Si è tenuta mercoledì 21 giugno a Milano, presso Palazzo Lombardia, la conferenza stampa di presentazione del 7° Festival delle Alpi e delle montagne italiane, organizzato dall'Associazione Montagna Italia in collaborazione con il Club Alpino Italiano.

Oltre al patron della manifestazione e presidente dell’Associazione Montagna Italia, Roberto Gualdi, hanno portato il loro saluto il padrone di casa, il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni, ed il sottosegretario alla presidenza con delega alle politiche montane Ugo Parolo. Per il Club Alpino Italiano hanno presenziato il presidente Generale Vincenzo Torti e il presidente della sezione Lombarda Renato Aggio.
Il festival è un calendario di eventi a livello nazionale che raggruppa una serie di iniziative legate al mondo della montagna: si strizza l’occhio agli sportivi, escursionisti ed arrampicatori, senza dimenticare gli aspetti culturali, per chi voglia riscoprire i paesi di montagna e le loro tradizioni, anche enogastronomiche. Di tutto un po’, insomma, se si tiene presente l’ampio panorama di concerti, spettacoli, fiere e manifestazioni dirette alla tutela dell’ambiente montano. Tutto questo nel weekend 1-2 luglio 2017, grazie ad oltre 70 adesioni provenienti da Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Sicilia, Abruzzo, Veneto, Toscana, Emilia Romagna e Lazio.
«Siamo partiti sette anni fa dalle nostre montagne lombarde - mi racconta il presidente del Cai Lombardia Renato Aggio - e man mano abbiamo allargato gli orizzonti prima a tutto l’arco alpino, ed infine agli Appennini e all’Italia. La montagna è un ambiente fragile, che va soggetto a spopolamento e degrado territoriale: il festival cerca di riportare sotto i riflettori un territorio che costituisce il 35% della geografia italiana, ed è a tutt’oggi un punto di riferimento per chi voglia vivere in contatto con la natura».

Roberto Gualdi, Ugo Parolo, Roberto Maroni, Vincenzo Torti e Renato Aggio
Secondo lei in Italia si fa abbastanza per difendere e promuovere gli ambienti di montagna?Di sicuro la Regione Lombardia ha dimostrato una certa sensibilità, e in altri enti pubblici si è capito che non si può mettere da parte un tema così delicato. Ma le sponsorizzazioni e i finanziamenti non serviranno se non si recupera fiducia e consenso, convincendo la gente che vale la pena di non abbandonare le montagne, ed è anzi il caso di ripopolarle.
E come si pa, Presidente? Come convincere i giovani a lasciare le attrazioni e le comodità cittadine?Raccontando che un altro stile di vita è possibile. Agricoltura e turismo sono due grandi occasioni di sviluppo economico, anche se mi rendo conto che fare il contadino in altitudine richiede una piccola dose di eroismo. Ma è pur vero che le soddisfazioni che se ne possono ricavare sono impagabili. D’altro canto, la tecnologia e i macchinari di oggi hanno reso possibile ciò che ieri sembrava fantascientifico, e ne parleremo proprio qui a Palazzo Lombardia sabato 1 luglio, durante il convegno "Le giovani generazioni e la montagna. Tra tradizione e innovazione". Tanto per fare un esempio, ci faremo raccontare dal sindaco di Ostana (Cn) come si fa a coltivare gli ortaggi al di sopra dei mille metri e cercheremo di capire, attraverso gli interventi di altri relatori, come sostenere l’insediamento delle micro-imprese nelle aree montane».
Un altro stile di vita è possibile se i cittadini ci credono, probabilmente, e affrontano quel cambio di mentalità di cui ha voluto parlare anche il governatore della Lombardia, Roberto Maroni: quello che porta a considerare la diversità del paesaggio e dei climi come una ricchezza, da valorizzare in collaborazione con le altre Regioni in settori strategici come lo sviluppo economico, l’innovazione e le grandi reti infrastrutturali.
Per informazioni:
www.montagnaitalia.com