Di Andrea Giuseppucci si ricorda la chiusura forzata, causa terremoto, de La Gattabuia a Tolentino (Mc). Di lui si ricorda la consulenza prolungata dentro Eataly, a Roma, Torino, Milano, raccontando le Marche.
Andrea Giuseppucci è ritornato a casa e sta sperimentando idee e nuove ricette. Ma soprattutto nuove tecniche e nuove materie prime. In attesa, e mi permetto di anticiparlo senza dire nulla per scaramanzia, che si realizzi un grande progetto marchigiano.
Andrea Giuseppucci
È di qualche giorno fa la chiamata da parte del ministero degli Affari esteri, nella figura dell’Ice. Lo vogliono per rappresentare le Marche durante una due giorni, 26 e 27 giugno, nella quale si alterneranno assaggi, seminari, degustazioni guidate e che culmineranno in due cene di gala in cui sarà protagonista principale il, mai copiato, coniglio in porchetta. Cucinato da Andrea e dal suo staff insieme ad altri piatti tipici legati ai prodotti tipici. Come i maccheroncini di Campofilone, le olive tenere ascolane ripiene, i vincisgrassi, i moscioli e tutto quanto rappresenti al meglio la cultura gastronomica e i prodotti unici marchigiani.
Parlando con Andrea, entusiasta e orgoglioso di essere stato chiamato in veste di ambasciatore del gusto, gli ho domandato: ma cosa stai facendo in questi giorni in preparazione di due momenti importati della tua vita? Parigi e la nuova apertura? «Ho un laboratorio privato - ha risposto - dove sperimento ogni momento del giorno e della notte».
Erbe trovate
Sappiamo bene quanto per i cuochi siano uguali giorno e notte. Le sperimentazioni riguardano sempre le Marche. Quelle che lui chiama le “erbe trovate” che non sono propriamente le erbe di campo ma vanno oltre, salgono più su, sulle montagne. Il gioco è farle fermentare e ottenere altri sapori. Per riannusare i ricordi. Ed applica la stessa filosofia sulla lievitazione e sui lievitati in genere. La lievitazione e i lievitati sono un mondo infinito e sempre in cambiamento.
Minimaritozzo
Molto affascinante. Abbinato alla fermentazione del latte nasce il Minimaritozzo. Ultimo perché merita un lungo sospiro di ammirazione per chi lo cura è l’Agnello dei Sibillini. Una carne rara, da lavorare con grande attenzione. Giuseppucci la sta affiancando alla polpa di pomodoro e alla cenere. Assolutamente da assaggiare.
Agnello dei Sibillini, polpa di pomodoro e cenere
Quindi, concludendo, Andrea Giuseppucci è
rientrato nelle Marche per rimanerci sicuramente. A breve ci farà una sorpresa. Nel frattempo lo seguiremo a Parigi insieme ai prodotti del territorio, gli artigiani, i vignaioli e le Dop della regione.
Per informazioni:
lagattabuiatolentino.it