Campari Barman Competition 2018 Giovanni Liuzzi si aggiudica la 5ª edizione

Presso l’headquarter del Gruppo Campari a Sesto San Giovanni (Mi), il 16 gennaio si è svolta la finale della 5ª edizione della Campari Barman Competition, l’evento dedicato ai bartender organizzato da Campari Academy.

L’iniziativa ha registrato numeri altissimi: 1.400 iscritti, 420 ricette selezionate, un lungo percorso di selezione per arrivare a decretare il vincitore del titolo. Un record assoluto in Italia che conferma quanto la Campari Barman Competition stia diventando, anno dopo anno, un punto di riferimento per il mondo della mixology e un appuntamento imperdibile per tutti i barman e le barlady italiani.



La manifestazione si è sviluppata da settembre 2017 con tre fasi differenti: una prima selezione on line, una seconda realizzata sul territorio per i 420 qualificati nelle città di Roma, Milano, Catania, Bari e Firenze e infine un’emozionante sfida al Camparino in Galleria di Milano lo scorso dicembre. Dei 10 semifinalisti, solo 3 sono saliti sul palco per disputare l’ultimo atto e aggiudicarsi un percorso di collaborazione con Campari Academy lungo un anno che comprende un master di specializzazione sul brand Campari, un tour di guest bartending nei migliori locali italiani ed esteri e sessioni di training per educational sul Campari Academy Truck.

I 3 campioni sono stati, in ordine di esibizione, Nicola Romiti, Nicola Scarnera e Giovanni Liuzzi. A condurre la sfida finale la showgirl Melissa Greta Marchetto e il bartender Edoardo Nono del Rita & Cocktails di Milano (candidato quest'ultimo al sondaggio Personaggio dell'anno di Italia a Tavola - CLICCA QUI PER VOTARE).

I concorrenti sono stati valutati da diverse giurie suddivise in base alle competenze. Per la degustazione, Salvatore Calabrese “The Maestro”, Alex Kratena, fondatore di P(Our) e Head Bartender presso l’Artesian di Londra, David Wondrich, scrittore ed esperto di mixology, Leonardo Leuci, fondatore del Jerry Thomas Project di Roma, Mattia Pastori, direttore Camparino in Galleria, e Patrizia Beretta, Campari Group. Hanno valutato gli elaborati in base ad aspetto, aroma e gusto e personalità. La giuria tecnica è stata rappresentata da Mattia Corunto, Planet One, e Alessandro Melis, Drinkable.it, mentre quella di comunicazione è stata composta da Dario Cuccurullo, responsabile Campari Academy, Samuele Ambrosi, mixologist e titolare Cloackroom di Treviso, e Alessandra Airò, blogger di LittleSnobThing.it.



Oltre a battersi per il titolo di Campari Barman Competition, Romiti, Scarnera e Liuzzi si sono sfidati in altre due gare. Nella prima hanno dovuto reinterpretare il classico Americano con un twist originale servito nei diversi banchi bar disposti a cornice nella sala che ha ospitato l’evento. Le ordinazioni del pubblico (davvero numeroso) hanno decretato il vincitore: People Award 2018 è stato Nicola Scarnera. Giovanni Liuzzi si è invece aggiudicato lo Speed Test, che ha previsto la realizzazione in 90’’ di tre cocktail della tradizione valutati anche per tecnica e preparazione.

Ma veniamo alla Competition, che quest’anno ha sviluppato come tema l’arte, parte integrante del dna Campari come testimonia il patrimonio artistico del brand: dai primi manifesti pubblicitari di Cappiello, Nizzoli, Hoenstein e Dudovich alle opere di Depero, passando per la pop-art di Ugo Nespolo, fino a giungere alle Limited Edition artistiche e al progetto Red Diaries.



Così come, nel corso degli anni, molti artisti di tutte le epoche hanno raccolto la sfida di raccontare Campari, i bartender si sono cimentati nel reinterpretare l’arte secondo Campari ispirandosi alle opere dell’omonima Galleria e dando vita a nuove creazioni. I finalisti hanno avuto a disposizione 3 minuti per organizzare la postazione, 7 per preparare 3 cocktail raccontandone la storia che li ha ispirati e 1 per presentare gli elaborati alla giuria.

Vincitore della 5ª edizione della Campari Barman Competition è stato Giovanni Liuzzi, che si è ispirato a un’opera di Depero del 1931, seguito da Nicola Scarnera, che ha ambientato il suo drink negli anni ’60 sulla scia di Franz Marangolo. Terzo gradino del podio per Nicola Romiti, che ha scelto gli anni ’30 per dar vita alla sua creazione.