Ci ha lasciato, all’età di 85 anni, colui che era conosciuto come il tenore dei Barman, un uomo con la passione per l’opera e una grande voce, ma per me soprattutto un buon amico.
Se non avesse fatto il barman,
Romano Bocelli sarebbe stato sicuramente un grande cantante lirico - già il cognome gli avrebbe aperto la strada.
Romano Bocelli
A lasciarci è quindi anche un grandissimo barman, che nella città di Como aveva trovato il suo luogo ideale per preparare con passione e professionalità i suoi cocktail. Tutti lo conoscevano in città, fu il primo grande barman ad aprire un American bar con le caratteristiche dei bar d’hotel, grazie all’influenza di maestri di cui aveva subito il fascino, quali Stefano Preti e Pierino Dellavo, entrambi barman del Villa d’Este di Cernobbio, o ancora Luigi Parenti, barman all’Hotel Des Palmes di Palermo. In comune con tutti loro la città di Como e l’amicizia.
Ha ispirato generazioni di barman comaschi e non; tra gli allievi a cui teneva di più Alfredo Raineri, che fu capo barman dell’Hotel Barchetta di Como, e Maurizio Locatelli, titolare all’American bar Spiaggia prima e al Cosmopolitan di Como ora.
Romano Bocelli nasce a Fontanellato (Pr) il 28 ottobre 1934. Inizia la sua carriera all’Hotel Milano di Salsomaggiore Terme nel 1950 dove rimane fino al 1958, per passare poi al Bar Ristorante Dario di Villa Guardia a Como. Nel 1966 decide di compiere il grande passo, rilevando il rinomato bar Argentino di Como, in pieno centro, di fianco al Duomo e al teatro; rimane qui per oltre 40 anni, in qualità di indiscusso sovrano del cocktail e del bere di qualità.
Ma per Romano non solo cocktail. Non era infatti cosa strana per i clienti ascoltare la voce calda di Romano quando si esibiva in canzoni liriche con la maestria di un vero tenore: la sua popolarità aveva varcato i confini comaschi, tanto che diversi personaggi importanti del mondo dello spettacolo (Katia Ricciarelli, Carlo Bergonzi, Rajna Kabaiwanska), ma anche della politica (presidenti della Repubblica quali Gronchi, Scalfaro e Ciampi; primi ministri come Andreotti, Craxi e Berlusconi) e dello sport gli hanno fatto visita. Anche per questa sua dote era famoso, con il suo Argentino, oltre che naturalmente per i suoi fantastici cocktail. È stato pioniere del Twist (le rivisitazioni dei grandi classici), ha realizzato una rivisitazione del Negroni - che questo anno celebra i 100 anni - ribattezzata Nava in onore del fondatore del bar Argentino negli anni '50.
Nava. Twist del Negroni degli anni '60
Ingredienti: 20 ml di Campari, 20 ml di vermouth, 20 ml di gin, 20 ml di Disaronno.
Procedimento: shake and strain
Servizio: in goblet con twist di arancia
Campari all'Argentino. Un'altra ricetta a cui Romano era molto legato
Ingredienti: 20 ml di Campari, 15 ml di Williams, 15 ml di vermouth Martini Dry, 20 ml di gin Beefeater
Procedimento: mix and strain
Servizio: in coppa con ciliegina rossa al maraschino