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Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre

Confcommercio ha annunciato che quasi la totalità del commercio ha scelto di sfruttare il decreto per ripartire. Entro fine mese aprirà solo il 75% delle attività ristorative.

di Claudio Zeni
 
18 maggio 2020 | 17:03

Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre

Confcommercio ha annunciato che quasi la totalità del commercio ha scelto di sfruttare il decreto per ripartire. Entro fine mese aprirà solo il 75% delle attività ristorative.

di Claudio Zeni
18 maggio 2020 | 17:03
 

Grazie ad una Fase 2 che è entrata oggi nel vivo anche in Toscana si è sbloccato il commercio. Lunedì ha riaperto al pubblico oltre il 90% dei negozi chiusi per effetto del Dpcm dell’11 marzo scorso. La stima è di Confcommercio Toscana, che rileva invece una ripartenza più lenta per i pubblici esercizi: il 40% dei bar e ristoranti è tornato subito ad accogliere i propri clienti, un altro 20% lo farà entro il fine settimana per arrivare al 75% entro la fine di maggio. Circa il 25%, invece, non riaprirà per il momento, in attesa di individuare nuove e diverse strategie aziendali.    

Via a bar e ristoranti anche in Toscana - Toscana, via al 90% dei negozi Il 25% di bar e ristoranti non apre

Via a bar e ristoranti anche in Toscana

«Mentre la ripartenza era scontata per le attività commerciali, che hanno potuto prepararsi per tempo all’appuntamento del 18 maggio - spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni - per i pubblici esercizi c’è stato qualche problema in più perché sia la data sia i protocolli anticontagio da seguire sono rimasti incerti praticamente fino a 24 ore prima. Troppo poco per organizzarsi come si deve, adeguando alle nuove regole gli spazi e i servizi di accoglienza al pubblico. I bar e i ristoranti di piccole dimensioni, soprattutto quelli già attivi in queste settimane per la consegna a domicilio e la vendita da asporto, sono riusciti ad aprire stamani o lo faranno comunque entro il prossimo fine settimana. Per i locali più strutturati, invece, quelli con grandi superfici e decine di dipendenti, ripartire non è così semplice come accendere o spegnere un interruttore, ci vorranno tempi più lunghi. A prescindere da questo, la vera incognita è rappresentata da come il mercato, privato dei turisti, risponderà alla riapertura delle attività».

Secondo i dati della Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi-Confcommercio, a livello nazionale solo 7 attività su 10 hanno riaperto i battenti oggi. «La nostra stima regionale è invece più bassa perché tiene in considerazione realtà ad elevato impatto turistico, come Firenze, dove la mancanza di turisti - quindi potenziali clienti - ha spinto molti imprenditori a rimandare l’apertura”, sottolinea Marinoni. «Tanti locali hanno scelto di riprendere il servizio a ranghi ridotti, solo per il pranzo. Chi ha dipendenti, poi, deve prendere le misure con il nuovo mercato per capire quanti e quando farli rientrare dalla cassa integrazione».

Secondo l’analisi di Confcommercio Toscana, in questa prima settimana dopo la fase del lockdown nel settore dei pubblici esercizi dovrebbe rientrare al lavoro, in media, un dipendente su due, ovvero circa 26.500 persone sulle 53.500 totali impiegate nel comparto.

E allora ecco il nostro viaggio nella ristorazione toscana. «Abbiamo deciso di ritardare l’apertura del nostro ristorante “Mani in pasta” di Arezzo perché dobbiamo verificare in maniera molto dettagliata gli interventi sanitari da apportare alla nostra struttura - esordisce Roberto Lodovichi, presidente dei Cuochi della Toscana - per quanto riguarda la nostra attività di catering con il marchio “Lodovichi Ricevimenti”, naturali sono state le disdette fatte dai nostri clienti fino al 31 maggio, mentre per i mesi successivi abbiamo diverse prenotazioni, ma tutto dipenderà dallo sviluppo della cosiddetta Fase 2 del Covid 19. Diversi cuochi delle altre delegazioni toscane non hanno al momento riaperto la loro attività».

Silvia Baracchi - Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre
Silvia Baracchi

Sulla stessa lunghezza d’onda di Lodovichi la lady Chef Silvia Baracchi, delegata per la Toscana di Euro-Toques Italia. «Le nostre tre strutture Il Falconiere, Locanda del Molino e Bottega Baracchi al momento non riaprono - prosegue Silvia Baracchi - i costi di apertura delle nostre strutture, soprattutto del Relais il Falconiere, con disposizioni governative su norme igienico sanitarie che cambiano spesso, sono notevoli. Il 18 maggio non era quindi possibile riaprire. A metà giugno riapriremo la Locanda del Molino, il nostro ristorante più easy. Poi sarà la volta di Bottega Baracchi e ai primi di luglio Il Falconiere, sia come relais che ristorante gourmet. Nel frattempo stiamo lavorando su quattro menu degustazione, uno dei quali dedicato all’Artusi».       

Aperto, invece, nel centro storico di Arezzo il ristorante Logge Vasari’della Famiglia Fazzuoli. «Il 18 maggio è iniziata per la mia famiglia di ristoratori una nuova sfida - sottolinea Andrea Fazzuoli - una sfida che vogliamo vincere insieme alla nostra clientela con un nuovo e rinnovato piacere di stare a tavola. Purtroppo dai tanti tavoli che avevamo prima del Covid 19 siamo passati adesso a soli venticinque postazioni. Per fortuna abbiamo un bellissimo spazio esterno con affaccio su Piazza Grande è ciò rende ancora più appetibile una sosta nel nostro locale. Abbiamo già diverse prenotazioni da gente della nostra regione e speriamo nell’arrivo dei prossimi turisti da fuori regione, soprattutto a pranzo».

Luca Landi - Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre
Luca Landi

Spostandosi a Viareggio non è al momento riaperto il Lunasia, il ristorante stellato dell’Hotel Plaza e De Russie della famiglia Madonna. «La proprietà ha deciso di rimandare l’apertura della struttura a dopo il 3 giugno, in attesa di seguire pedissequamente le nuove normative - ricorda lo chef Luca Landi - la riapertura dovrà coinvolgere oltre al ristorante l’intero albergo e per questo è importante comprendere giustamente le regole del gioco. La struttura ha un numero importante di dipendenti e punta tutto sulla qualità, sia dei servizi che dei prodotti utilizzati nella ristorazione. Bisogna presentarsi al mondo dell’ospitalità come meta sicura e dare il massimo di serenità e sicurezza alla nostra clientela. La permanenza al Plaza e De Russie e al suo ristorante Lunasia deve essere improntata, come lo è stato da sempre, all’insegna del piacere e della professionalità».

Michelino Gioia - Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre
Michelino Gioia

Dalla costa nord tirrenica a quella sud della Toscana non hanno riaperto al momento due icone dell’ospitalità italiana: Il Pellicano Hotel di Porto Ercole e la Boutique Hotel Torre di Cala Piccola di Porto Santo Stefano. «Salvo colpi di scena la proprietà ha deciso di riaprire il 26 giugno prossimo con 26 camere - dice lo chef Michelino Gioia, una stella Michelin - il servizio ristorazione sarà limitato alla sola clientela dell’albergo, ma sempre all’insegna della qualità e professionalità che contraddistingue da anni il gruppo Pellicano Hotels».

Stefania Marconi - Toscana, via al 90% dei negozi Bar e ristoranti, 1 su 4 non apre
Stefania Marconi
«Visto che gli spostamenti da fuori regione sono programmati per il prossimo 3 giugno la proprietà ha spostato la riapertura al prossimo 11 giugno - conclude Stefania Marconi, General Manager del Boutique Torre di Cala Piccola - siamo quindi in attesa delle prenotazioni da parte della nostra abituale clientela. Nel frattempo ci siamo adeguati alle nuove normative igienico – sanitarie e messo a punto anche un sistema di asporto dei cibi riservato agli ospiti delle ville che fanno parte del consorzio. E’ sottinteso che il soggiorno nella nostra struttura è sempre all’insegna di una indimenticabile vacanza».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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