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Roma, tempo di Gelato a Primavera

di Sabino Cirulli
 
15 maggio 2019 | 16:32

Roma, tempo di Gelato a Primavera

di Sabino Cirulli
15 maggio 2019 | 16:32
 

Una manifestazione che coinvolge scuole elementari e gelaterie in tutta la penisola e che questa settimana fa tappa a Roma. Nella Capitale, fino al 18 maggio, si tiene Gelato a Primavera.

Si tratta della più antica festa riservata al gelato artigianale che vuole valorizzare un prodotto unico e di qualità promuovendone la conoscenza fra i più piccoli. «Quando abbiamo iniziato questa avventura, 34 anni fa - spiega Claudio Pica, segretario generale dell’Associazione italiana gelatieri, organizzatrice dell’evento - eravamo spinti dal marketing, in una epoca dove il gelato artigianale era un oggetto quasi sconosciuto ai più, difficile da divulgare, causa l’assenza del web e dei social che sono dei veicoli eccezionali per diffondere idee. Poi, di edizione in edizione, è cresciuto l’entusiasmo delle scuole e dei colleghi gelatieri che vi anno aderito. La formula è semplice: vengono distribuiti in aula dei coupon agli alunni che successivamente si recano accompagnati dai propri genitori nelle gelaterie per ricevere un gelato in omaggio».

(Roma, tempo di Gelato a Primavera)

«Questo - prosegue - è il momento più interessante perché gli esercenti possono spiegare a grandi e piccoli il loro prodotto, dalle qualità nutrizionali ai segreti della sua realizzazione. Un percorso che si sublima infine nella degustazione vera e propria. Il format di questa rassegna è consolidato e i numeri ne testimoniano il successo. Ciò aumenta la consapevolezza di un settore sempre più importante per l’economia del nostro Paese e che può svolgere un ruolo significativo dal punto di vista dell’alimentazione. Ricordo che grazie al gelato possiamo spiegare la stagionalità della frutta o la rilevanza del latte. Ma soprattutto la differenza fra un prodotto artigianale, magari ignoto a qualcuno, e quello industriale. In altra sintesi la mission della nostra associazione che punta a valorizzare e difendere l’italianità del nostro gelato. Ricordo a tal proposito che abbiamo avviato un percorso condiviso con Coldiretti per creare un marchio di qualità, primo step affinché nelle istituzioni pubbliche europee, a Bruxelles, venga riconosciuto al nostro prodotto uno status di eccellenza. A patto che si rispetti la filiera e vengano utilizzati ingredienti nazionali di qualità. Realizzato in questi termini diventa un alimento genuino che grazie a dell’ottimo latte fresco, può tranquillamente sostituire uno snack o un pasto, se vi associamo un gusto alla frutta».

Eugenio Morrone (Roma, tempo di Gelato a Primavera)
Eugenio Morrone

Tra i grandi nomi della gelateria capitolina che hanno aderito alla manifestazione, Eugenio Morrone, pluripremiato maestro della Gelateria Il Cannolo Siciliano, trionfatore nell’ultima edizione del Sigep: «Sono dieci anni che partecipo a Gelato a Primavera e l’entusiasmo non è mai cessato. Quando vedi il tuo punto vendita riempirsi di bambini che con un grande sorriso ti chiedono il gelato e ti domandano i “segreti” del tuo mestiere e dei gusti in vetrina, l’emozione è davvero forte. Nei primi tre giorni abbiamo distribuito quasi quattrocento gelati. Una grande soddisfazione che ti rincuora in una stagione, questa, che, complice le sfavorevoli condizioni climatiche non è ancora del tutto partita. Sta spopolando tra i più piccoli, oltre al gelato a basso indice glicemico, una mia nuova creazione: arachide salata con salsa alla gianduia e arachidi sabbiate in variegatura. Tra gli altri gusti che hanno riscosso un grande apprezzamento degli alunni, la Cheesecake. Stiamo fra poco per entrare nel periodo più caldo, quello cruciale per la nostra professione che mi vedrà tra le altre cose alle prese con la preparazione insieme ad altri miei tre colleghi per la nona Coppa del Mondo della Gelateria in programma nel 2020. Una competizione difficile ma che mi riempie di orgoglio perché difendiamo i colori della nostra nazione».

La manifestazione che è iniziata a marzo a Torino e si concluderà a fine giugno con una grande festa a Gaeta, è anche l’occasione per l’Associazione italiana gelatieri per riflettere sul comparto. «Se grandi passi in avanti sono stati compiuti in laboratorio, - afferma Pica -, tanta strada dobbiamo percorrere per quanto riguarda la formazione del personale al banco. Il cliente è sempre più esigente e necessita quindi di una accoglienza di livello. Non ci si può assolutamente improvvisare. Tutti sognano la professione del maestro gelatiere ma abbiamo un assoluto bisogno invece di banconisti professionali e preparati, una figura chiave nell’economia del punto vendita. Fondamentale è la conoscenza della materia. Solo una figura di livello è in grado di orientare il cliente nelle scelte e quindi di fidelizzarlo. Il consumatore ormai è smaliziato e riesce a distinguere quando l’offerta è solamente uno specchietto per le allodole o invece vi è qualcosa dietro. Conoscenza vuol dire sapere alla perfezione cosa proponiamo. Un prodotto di assoluta eccellenza che ha un grande potenziale sui mercati esteri. Penso a Paesi quali Israele, Uzbekistan o Stati Uniti dove il nostro gelato artigianale potrebbe affermarsi. A patto però che la nostra categoria vada compatta a presentare la propria offerta e non frammentata».

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