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Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

L’arte bianca evolve tra tradizione, territorio e innovazione, con il tempo come ingrediente centrale. Comunicazione autentica e qualità sono le chiavi per valorizzare il pane e i prodotti da forno nel mercato globale

di Matteo Cunsolo
La Panetteria - Parabiago (Mi) | Presidente di Richemont Club Italia
 
24 ottobre 2025 | 12:30

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

L’arte bianca evolve tra tradizione, territorio e innovazione, con il tempo come ingrediente centrale. Comunicazione autentica e qualità sono le chiavi per valorizzare il pane e i prodotti da forno nel mercato globale

di Matteo Cunsolo
La Panetteria - Parabiago (Mi) | Presidente di Richemont Club Italia
24 ottobre 2025 | 12:30
 

Quando penso all'arte bianca, vedo un equilibrio che negli ultimi anni si è rafforzato. La tradizione, che custodisce ricette e saperi antichi, si intreccia con il territorio, che dà identità ai prodotti, e con l’innovazione, che permette di guardare al futuro senza snaturare ciò che siamo. In questo equilibrio, il tempo rimane l’ingrediente fondamentale: è il tempo che dà valore al pane e lo rende memoria viva. Il tempo è ciò che permette agli impasti di trasformarsi, al lievito madre di esprimere la sua forza e ai sapori di evolvere. È l’ingrediente che non si compra e non si abbrevia, ma che si rispetta.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

Il tempo è la chiave della panificazione

È il tempo che ci ricorda che la panificazione non è mai solo tecnica, ma anche attesa, pazienza, fiducia. Il pane nasce così: da un percorso che non si può accelerare senza perdere la sua anima. Ed è sempre il tempo l’ingrediente segreto che rende l’arte bianca un patrimonio culturale prima ancora che gastronomico. Perché non stiamo parlando solo di cibo, ma di memoria e identità. Ogni pane racconta un territorio, ma racconta anche le ore, i giorni e le mani che gli hanno dato forma.

Innovazione e tempo: il valore dell’artigianalità

Oggi, in un mercato che chiede velocità e nuove soluzioni di consumo, il tempo diventa ancora più prezioso. È proprio nella scelta di rispettarlo che possiamo distinguere un prodotto artigianale da uno industriale, una panificazione consapevole da una meramente tecnica. Innovare, per me, non significa rinunciare al tempo, ma valorizzarlo con strumenti moderni, con una visione imprenditoriale e con la capacità di comunicarne il valore.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

L'arte bianca deve puntare sulla qualità

Il futuro dell’arte bianca sarà sempre più legato a questa consapevolezza: meno quantità, più qualità. E la qualità, in panificazione, si misura sempre anche in tempo. Il tempo è anche capacità di innovare, ovvero studiare le materie prime, ricercare, sperimentare, ma sempre mantenendo l’anima del pane: le sue basi solide, la sua storia e la sua tradizione.

Solo così si costruisce il futuro dell’arte bianca senza snaturarla. È fondamentale, vitale per la vita di un panificio, fare ricerca, studiare, seguire i trend e le esigenze del pubblico, trovare modi per mantenere alta la qualità senza incidere troppo sul prezzo: è questo che permette a un’azienda di crescere in termini di business e marginalità.

La comunicazione come strumento di crescita per i panifici

C’è però un aspetto che ritengo decisivo per la crescita di un panificio: la comunicazione. Saper fare un buon prodotto non basta più. Oggi è necessario anche saperlo raccontare, perché solo così il nostro lavoro può uscire dai confini del laboratorio e raggiungere davvero le persone. Comunicare significa trasmettere valori, spiegare il perché delle nostre scelte, dare voce alla tradizione e all’innovazione che convivono nel pane.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

La panificazione passa dalla comunicazione

La comunicazione non è un vezzo, come qualche professionista e collega può pensare, ma uno strumento di crescita per il settore. È ciò che permette di differenziarsi, di costruire fiducia con i clienti e di aprire nuove opportunità di business. Non si tratta di marketing fine a se stesso, ma di raccontare in maniera autentica, rispettosa, ciò che altrimenti resterebbe invisibile.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

Il pane va raccontato in maniera autentica

Per mantenere vivo il valore culturale del pane, in Italia e nel mondo, bisogna saperlo raccontare: spiegare cos’è il pane e che cosa fa un panificatore. Dare valore a questo alimento che accompagna l’essere umano fin dall’infanzia è un compito che spetta a noi panificatori ma anche ai giornalisti. Raccontare cosa racchiude “l’universo pane” è il modo migliore per mantenere viva la sua identità culturale.

Il panettone: un simbolo di tradizione e comunicazione

Un esempio lampante di forza incisiva della comunicazione nel saper raccontare l’evoluzione e il valore di un prodotto è il panettone. Emblema della tradizione, che affonda le sue radici nel lievito madre, il panettone è divenuto simbolo contemporaneo e internazionale proprio grazie alla capacità di comunicare verso l’esterno il suo valore, la sua cultura e la sua storia.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

Il panettone come simbolo

È proprio attraverso la comunicazione diretta al pubblico che sì è creata una cultura della qualità, della storia e della ricchezza del panettone tradizionale e artigianale italiano. È così che il mio panettone da Parabiago (in provincia di Milano dove ha sede La Panetteria, il mio forno) è arrivato in Croazia, in Spagna, fino a Hong Kong, trasformandosi in un ambasciatore dell’arte bianca artigianale italiana.

Il futuro dell’arte bianca: qualità, identità e racconto

Il futuro del nostro settore non dipenderà solo dalla qualità tecnica, che resta imprescindibile, ma dalla capacità di comunicarla. Perché il pane, il panettone e ogni prodotto da forno non sono un mero “riempi pancia”. Il pane, le focacce, le pizze in teglia, le pagnotte rappresentano cultura, identità e memoria.

Tempo e comunicazione sono gli ingredienti segreti dell’arte bianca

Il pane è identita e memoria

Se non raccontiamo questa dimensione, rischiamo che resti invisibile. Per questo dico che quando comunichiamo con autenticità, allora l’arte bianca diventa un linguaggio universale, capace di unire mercati, persone e tradizioni diverse e di creare business consapevole. Per questo credo fermamente che il futuro dell’arte bianca non stia nella quantità, ma nella qualità. Il pane deve essere una coccola, un gesto di cura da portare a tavola. E l’Italia deve continuare a rivendicare il posto che le spetta nei mercati internazionali, dove spesso si guarda alla panificazione come se fosse un prodotto francese. Tradizione, territorio, consapevolezza e innovazione sono le chiavi per restituire al nostro pane il valore che merita.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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