Se l'Italia è il modello di "tutti" per fronteggiare l'emergenza coronavirus, le speranze del Belpaese sono riposte nell'esperienza della Cina. Speranze che si fanno più forti dalle notizie che arrivano da Oriente: dopo due mesi durissimi e una lunga e soprattutto lenta battaglia contro il Covid 19, nella provincia intera dello Hubei in Cina (la più colpita dall'epidemia) finisce il periodo di isolamento imposto dal Governo.
Riprende la mobilità nella provincia di Hubei
Lì il peggio sembra essere stato lasciato alle spalle e si intravede davvero uno spiraglio di luce. Hubei, area cinese che è stata focolaio del virus con decine di migliaia di contagi, torna così lentamente alla vita, eccezion fatta per
la città di Wuhan, che rimarrà invece in isolamento fino all'8 aprile.
A ristabilire la parziale riapertura dello Hubei è stato il centro per la prevenzione e il controllo dell'epidemia nella provincia. Infatti, già a partire dalla mezzanotte di oggi (le 17 in Italia) saranno
revocate le restrizioni alla mobilità: chi vorrà, potrà lasciare la città. L'importante è che sia munito del codice verde sanitario che ne attesta il buono stato di salute. Una decisione questa, delle autorità cinesi, che arriva dopo un periodo di transizione in cui si è assistito a un graduale allentamento delle restrizioni.
Anche uno sguardo generale sulla Cina promette bene. Secondo gli ultimi dati diffusi ieri, sono stati confermati 78 nuovi casi di coronavirus (31 solo a Pechino): 74 di questi sono stati importati dall'estero, mentre solo 4 sono stati sviluppati localmente. Di questi ultimi, solo un contagio è avvenuto a Wuhan, dopo cinque giorni consecutivi in cui non erano stati registrati nuovi casi nella città focolaio. Il totale dei contagi importati in Cina sale così a 427.