Studenti fuori sede, soldi contati, bisogna studiare e divertirsi, così l'alimentazione scende agli ultimi posti delle priorità. E allora via a mense, kebab, surgelati buttati in padella o piatti pronti dopo tre minuti di forno a microonde. Ma con un occhio a Masterchef, uno a Giorgione orto e cucina e qualche ricordo della cucina di mammà ecco che anche gli universitari si cimentano ai fornelli con risultati davvero mediocri.
A questo proposito e per aiutare chi è alle prime armi ecco che scende in campo niente meno che la prestigiosa Università di Padova con un progetto di educazione culinaria a metà strada tra formazione e talent show con Alì spa e l’Accademia arti e mestieri alimentari (Aama) di Ascom. A partire dal prossimo anno accademico 64 studenti potranno approfondire le loro conoscenze in campo alimentare grazie a un percorso formativo pratico e teorico innovativo, messo a punto col doppio intento di migliorare la qualità dei pasti cucinati dagli studenti tra le mura di casa e di diffondere la consapevolezza sulle regole da seguire per una corretta alimentazione.
Niente spese accessorie per divise e cappelli da cuoco, li mette l'Ateneo, che ha fissato il tetto di spesa a 22mila euro. I corsisti non dovranno neanche fare la spesa, ci pensa la catena di supermercati a fornire gli alimenti e l’associazione dei commercianti mette i laboratori, le attrezzature e i dispositivi per il trasporto del cibo. L'iniziativa prevede quattro corsi con cinque appuntamenti serali da tre ore ciascuno alla settimana.
Le serata di scuola di cucina saranno "super Social" e trasmesse in diretta streaming sul sito dell’Università. L'insegnamento prevede anche indicazioni su come gestire la dispensa, conservare gli alimenti e mantenere la cucina in sicurezza, oltre all'intervento di un medico nutrizionista per scegliere la dieta più adatta. I partecipanti impareranno a preparare sughi a base di carne, pesce e verdure, piatti unici, secondi e dolci e si cimenteranno in un contest finale anche questo in diretta sul web. Insomma se gli esami universitari saranno troppo difficili da superare, qualcuno potrebbe sempre decidere di aprire un ristorante.