Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
sabato 11 maggio 2024  | aggiornato alle 04:39 | 105120 articoli pubblicati

Roero
Salomon FoodWorld
Salomon FoodWorld

Ippolito: Vaccino unica strada Passaporto, rischio discriminazione

Per il direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma le iniezioni del vaccino sono l'unico strumento per uscire dall'emergenza. Ma per il certificato vaccinale bisogna aspettare.

 
04 febbraio 2021 | 10:52

Ippolito: Vaccino unica strada Passaporto, rischio discriminazione

Per il direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma le iniezioni del vaccino sono l'unico strumento per uscire dall'emergenza. Ma per il certificato vaccinale bisogna aspettare.

04 febbraio 2021 | 10:52
 

Il vaccino divide, ancora, gli italiani. Ma per Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’ospedale Spallanzani di Roma non c’è dubbio che questo sia il nostro unico strumento per uscire dalla pandemia.

Secondo Giuseppe Ippolito l'unica via d'uscita dalla pandemia è il vaccino - Ippolito: Vaccino unica strada, ma immunità di gregge lontana

Secondo Giuseppe Ippolito l'unica via d'uscita dalla pandemia è il vaccino

Sebbene una rilevazione Ipsos di fine anno indicasse che almeno un terzo degli italiani è esitante di fronte alla cura per il Covid (un dato in linea con altri paesi come Germania e Spagna), Ippolito si dice certo che «se le cose sono spiegate chiaramente, vengono capite». Le sue parole, raccolte da un’intervista ad Avvenire, toccano diversi punti: dalla campagna vaccinale al profilo dei reticenti, dall’immunità di gregge al patentino vaccinale.

Il passaporto vaccinale
Sulla proposta di rilasciare un certificato di avvenuta vaccinazione, tema supportato anche da Italia a Tavola, Ippolito non dà una risposta netta ma mette in chiaro un principio basilare: «Molte attività dovranno essere precluse a chi non è vaccinato: ristorante, cinema, stadio, aereo. Le misure potranno essere adottate quando il vaccino sarà disponibile per tutti, altrimenti sarebbero un fattore discriminante».

La campagna vaccinale
Il problema, quindi, si pone a monte: a che punto stiamo con i vaccini ricevuti e iniettati? Nel Lazio, per esempio, nel primo giorno utile, oltre 100mila ultraottantenni si sono prenotati per ricevere la prima dose di vaccino. Dose che, però, sembra non essere immediatamente disponibile. Per questo, «serviranno tanti vaccini e diversi. Non è detto che basterà vaccinarsi una volta e saremo a posto per sempre. Uno degli scenari più verosimili è che il virus diventi endemico e tutti noi con vaccini e infezioni naturali acquisiremo livelli crescenti di immunità sino a limitare le forme gravi», ha affermato il medico.

Una prospettiva che sembra allontanare il raggiungimento dell’immunità di gregge. «Se per immunità di gregge intendiamo bloccare totalmente il virus, ho seri dubbi che riusciremo mai a raggiungerla», ha affermato Ippolito. Il messaggio è chiaro: vaccinarsi serve per far sì che il sistema ospedaliero non sia più in sofferenza e che, a lungo andare, la malattia si trasformi in un semplice raffreddore.

Esitazioni diversificate
In attesa che le razioni arrivino, non si deve restare con le mani in mano. Obbligatorio convincere chi ancora non si fida della scienza e delle agenzie nazionali e internazionali che hanno vidimato i test sui vaccini. Secondo Ippolito, infatti, ci sono cinque profili di scettici su cui agire: «Chi pensa di non essere a rischio di ammalarsi, chi non capisce o non vuole capire l’importanza della vaccinazione come atto civico, chi ha dubbi sull’efficacia, chi ha paura degli effetti collaterali e chi pensa sia stato sviluppato troppo alla svelta».

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Siad
Cosi Com'è
Italmill
Senna

Siad
Cosi Com'è
Italmill

Senna
Torresella
Festival Brodetto 2024