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Miglior chef emergente 2015 Oliver Piras si aggiudica il titolo

Nella finale svoltasi a Roma, Oliver Piras, del ristorante Aga a San Vito di Cadore (Bl), ha conquistato il titolo di Miglior chef emergente 2015, superando gli altri due finalisti Gianfranco Bruno e Nikita Sergev. La prova consiteva nell'ideare un menu completo, a tema libero, con un focus sul territorio e sull'utilizzo di prodotti non troppo costosi

 
06 ottobre 2015 | 11:15

Miglior chef emergente 2015 Oliver Piras si aggiudica il titolo

Nella finale svoltasi a Roma, Oliver Piras, del ristorante Aga a San Vito di Cadore (Bl), ha conquistato il titolo di Miglior chef emergente 2015, superando gli altri due finalisti Gianfranco Bruno e Nikita Sergev. La prova consiteva nell'ideare un menu completo, a tema libero, con un focus sul territorio e sull'utilizzo di prodotti non troppo costosi

06 ottobre 2015 | 11:15
 

La polivalente e ampia location è quella, ben collaudata, delle Officine Farneto a Roma. La finale nazionale per decretare il Miglior chef emergente 2015 viene incastionata, sorta di sandwich pasticciato, tra la presentazione delle guide del Toruing Club e premiazioni varie di cuochi. Pause di differente lunghezza tra le prime due esibizioni e la terza. I numerosi giurati non sempre hanno fruito di adeguata funzionalità per poter operare, e di conseguenza giudicare, al meglio.

Oliver Piras e Alessandra Del Favero

La prova consiste nell'approntare un intero menu così articolato: antipasto, primo, secondo, dessert. Tutto a tema libero, con focus sul territorio e su uso prevalente di food non eccessivamente costoso. Eccezione al tema libero, sebbene ampia discrezione nell'utilizzo delle singole componenti, il secondo piatto, frutto di quanto i gareggianti hanno trovato nella mistery box. Di essa, ingrediente saporito e prealente è stato il maialino di cinta senese.

Il vincitore Oliver Piras (nelle foto) conduce, insieme alla sua fidanzata Alessandra Del Favero (nella foto) il ristorante Aga a San Vito di Cadore (Bl). Ristorante di soli 16 coperti, annesso a grazioso albergo. Oliver, non ancora trentenne, ha già variegata esperienza. Dopo il diploma alla scuola alberghiera di Monserrato (Ca), fa esperienza in Alsazia per poi tornare in Sardegna. Poi, a seguire, Belgio, Londra, con il fondamentale incontro con Joël Robuchon.

Oliver Piras

E poi la Lombardia, con importante esperienza Da Vittorio a Brusaporto (Bg) dai Cerea. Ancora due stage prestigiosi al Celler de Can Roca a Girona e al Noma di Copenaghen. E poi il fascino delle Dolomiti: prima chef del ristorante Rosapetra Cortina d’Ampezzo, e adesso, come si diceva, all'Aga di San Vito di Cadore (Bl).

da sinistra: Oliver Piras e Luigi Cremona
Nella foto, da sinistra: Oliver Piras e Luigi Cremona

Piras ha proposto per i giurati un primo/antipasto costituito da un piatto di 2-3 rigatoni in salsa di carciofi, caviale di trota addolcito con stelvia naturale. Il tutto servito accompagnato da birra 32 Nebra. Come primo ha servito un salmerino al verde, con nove erbe tritate con aglio nero fermentato, orzo, olio e succo di pomodorini verdi. Il secondo, i cui ingredienti erano obbligatori per tutti i concorrenti, e' stato un maialino a fette con olio aromatizzato all'aglio bruciato, aneto spadellato, succo d'arancia e sale integrale. Per dessert, forse il punto di forza del menu di Piras, un gelato al pepe nero accompagnato da spuma di mela acida con cialda di caramello con spolverata di levistico.

Il premio Confagricoltura, assegnato a chi ha saputo valorizzare al meglio nella preparazione dei piatti i prodotti della terra, è andato a Gianfranco Bruno, chef alla Masseria del Falco in quel di Forenza (Pz).

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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