettive e pneumologiche che potevano diventare di terapia sub intensiva. Al picco dell'emergenza avevamo attrezzato fino a 9.500 posti in intensiva e 30mila in malattie infettive e pneumologia».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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