Di “Classico contemporaneo”, l’autobiografia di Enrico Bartolini, Italia a Tavola ha dato
notizia da tre settimane. A 48 ore dall’uscita in libreria, fissata il 30 novembre, è stato
organizzato un incontro con l’autore.
Si è svolto al
Mudec, il Museo delle culture di Milano, dove il cuoco toscano guida il ristorante due stelle Michelin che porta il suo nome. Una presentazione condotta con ritmo dal giornalista Roberto Perrone.
Enrico Bartolini e il suo team di professionisti
Ne è emerso un
Enrico Bartolini garbato e pacato, anche autoironico. Un uomo che va in profondità, con naturalezza. Per lui la cucina «è fare ricerca e dare intensa gratificazione al palato; le idee si sviluppano intorno a un ingrediente». Una filosofia che, sentendolo esprimersi, è un’emanazione della sua natura, del suo modo di essere. In “
Classico contemporaneo”, a conferma, sono stampati pensieri elaborati, riflessioni acute, ma allo stesso tempo confezionate con semplicità. Enrico Bartolini ragiona come cucina o cucina come pensa? La risposta è anche il suo libro.
È di certo un grande organizzatore, un professionista che sa delegare e tenere a bada l’ansia. Gestisce cinque ristoranti in Italia, due dei quali (il
Casual a Bergamo Città Alta e la Trattoria Enrico Bartolini in Maremma) premiati a pochi mesi dalla loro apertura con
la stella Michelin. Nell’autunno 2016 è approdato anche a Venezia, dove ha aperto Glam,
fresco di stella. Mentre da pochi giorni ha visto la luce a
Bologna Cinque, all’interno di
Fico, il progetto di EatalyWorld.

Bartolini ha voluto a Milano per questo incontro tutti i suoi generali. E li ha presentati descrivendone i meriti. Non uno stato maggiore di cuochi, piuttosto un team di professionisti del basket: cinque stelle per cinque ristoranti. Una percentuale da Nba.
Per informazioni:
www.enricobartolini.net