La firma dell’accordo commerciale Ue-Mercosur slitta a gennaio. A comunicarlo ai leader europei riuniti al Consiglio Europeo è stata la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, evidenziando la necessità di ulteriori garanzie a tutela delle imprese agricole europee. Il trattato mira alla liberalizzazione degli scambi tra Unione Europea e Paesi del Mercosur, tra cui Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay, ma resta al centro di forti tensioni politiche.

La firma del Mercosur slitta a gennaio
Le richieste dell’Italia e la posizione di Palazzo Chigi
Il governo italiano ha subordinato il via libera all’intesa all’introduzione di clausole di salvaguardia e controlli più stringenti sulle importazioni agricole. In una nota ufficiale, Palazzo Chigi ha chiarito che l’esecutivo «è pronto a sottoscrivere l’intesa non appena verranno fornite le risposte necessarie agli agricoltori». Le preoccupazioni riguardano la possibile concorrenza sleale su prodotti sensibili come riso, carne e zucchero.
L’asse Roma-Parigi e le proteste agricole
La linea italiana è condivisa dalla Francia, che con il presidente Emmanuel Macron ha chiesto tutele rafforzate. «Il conto non torna» e «questo accordo non può essere firmato», ha dichiarato Macron, rivendicando la difesa dell’agricoltura europea. Le posizioni dei due Paesi hanno trovato eco nelle proteste degli agricoltori a Bruxelles, esplose durante i lavori del Consiglio europeo.
Pressioni dal Brasile e il ruolo di Lula
Sul fronte sudamericano, il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha espresso forte irritazione, arrivando a dichiarare: «Se non lo facciamo ora, il Brasile non firmerà più l’accordo finché sarò presidente». Dopo un colloquio telefonico con Giorgia Meloni, i toni si sono parzialmente ammorbiditi. «Ho parlato con Meloni e mi ha spiegato che non è contraria all’accordo», ha riferito Lula, sottolineando il peso delle pressioni interne legate al settore agricolo.