Ospedali, ambulatori e studi dei medici di famiglia sono le zone maggiormente esposte al rischio di contagio da coronavirus (ma anche influenzale), sia per una potenziale alta affluenza di persone che per lo stato di salute delle stesse. Ecco quindi che sin dal primo giorno di allarme gli addetti ai lavori hanno chiarito quali devono essere le procedure necessarie da seguire per tutelare la propria salute e quella degli altri.
I passaggi da rispettare per tutelare la propria salute e quella degli altri
In caso di sintomi febbrili il paziente è tenuto a contattare il medico di famiglia il quale valuterà la situazione e deciderà se visitare il paziente nel proprio studio, oppure a domicilio, oppure se basterà un consulto telefonico. Nel caso in cui il medico di base, e solo il medico di base, individuasse in quei sintomi dei potenziali segnali di contagio contatterà il 112 per un intervento ospedaliero-sanitario o il
1500 che è il numero che il ministero della Salute ha attivato per i casi sospetti.
A questo punto se i sanitari che rispondono ai due numeri riterranno necessario intervenire effettueranno il tampone sul paziente in questione o a domicilio per i casi apparentemente meno gravi oppure in ospedale per quelli che destano maggiore preoccupazione. L’esito del tampone sarà reso noto tra le 24 e le 48 ore dall’esame. Il consiglio maggiore resta sempre quello di non recarsi al Pronto Soccorso per sintomi sospetti per nessun motivo. Il coronavirus non è l’unica patologia che circola.
Questi sono i numeri verdi istituiti dalle Regioni italiane per rispondere alle richieste di informazioni sul coronavirus e sulle misure urgenti per il contenimento del contagio:
PIEMONTE: 800.333.444
VALLE D'AOSTA: 800.122.121
LOMBARDIA: 800.894.545
ALTO ADIGE: 800.751.751
VENETO: 800.462.340
FRIULI-VENEZIA GIULIA: 800.500.300
EMILIA ROMAGNA: 800033033
TOSCANA: 800.556.060
UMBRIA: 800.636.363
MARCHE: 800.936.677
CAMPANIA: 800909699