Si è improvvisamente spento, con ogni probabilità a causa di un infarto, Roberto E. Wirth, proprietario e direttore generale dello storico Hotel Hassler di piazza Trinità dei Monti a Roma. Aveva 72 anni e apparteneva alla quinta generazione di una famiglia di albergatori svizzeri.
Roberto E. Wirth
Lutto nell'hotellerie: è morto Roberto E. Wirth
Il suo motto era "Never give up", mai arrendersi. Sordo profondo dalla nascita, aveva sognato fin da bambino di gestire un hotel e diventare un importante albergatore. Ce l'aveva fatta, prima studiando tra Milano, Stresa e la Cornell University, poi trasformando il suo Hassler in un'icona dell'hotellerie mondiale. L'elenco degli ospiti illustri è lunghissimo: Lady Diana, Audrey Hepburn, Tom Cruise, Madonna, George Clooney, Jennifer Anniston, Mike Tyson, solo per citarne alcuni.
La sua era una presenza fissa in hotel. Era immancabile. Sapeva riconoscere qualunque cliente entrasse nel "suo" hotel e aveva il garbo e lo stile di accogliere chiunque nel modo migliore. Prer il personale era un mito, chiunque doveva sentirsiparte della squadra che aveva creato per essere un esempio nel lusso e nel benessere percepito. Dalla qualità dei cuscini delle camere allapiù recente proposta dellecucinetutto doveva rispettare il suo progetto di hotel esclusivo e simbolo a livello internazionale. Tutti i collaboratori doveva avere uno standing stabilito e attenersi alla sobrietà nel parlare. Un'unicaeccezione, negliultimi anni, era il vero strappo alle sue regole fatta con l'assunzionedel giovane Andrea Antonini, per sostituire FrancescoApreda alla guidadel ristorante stellato Imago: gli aveva permesso di portare la barba, che non considerava adatta al personale di un hotel.
Non solo l'Hassler
Wirth aveva negli anni ampliato l'azienda di famiglia con quelli che definiva i suoi "5 gioielli": Il Palazzetto a Roma, Parco del Principe in Toscana, Borgo Bastia Creti in Umbria e Hotel Vannucci a Città della Pieve.
L'impegno con la sua fondazione
Dal 2004 con la sua fondazione Cabss supporta i bambini sordi e sordociechi da 0 a 6 anni e le loro famiglie. Raccontando e facendo conoscere le tappe della sua vita anche attraverso la sua biografia 'Il silenzio è stato il mio primo compagno di giochi' - riporta una nota dell'Hotel Hassler - ha portato avanti il suo messaggio: “Guardare sempre avanti con determinazione e fiducia. Nella vita tutto è possibile e, con impegno, tutti possono farcela. Noi sordi possiamo fare tutto, tranne sentire".
Nel 1992 ha istituito una borsa di studio 'Fulbright – Roberto Wirth' dando la possibilità a giovani laureati sordi e udenti di specializzarsi presso la Gallaudet University, Washington D.C. (Usa), in un’area che apporti beneficio ai bambini sordi e sordociechi italiani.