«In agricoltura i voucher vanno salvati e non ulteriormente burocratizzati. Sono nati per questo settore e rappresentano un valido contributo per la lotta al lavoro "sommerso"». Lo afferma la Coldiretti che in riferimento al testo unificato sui voucher adottato, dopo numerose polemiche, dal Comitato ristretto della Commissione lavoro della Camera sottolinea che in agricoltura non si sono verificati gli abusi degli altri settori anche perché nelle campagne i beneficiari possono essere soltanto pensionati e giovani studenti, tra l'altro impiegati esclusivamente in attività stagionali.

I voucher sono stati introdotti inizialmente in via sperimentale per la vendemmia nel 2008 per riconoscere le caratteristiche di stagionalità e tempestività del lavoro in agricoltura ma ora hanno perso radicalmente la loro connotazione agricola a seguito della progressiva estensione degli ambiti oggettivi e soggettivi di utilizzo del lavoro accessorio. In agricoltura viene impiegato appena l’1,09% del totale dei voucher sulla base dei dati relativi al primo semestre del 2016.
A sostegno di questa inversione di tendenza ci sono i dati lombardi i quali dicono che sono solo lo 0,7% del totale regionale i voucher usati dal settore agricolo in Lombardia. Nei campi i beneficiari possono essere soltanto pensionati e giovani studenti, impiegati esclusivamente in attività stagionali. Per la Lombardia - secondo gli ultimi dati Inps disponibili e relativi al 2015 - si tratta di meno di 150 mila pezzi “agricoli” contro un totale regionale di quasi 21 milioni.