Mentre l'Italia è tutta in quarantena, all'estero pare che la gravità della situazione (sempre più pesante in tutta Europa) non sia ancora stata recepita. Un esempio arriva addirittura dai vertici della Gran Bretagna: il primo ministro britannico Boris Johnson non sarà sottoposto a test per il coronavirus, nonostante uno dei suoi Ministri sia risultato positivo. Inevitabile conseguenza, si stanno sollevando timori circa la potenziale diffusione della malattia a Westminster.
Boris Johnson e Nadine Dorries
Nadine Dorries, che ha partecipato a un ricevimento con il Primo Ministro e la sua fidanzata Carrie Symonds a Downing Street lo scorso giovedì, ha dichiarato ieri, martedì, che le è stato diagnosticato il virus ed è in isolamento.
Una fonte governativa ha detto mercoledì che Johnson non sarebbe stato testato, poiché non mostrava sintomi e non era entrato in stretto contatto con Dorries all'evento. Secondo gli attuali consigli dei medici, la distanza di sicurezza è di 2 metri circa, ma Boris Johnson ha sostenuto di essersi sempre trovato a distanza superiore dal Ministro durante l'evento.
Importante ricordare subito che al momento in Gran Bretagna, secondo i dati riportati - e costantemente aggiornati - sul portale del nostro ministero della Salute, ci sono 373 contagiati dichiarati e 6 vittime. Numeri effettivamente contenuti rispetto al resto d'Europa (la Spagna supera i 2mila, Francia e Germania oltre i mille e in costante aumento),
numeri che fanno pensare - visto anche il comportamento di Boris Johnson - che il Paese della Brexit stia sottovalutando la questione e non facendo tamponi alla popolazione, per le inevitabili conseguenze che questa scelta comporterebbe.
Un comportamento, quello del Primo Ministro, oggettivamente irresponsabile, sia nei confronti del Paese che nei confronti di tutti i media e dell'opinione pubblica mondiale.
Nell'articolo della Cnn si legge anche che nel frattempo i funzionari della sanità si stanno muovendo per rintracciare coloro che hanno avuto contatti con Dorries, che ha diligentemente tenuto un diario con impegni all'interno e intorno al centro politico del Regno Unito. «Posso confermare di essere risultata positiva al Coronavirus», ha detto Dorries in una dichiarazione rilasciata attraverso il Dipartimento della Salute. «Non appena sono stata informata, ho preso tutte le precauzioni consigliate e mi sono autoisolata in casa».
«Spero di aver superato il peggio adesso - ha aggiunto Dorries su Twitter - Sono più preoccupata per mia madre di 84 anni che sta con me e ha iniziato oggi con la tosse. Domani verrà sottoposta al test».
La sua diagnosi solleva anche domande sul fatto che il Parlamento britannico dovrà essere temporaneamente chiuso. I funzionari hanno confermato alla Cnn che non ci sono ancora piani per fare un simile passo. Eppure Dorries ha partecipato all'evento dedicato alla Giornata internazionale della donna proprio a Downing Street la scorsa settimana, insieme al Primo Ministro e alla sua partner, oltre a diversi altri parlamentari e membri dello staff.
Lo sforzo di identificare tutti coloro che sono stati in contatto con Dorries ha portato i funzionari a consigliare un altro legislatore,
Rachael Maskell di Labour, a isolarsi dopo aver incontrato il Ministro.
«Per fortuna sono asintomatico. È così importante che seguiamo tutti i consigli sulla salute pubblica», ha detto Maskell su Twitter mercoledì.
Dorries ha anche inviato un messaggio al gruppo WhatsApp dei parlamentari conservatori dicendo loro che un membro del suo staff si è ammalato, ha riferito l'agenzia di stampa PA Media.
Il segretario alla salute del Regno Unito,
Matt Hancock, il cui dipartimento ha guidato la risposta britannica al coronavirus, ha detto lunedì ai legislatori che era contrario a chiudere il Parlamento mentre si diffonde l'epidemia.
«Il controllo parlamentare è incredibilmente importante e farò tutto il possibile per garantire che il Parlamento rimanga aperto», ha affermato Hancock. La maggior parte dei parlamentari sono attesi nella tenuta mercoledì, come viene rivelato il bilancio annuale del Regno Unito.