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D'Antonio, chef italiano in Cina: Vuoti anche alberghi da 100 camere

Guida le cucine di due ristoranti attivi all’interno di due alberghi a Pechino e Shanghai che si sono svuotati per l’emergenza coronavirus. Consigli ai colleghi italiani: «Provate con il cibo a domicilio». La riapertura dei locali dovrebbe iniziare ad avvenire l'1 marzo, ma per una ripresa a pieno ritmo bisognerà aspettare almeno maggio.

di Federico Biffignandi
28 febbraio 2020 | 16:37
D'Antonio, chef italiano in Cina: 
Vuoti anche alberghi da 100 camere
D'Antonio, chef italiano in Cina: 
Vuoti anche alberghi da 100 camere

D'Antonio, chef italiano in Cina: Vuoti anche alberghi da 100 camere

Guida le cucine di due ristoranti attivi all’interno di due alberghi a Pechino e Shanghai che si sono svuotati per l’emergenza coronavirus. Consigli ai colleghi italiani: «Provate con il cibo a domicilio». La riapertura dei locali dovrebbe iniziare ad avvenire l'1 marzo, ma per una ripresa a pieno ritmo bisognerà aspettare almeno maggio.

di Federico Biffignandi
28 febbraio 2020 | 16:37
 

Marino D’Antonio, cuoco bergamasco in Cina ormai da 14 anni, è lo chef di due ristoranti d’hotel a Pechino e Shanghai: si chiamano entrambi Frasca e fanno parte della catena londinese Swire Hotel che a Pechino è proprietaria del The Opposite House mentre a Shanghai del The Middle House. Marino era rientrato in Italia a inizio anno per le vacanze (così come lo chef Umberto Bombana che ha raccontato la sua esperienza a Italia a Tavola nei giorni scorsi), ma pochi giorni dopo ha ricevuto la telefonata della Swire Hotel che gli comunicava il prolungamento forzato delle ferie perché un po’ per paura e un po’ per disposizione statale gli hotel si erano svuotati.

Il ristorante Frasca all'interno del The Opposite House di Pechino - Lo chef italiano in Cina: Vuoti anche alberghi da 100 camere
Il ristorante Frasca all'interno del The Opposite House di Pechino

«Dopo questi due mesi di crisi - spiega Marino D’Antonio - i due hotel hanno ricevuto l’autorizzazione a riaprire il 1° marzo perché la situazione sta migliorando. In questo periodo però gli alberghi sono vuoti sia a Shanghai che a Pechino, sono praticamente pochissime le camere occupate: meno di dieci in strutture che ne mettono a disposizione un centinaio».

Se a breve si riaprirà ci vorrà comunque un tempo necessario per rimettersi “a bolla” con prenotazioni, presenze e quindi con il business del turismo e della ristorazione. Riportare i turisti stranieri in Cina e i cinesi per le strade con spensieratezza non sarà certo cosa semplice. Secondo alcune stime, la situazione potrebbe tornare nella normalità per il mese di maggio.

Marino D'Antonio - Lo chef italiano in Cina: Vuoti anche alberghi da 100 camere
Marino D'Antonio

Utile e curioso chiedere a D’Antonio che cosa si sente di consigliare ai ristoratori italiani cui tocca di affrontare l’emergenza ora: «Ho visto che in Cina durante il periodo di crisi hanno utilizzato un sistema - rivela lo chef - che prevede di appoggiarsi a delle compagnie che fanno delivery; i ristoranti hanno creato un menu più corto che possa essere servito a casa degli utenti che non possono uscire. Per chi aspetta clienti al ristorante invece suggerisco di assicurarsi sempre di lavarsi bene le mani, utilizzare la mascherina, il disinfettante perché sono comunque cose che aiutano il virus a non diffondersi».

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