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Lombardia, nuove regole per la pesca Poteri a Milano, gestione alle associazioni

 
16 ottobre 2017 | 17:59

Lombardia, nuove regole per la pesca Poteri a Milano, gestione alle associazioni

16 ottobre 2017 | 17:59
 

È l'ultimo passaggio di una rivoluzione che sancirà la morte delle Province. Il 23 ottobre la Giunta Lombarda discuterà e quasi certamente approverà il nuovo regolamento della pesca che sostituisce quello del 2003.

Due le novità, la prima stabilisce che tutti i poteri del settore ritornino a Milano; in secondo luogo la gestione passerà - tramite una gara pubblica - alle associazioni dei pescatori come già avviene nella macro area della Valtellina seguendo l'esempio del Trentino. «Sono novità importanti - hanno detto Fabrizio Oliva e Germano Bana dell'Unione pescatori bresciani - perché si superano i confini provinciali e si gestiscono bacini e corsi d'acqua secondo regole uniformi in tutta la Regione, si responsabilizzano i pescatori con il volontariato e si intensifica la vigilanza contro la pesca di frodo e l'abusivismo commerciale».

(Lombardia, nuove regole per la pesca Poteri a Milano, gestione alle associazioni)

Luogo più che significativo per la conferenza stampa, il gioiello dell'Agro Ittica Lombarda di Calvisano là dove si allevano gli storioni - utilizzando l'acqua calde delle vicine ferriere - che producono il pregiato Calvisius. Il nuovo regolamento regionale interessa oltre 150mila appassionati di cui 46mila solo in provincia di Brescia. Un mondo variegato che da anni attende nuove e più moderne norme. «Il difficile e tribolato passaggio di competenze fra la Provincie e la Regione - hanno rimarcato Oliva e Bana - sancirà la fine di un vuoto legislativo e burocratico dando certezze anche nel campo della lotta all'inquinamento e agli scarichi abusivi nei corsi d'acqua. Senza dimenticare i problemi legati alla mancata programmazione dell’immissione della fauna ittica come trote e avannotti».

(Lombardia, nuove regole per la pesca Poteri a Milano, gestione alle associazioni)

Insomma, chiusa la stagione ai primi di ottobre, l'anno prossino si ripartirà ex novo pensando anche che il comparto può rappresentare una importante fonte di attrazione turistica come avviene all'estero. Nel 2018 si cambia partendo dai bacini sovraprovinciali che interessano i pescatori bresciani e quelli delle provincie limitrofe. «L'Upbs si candida a guidarli - hanno concluso i vertici dell'associazione - partendo dalla positiva esperienza nella gestione degli incubatoi delle valli Camonica e Sabbia e del Garda».

Secondo il nuovo regolamento sono quattro i bacini individuati seguendo il naturale corso dei fiumi dei laghi e cioè: Valle Camonica, Valli Trompia - Sabbia e Benaco, Oglio e Mincio. E che la mini rivoluzione abbia inizio con lo slogan un po’ sessantottino dell’affidare la gestione della pesca ai pescatori.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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