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Abbiamo sollevato la toque a Sabatino Lattanzi: rispettoso, leale, generoso

Sabatino Lattanzi ha trasformato la sua passione per la cucina in un'arte. Con il suo locale, Ristorante Batì a Tortoledo Lido (Te), attraverso la cucina celebra la condivisione e l'autenticità degli ingredienti.

di Carla Latini
 
21 marzo 2024 | 14:15

Abbiamo sollevato la toque a Sabatino Lattanzi: rispettoso, leale, generoso

Sabatino Lattanzi ha trasformato la sua passione per la cucina in un'arte. Con il suo locale, Ristorante Batì a Tortoledo Lido (Te), attraverso la cucina celebra la condivisione e l'autenticità degli ingredienti.

di Carla Latini
21 marzo 2024 | 14:15
 

Sabatino Lattanzi ha 35 anni e un modo di accogliere gli ingredienti nei suoi piatti pulito e trasparente. Va fino in fondo alla materia prima. Alla ricerca delle origini nella natura. Alla ricerca dei volti dei produttori artigiani che raccontano una storia. Sabatino è convinto che dalla cucina si passa alla sala e dalla sala al mondo, al grande pubblico che raccoglie la sua opinione gastronomica ed esprime un giudizio sulla sua volontà di comunicare e di crescere.

Abbiamo sollevato la toque a Sabatino Lattanzi: rispettoso, leale, generoso

Sabatino Lattanzi, chef del Ristorante Batì

Una passione che nasce quasi per necessità e si trasforma, velocemente, in amore puro. La mamma lavora per molte ore durante il giorno e Sabatino rimane a casa con la sorella maggiore. A lui che ha circa 10 anni, il compito di cucinare. Grande è la voglia di far assaggiare alla mamma i suoi sughi e le sue paste. Orgoglioso di far sempre meglio. Ci dice una frase, mentre racconta di sé, che ci colpisce: «C’è un produttore artigiano di caffè, un amico, che pensa che io sia felice di portare alta la bandiera dell’economia della felicità».

Un concetto che si rispecchia in Sabatino fin da quando, quattordicenne, viene assunto in un celebre locale di Civitella del Tronto, Zunica hotel ristorante. Qui la tradizione della cucina abbruzzese è solida e tramandata. Il giovane Lattanzi fa tutta la gavetta con tenacia e desiderio di dimostrare quanto è adatto a questo lavoro. Non gli fa paura la fatica fisica, gli orari e i turni. La sua gioia è quella di far sempre meglio. Cresce e matura al Zunica fino a diventare la firma del locale. Durante questo percorso arrivano 3 Cappelli, 2 Forchette e la menzione sulla Michelin, riconoscimenti a livello nazionale, stima da parte dei colleghi.

Abbiamo sollevato la toque a Sabatino Lattanzi: rispettoso, leale, generoso

Lo chef Lattanzi durante la preparazione di una portata

Il 19 Maggio del 2022 apre Batì a Tortoreto Lido (Te). Un luogo tutto suo che vuole rimanere legato all’infanzia. Perché il nome Batì non è altro che il “soprannome” con cui lo chiamavano i suoi amici quando giocavano a calcio. Batì è un’originale abbreviazione di Sabatino. Da Batì continua e si evolve la cucina della condivisione. Come durante una partita di calcio così ai fornelli ogni elemento ha il suo ruolo preciso e deve essere abile a cambiare posizione durante il gioco.

Sono i ragazzi, i giovani stagisti, a proporre idee che si “cucinano da sole. Lattanzi è aperto ad ogni nuova iniziativa. La sua brigata è una sorta di vivaio dove vuole che nascano e si sviluppino i cuochi del futuro. Che, come lui, avranno la missione di accogliere e lavorare nel piatto gli ingredienti in modo pulito e trasparente. I suoi clienti apprezzano. Perché tornano al Batì anche 2 o 3 volte per settimana. Sabatino sperava di poter fare un periodo di rodaggio ma la sua notorietà non glielo ha permesso.

Da bambino cosa sognavi di diventare?
Il cuoco.

Il primo sapore che ti ricordi?
Il latte. E adesso quando prendo in braccio un bambino neonato sento ancora quello odore.

Qual è il senso più importante?
Il gusto, Senza di esso non puoi cucinare.

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato?
"Si trittica ma non si muove" Omaggio ai terremotati di Amatrice.

Come hai speso il primo stipendio?
Il motorino per poter andare a lavoro.

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Le lumache di Franco Mirasole, Ops di Massimo Bottura, la Pizza fritta di Sorbillo.

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Succo al mirtillo.

Qual è il tuo cibo consolatorio?
I gelati.

Che rapporto hai con le tecnologie?
Pessimo.

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
La frittata. Era la cena di tutte le sere durante la mia prima stagione.

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Mia moglie e mia figlia tra 15 anni.

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
La persistenza della memoria di Salvator Dalì.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
Non mollo, Fabri Fibra. Mi ha aiutato nei momenti più difficili della mia carriera.

Ristorante Batì
Lungomare Sirena 430 - 64018 Tortoreto (Te) 
Tel 3493245338

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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